sabato 27 febbraio 2010

Presentazione Manuale Cantoterapia della Dott.ssa Mirella De Fonzo


La Feltrinelli Librerie
via della Repubblica, 2 - 43100 Parma PR
Telefono:
0521.237492
Prsentazione:
Cantoterapia
"Il Teorema del canto"
Domenica 21 febbraio 2010
E avvenuta la presentazione del Manuale di Cantoterapia di Mirella De Fonzo presso la Libreria Feltrinelli, con la presenza del Dott.re Roberto Bellavigna, Musicoterapeuta, il Dott. Roberto Tanzi, e la Dott.ssa Galante Giuliana, musicoterapeuta con la funzione di narratrice.
Durante l 'incontro la Dott.ssa De Fonzo ha raccontato di come sia nata la sua esperienza come cantante, e di come si sia sviluppata secondo un approccio scientifico nell'applicazione della Cantoterapia nella cura di patologie gravi, ai fini della relazione d'aiuto.
La cantoterapia si configura come una disciplina a sè, che si caratterizza dalla musicoterapia in quanto privilegia lo strumento fonatorio dell'uomo. Il canto ha una funzione aiuto coivolgente oltre allo strumento ed è atto a indurre un' attività curativa di tipo psicofisiologico.
Durante il canto il paziente coinvolge tutte le funzioni del proprio corpo, gli aspetti cognitivi, creativi, e fisiologici (la respirazione diaframmatica, l'attivazione cerebrale di entrambi gli amisferi, la memoria musicale).La cantoterapia può essere applicata a pazienti affetti dalle patologie più varie e gravi, dall'infanzia all'età adulta, soprattutto nelle forme tumorali, in quanto la musica tende a favorire un miglioramento della qualità della vita, mi viene in mente un progetto realizzato qualche anno fà....si trattava di un accompagnamento sonoro in un caso terminale...
Durante la fase conclusiva dell'incontro si è discusso dell'importanza dell'educazione al canto, fondamentale per la cultura greca, e di come oggi sia stata dimenticata dalle istituzioni.
Mi piace ricordare una frase dell'Odissea che racchiude l'importanza del dono del canto, ispirato dalle Muse a Esiodo, quando sul monte Elicona fu consacrato poeta:
" Esse un giorno insegnarono la bell'arte del canto a Esiodo,
mentre egli pascolava le greggi alle falde del sacro Elicona.
...noi sappiamo dire cose false simili alle vere..
ma quando vogliamo, sappiamo cantare la verità
e mi ordinarono...di cantare sempre nel loro nome".

Odissea


Dott.ssa Giuliana Galante

mercoledì 24 febbraio 2010

La Danza del ventre



Kalengoud




La danza del ventre è una danza antichissima che insegna a prendere consapevolezza del proprio bacino, a tonificare i muscoli e a muovere il corpo con grazia e dolcezza. E' adatta a tutte le età.Gli incontri teorico/pratici avranno come contenuti la storia, le evoluzioni nel tempo e i movimenti fondamentali di questa danza, praticati sulla musica.





I BENEFICI PSICOFISICI DELLA DANZA DEL VENTRE



A cura della Dott.ssa Monica Monaco Premessa



Esistono numerosi benefici per il corpo e per la mente che vengono abitualmente associati all'esercizio di quest'antica arte, definita anche Danza Orientale, chiamata Raks Sharki in lingua originale e Belly Dance in inglese.
A livello fisico si verifica un miglioramento della circolazione sanguigna, del transito intestinale, dei dolori mestruali e di quelli della colonna vertebrale, sia a livello lombare che cervicale, mentre a livello psicologico i vantaggi ottenibili sono stati spesso indicati in termini di rilascio delle tensioni, di acquisizione di una maggiore consapevolezza corporea, di un senso di rinascita e di riscoperta della femminilità.
Si tratta di risultati che possono ricondurre la danza del ventre nell'ambito delle tecniche della fisiodanzaterapia, cioè un intervento che mira alla riabilitazione fisio-motoria attraverso specifiche tecniche di danza. Questa disciplina infatti possiede potenzialità di cura che, se attivate e gestite da professionisti adeguatamente formati e competenti, può essere rivolta alla prevenzione e al recupero di disturbi psicopatologici, attraverso la danza individuale, di coppia o di gruppo. A questo punto si potrebbe cominciare a dubitare che si stia parlando della stessa danza del ventre che si crede di conoscere, poiché l'immaginario occidentale è ricco di danzatrici del ventre che si esibiscono per gli uomini, sottolineando più l'esperienza relazionale-sensuale legata a questa danza.E' dunque utile fare un passo indietro e tornare alle origini della danza orientale per comprenderne il suo significato antico che è strettamente connesso alle sue valenze terapeutiche psicofisiche e che consente di rileggere una simile esperienza nelle sue possibilità personali-terapeutiche per chi la compie, che tuttavia non escludono né la relazione, né la sensualità.
E' una sorpresa per molti scoprire che la danza orientale non nasce per essere uno spettacolo che allieta gli uomini, bensì come una danza delle donne per le donne che si ricollega ad antichi culti religiosi legati alla madre terra che propiziavano e celebravano la fertilità nelle antiche società matriarcali della Mesopotamia. Si narra che essa venisse danzata in cerchio intorno alla partoriente dalle altre donne che, in questo modo, partecipavano simbolicamente alla messa alla luce del nascituro, o ancora che fosse utilizzata durante le festività agricole per propiziare un buon raccolto. La sua natura veniva associata dunque ad una femminilità-fertilità e non vissuta esclusivamente come sensualità.
Questi riferimenti storici rappresentano una premessa necessaria prima di incominciare l'approfondimento dei diversi aspetti che permettono di leggere le potenzialità benefiche di una danza che può rappresentare una forma di sintesi dei contributi della musicoterapia, della danzamovimentoterapia e della psicologia dello sport.
Aspetti terapeutici nella danza orientale
Partendo dall'idea che un'esperienza di confronto con la danza orientale è un vissuto prima di tutto personale, si possono meglio comprendere quali sono le caratteristiche che contribuiscono a farne un momento dalle possibilità terapeutiche.


La musica orientale


E' uno dei primi elementi che, accompagnando gli incontri di danza del ventre, amplifica le potenzialità terapeutiche di quest'ultima, essendo di per se stessa un elemento benefico e curativo. Essa infatti possiede alcune peculiarità, da lungo tempo studiate nell'ambito della musicoterapia, che hanno specifiche influenze fisiche e psichiche globalmente definite effetto di rilassamento. Il cuore della musica orientale batte ritmi distensivi, pacificanti e tranquilli ma, allo stesso tempo, rallegranti i quali attivano facilmente una risonanza sui nostri ritmi fisiologici che tendono ad entrare in sintonia con essi. Ne conseguono emozioni positive e sentimenti salutari come serenità, gioia, senso di fiducia nelle proprie abilità e intimità con se stessi, che dipingono di nuova luce persino i volti delle esordienti che decidono di sperimentare le prime lezioni di danza orientale. Forse sono proprio espressioni come queste che, catturate sui volti delle danzatrici orientali, hanno generato nuove denominazioni di questa disciplina nota anche come danza della felicità. Il rilassamento è agevolato anche dalla monostrumentalità dominante in queste musiche flautate e piene di suoni ritmati, vibrati e profondi, prodotti da strumenti a corda, a percussione o aerofoni, lontani dagli interessi e dalle consuetudini musicali occidentali ormai piene di chitarre elettriche e suoni ottenuti da sintetizzatori. Inoltre diversi studi neuropsicologici, compiuti grazie all'ausilio di moderne tecniche di bioimmagine, hanno evidenziato come in tali melodie le combinazioni sonore inarticolate e talvolta ripetitive stimolano la creatività dell'inconscio attraverso l'attivazione di diverse aree dell'emisfero cerebrale destro, deputato alle attività immaginative.La musica orientale è quindi, nella danza del ventre, il primo passo verso il recupero di aspetti spesso sovrastati dalle richieste logiche e razionali che la vita attuale ci rivolge costantemente.
Conduttrice: Bruna Marchetti, maestra MIDAS

Allego i link per conoscere e approfondire la Pratica della Danza del ventre, di cui
Bruna Marchetti è Maestra MIDAS diplomata.
http://www.associazioni.comune.carpi.mo.it/alberov/danza_del_ventre.htm
Info:
SedeAlbero della Vita c/o Circolo Arci La FontanaIndirizzovia I. Martinelli 1 - loc. FossoliTel.Dolores 335/8145531 o 059/669159 dopo le 19.30Durata7 lezioni a ciclo continuo da settembre a giugno di ogni annoOrarioprincipianti: lunedì ore 19.30/20.45 - avanzati: lunedì e mercoledì seraCostonon pervenutoRequisititesserati Arci e Albero della VitaMailass_alberodellavita@libero.itURLhttp://www.associazioni.comune.carpi.mo.it/alberov

Giuliana Galante

L'accompagnamento musicale nella cura del corpo


Centro Estetico "La tua Immagine"
Via F. De Sanctis 12 /B- Carpi (MO)
Tel. 059 651696
Ho avuto modo di conoscere Bruna Marchetti frequentando il suo centro Estetico, “La Tua Immagine”, e ad ogni incontro non ho potuto fare a meno di notare la ricercatezza musicale che mi accompagnava tra un trattamento e l’altro.
Quindi un po’ per curiosità personale, un po’ per la mia professione ho pensato di intervistarla, e di farmi raccontare delle scelte musicali che accompagnano le sue clienti quotidianamente.
Mi racconta che le sue scelte non sono mai casuali, non c’è un genere predominante, ma le sonorità sono preferibilmente “tranquille”, devono avere come obbiettivo quello di rendere l’ambiente accogliente, l’ascolto all’interno del centro dipende dal suo gusto personale.
E avendo provato di persona credo che sia una strategia vincente, soprattutto perché una volta entrati all’interno della cabina sembra che il tempo si fermi, ci si allontana dai rumori, dalla confusione del posto di lavoro, dalla freneticità del quotidiano, per prendersi “il tempo per sé”, da dedicarsi affidandosi alla professionalità di Bruna e della sua collaboratrice, Novella anche lei molto carina e con un tono vocale gradevole.
In questo periodo non mi è mai capitato di sentire la radio, e Bruna mi spiega che per lei la radio è un mezzo confusivo, in quanto i brani musicali sono interrotti dalla voce parlante che per lei risulta invasiva.
In effetti la radio presenta questi elementi, oltretutto le radio oggi ci riempiono di pubblicità inutili e poco piacevoli.
Le chiedo come ultima curiosità se l’effetto rilassante del sottofondo musicale non sia utile più a lei che alle clienti, in quanto l’effetto relax passa attraverso le sue mani per arrivare a trasmettere quella sensazione di benessere. La sua risposta è che di certo per lei è importante essere accompagnata dalla musica per poter lavorare con una buona dose di serenità e prendersi cura del corpo delle clienti dal punto di vista psicofisico, inoltre questo non è l’unico aspetto musicale che coltiva.
Mi racconta che ama la musica araba da anni, e pratica la Danza del Ventre, iniziata come una passione , e poi diventata una vera professione.
Bruna Marchetti è Maestra MIDAS diplomata e insegna da circa 6 anni.
Allego un link per chi volesse approfondire l'argomento.
di Giuliana Galante

martedì 23 febbraio 2010

Terapia Vocale

Contro ansia e depressione, musicoterapia e terapia vocale

di Agnese Ferrara

Voci potenti o lievi, parole sussurrate o gridate, testi letti o cantati, silenzi, sospiri. Una quantità infinita di parole e musica legate fra loro in modo indissolubile.
Perché la musica, le parole ed il canto ci accompagnano durante tutta la vita, quella quotidiana e nei momenti più importanti. Servono da ponte fra il conscio e l¿inconscio, possiedono dunque profondi agganci con le emozioni ed i sentimenti, evocando sensazioni, stati d¿animo, ricordi indelebili. Canzoni conosciute in tutto il mondo, come Volare, o canticchiate sotto la doccia per qualche mese e poi dimenticate. Ma anche tiritere imparate nell¿infanzia e ripetute per tutta la vita. Melodie che trasmettono un insieme complesso di sensazioni, piacevoli o no, per chi le ascolta. Che le giudica fin dall¿inizio secondo il proprio gusto, promovendole o bocciandole categoricamente. Anche se, dicono gli psicologi e gli esperti in marketing, il gusto musicale è soggetto a cambiamenti, perché i motivi devono essere riascoltati più volte per essere davvero giudicati.
Ma, mentre cantare sembrare un¿azione liberatoria e rilassante, in realtà gli interpreti delle melodie fanno un notevole sforzo.
Durante il canto, il cantante esperto applica le cosiddette "tecniche vocali" che gli permettono emettere la voce, modulandone il suo suono, il tono, l¿intensità, il timbro, la frequenza, il ritmo e gli intervalli. Tecniche di regolazione della voce che, soprattutto nei cantanti che hanno raggiunto una buona maturità musicale, rientrano in un vero e proprio "schema corporeo vocale", dipendente dalla voce emessa, dalla sua intensità e dalla sua frequenza e che permette di far percepire all¿interprete stesso, in ogni istante, un insieme di sensazioni fisiche interne che provengono da tutte le zone e le regioni del corpo attivate dallo sforzo di emissione della voce. Perché nel canto partecipano la faccia, il palato, il naso, la gola, i polmoni, lo stomaco e l¿addome.
Ogni performance musicale implica l¿integrazione e la cooperazione dei due emisferi celebrali, il sinistro ed il destro. Così cantare o fischiettare divengono mezzi per comunicare con gli altri oppure metodi di auto rilassamento. Ma il gioco può anche ribaltarsi e, a loro volta, le regioni del corpo coinvolte nello sforzo vocale possono essere fortemente stimolate dal canto stesso ed essere perfino curate in presenza di patologie, psichiche o fisiche. Vediamo in quali casi.
MUSICOTERAPIA E TECNICHE VOCALI
All¿Istituto Geriatrico Radaelli di Vimodrone è stato appena concluso un progetto sperimentale interessante. Sono stati valutati i benefici sul comportamento e le capacità di relazione su oltre 50 pazienti anziani utilizzando la musica e l¿arte, confrontandoli ai trattamenti tradizionali effettuati con i sedativi. Spiega Emanuela Orsi, Geriatra e responsabile del progetto milanese: "Con l¿aiuto di alcuni esperti abbiamo ideato percorsi personalizzati sulla base delle varie disabilità, fisiche o mentali, basati su fisioterapia, animazione, musicoterapia, canto ed arte terapia. Lo studio pilota ha dato risultati inattesi e siamo riusciti a migliorare la qualità di vita dei pazienti coinvolti, soprattutto nel combattere le depressioni, il deterioramento e le agitazioni tipiche dei soggetti ricoverati e molto anziani. Abbiamo anche riscontrato una migliore adattabilità all¿ambiente".
La musica e la voce dunque possiedono grandi poteri curativi per il corpo e la mente. Diventando vere e proprie "terapie vocali e musicoterapiche", utilizzate da tempo dagli specialisti, psicologi, logopedisti, foniatri e musicoterapeuti.
Carla Savio è stata una delle fondatrici in Italia della musicoterapia negli anni ¿70 insieme al Sindacato Musicisti Italiani. Confrontandosi con le esperienze svolte in altri Paesi, come l¿Inghilterra, la Francia e l¿Austria dove la musicoterapica è riconosciuta da tempo, ha sperimentato per molti anni le tecniche terapeutiche musicali in ospedali e cliniche italiane, applicandole su malati disabili, fisici e psichici.
Racconta la professoressa Savio: "Grazie al potere liberatorio della voce si possono correggere alcuni disturbi mentali, che celano conflitti non risolti e recuperare le proprie attitudini, la propria identità personale e le capacità relazionali. Sia negli adulti che nei bambini è possibile curare la depressione, i conflitti di personalità, i rallentamenti psichici, anche in collaborazione con gli psicologi. Applicando alcune semplici regole, alla base della musica e del canto, come la ricerca del ritmo, che rappresenta la volontà e delle melodie, che stimolano l¿affettività, si migliorano notevolmente le capacità psichiche e fisiche, abbattendo alcuni handicap".
Nicoletta Porzano, è pianista, direttore di coro e musicoterapeuta. Ha partecipato allo studio svolto all¿Istituto Geriatrico Radaelli di Vimodrone, occupandosi della musicoterapia e del canto. Collabora anche con l¿ambulatorio neurovegetativo dell¿Ospedale Sacco di Milano per un progetto di ricerca sugli effetti terapeutici della musicoterapia su soggetti che presentano problemi di stress, ansia, ansia patologica, come gli attacchi di panico e sindromi ansiogene-depressive.
Afferma la professoressa Porzano: "Le attività creative sono la chiave dell¿equilibrio psichico, per lo sviluppo ed il benessere della sanità mentale. Cantare, suonare e danzare sono la strada per risolvere molti tipi di patologie. In particolare la musica è un mezzo di comunicazione anche là dove le parole divengono inaccessibili, ad esempio dopo una lesione celebrale, nei pazienti post-comatosi o nell¿autismo, ma anche per i bambini psicopatici e quelli con gravi lesioni al cervello. La musica ed il canto sono interventi riabilitativi sia nel bambino che nell¿adulto".
26 Febbraio 2001

lunedì 22 febbraio 2010

Arteterapia nella Scuola dell'Infanzia


Ecco il risultato finale di un lavoro realizzato presso una Scuola dell'Infanzia in Provincia di Modena, con bambini di 3 anni, dopo un esperienza di Psicomotricità con i nastri colorati, direi che non ha nulla di meno di alcune opere famose.....tutto questo è stato dolcemente accompagnato dall'ascolto musicale ..........Bravi!!!
Dott.ssa Giuliana Galante


sabato 20 febbraio 2010

Casa Protetta "Tenente Marchi"- Cantoterapia

Casa Protetta "Tenente Marchi"- Carpi (MO)
Rinascere con una canzone

Il Progetto di Cantoterapia "Dire, fare...Cantare"che si sta realizzando all'interno della casa di Cura "Tenente Marchi" è finalizzato a promuovere la relazione d'aiuto tra gli ospiti, e la presa in cura della "persona" attraverso il canto.

Già dai primi incontri è stato possibile osservare la voglia di mettersi in gioco di alcuni partecipanti, il piacere nel suonare insieme, le prime proposte emerse dai singoli, i ricordi legati ad alcuni brani della giovinezza, ed anche le difficoltà di alcune persone affette da patologie gravi che comunque si impegnano a dare il loro personale contributo.

Il canto di gruppo, oltre a facilitare e rafforzare l'autostima è una costante di ogni incontro, la cui forza stimola il "gruppo" alla condivisione delle proprie esperienze di vita e dei ricordi del passato, con la possibilità di una nuova rielaborazione.

In questo contesto l'espressione "Dire, fare... Cantare" non è un modo di dire, non è un semplice titolo, ma è il modo di essere presenti e far sentire la propria voce, perchè essere anziani significa poter dare tantissimo agli altri, e in questo caso la forza del canto è azzeccatissima.

La Musicoterapeuta

Giuliana Galante


lunedì 15 febbraio 2010

Barbara Strollo all'Exodus

Barbara Strollo - Exodus, Gualtieri (RE)
Barbara Strollo e la sua orchestra si sono esibiti ieri sera all'Exodus, a Gualtieri (RE), per condividere con il suo pubblico la serata di San valentino e anche il suo compleanno.
Come sempre con grande professionalità e affetto verso chi la segue e la apprezza per la sua voce e per il suo modo di essere, un artista che ama il pubblico e lo dimostra ogni volta.
All'evento era presente anche Fulvio Bertolini, il presentatore di "Liscio come l'olio", con i suoi cameramen, infatti lo spettacolo sarà trasmesso sull'emittente televisiva della Romagna E'tv.
Complimenti a Barbara e a tuti i suoi musicisti, un caro saluto a Maurizio Tagliavini!
Giuliana Galante


Ludwig Mirak, 𝑬' 𝑸𝑼𝑨𝑺𝑰 𝑳'𝑨𝑳𝑩𝑨

In arrivo: LUDWIK MIRAK, E' quasi l'alba Lui è un cantautore di cui sentiremo parlare molto! Si chiama Paolo Karim Gozzo (in arte...