martedì 10 febbraio 2009


Alla scoperta di nuove sonorità
G. ha 8 anni, è un bambino affetto da Disturbo pervasivo dello Sviluppo, nella sua forma più grave, ovvero l'Autismo.
Frequenta la classe seconda elementare, ha il sostegno scolastico coperto per tutte le ore.
E' stato seguito dalla famiglia sin da piccolo, appena è stata realizzata la diagnosi.
Dal mese di dicembre 2008 ha intrapreso con frequenza settimanale l' attività abilitative di Musicoterapia il martedi mattina a scuola dalle ore 9:00 alle 10:00.
E' un bambino affettuoso, abituato a stare assieme ad altre persone, talvolta, soprattutto nei contesti che sono per lui nuovi si mostra agitato e iperattivo .
Una caratteristica di G. è il comportamento 'insistentemente ripetitivo' o 'insistentemente perseverante. Diventa estremamente insistente sulle routine; all’inizio del percorso (per i primi 2 incontri) portava con se una bottiglia di plastica vuota, abitudine modificata negli incontri successivi.
Se una routine viene cambiata velocemente , anche di poco, il bambino puo' essere sconvolto e collerico, fino a mordersi, sbattere la testa contro al muro o darsi degli schiaffi sulle orecchie, per questo sono previsti cambiamenti lenti e graduali.
G. trascorre molto tempo fuori dalla sezione con l’insegnante di sostegno, in una sala mensa, posizionandosi alla finestra nell’angolo della stanza, non guarda fuori, tiene gli occhi chiusi ed emette dei vocalizzi lunghi, simili ad un lamento continuo, che inizia con un verso stridulo fino a diventare cupo e grave.
E' importante per lui svolgere l'attività musicale come un momento di accoglienza e di libera espressione del suo mondo, in modo che si senta accettato durante gli incontri di Musicoterapia in maniera globale, con l'aggiunta graduale del movimento, la pratica strumentale centrata sull'ascolto.
Secondo incontro:
Oggi G. sembra propositivo, arrivo a scuola e lo trovo da solo nell’aula vuota, è seduto nel solito angolo, emette versi ripetitivi, ma non urla con me, né sbatte la testa , mi avvicino a lui, proponendo brani lenti in strofe con fiati, e strumenti a corda.
Durante la prima parte dell’incontro appoggio sul tavolo al centro della stanza le maracas, il triangolo, una collana bianca di perle, dei legnetti , l’insegnante di sostegno e seduta in disparte e non interviene.
Suono accompagnando il brano, G. si avvicina e inizia a toccare gli strumenti, porta alla bocca la colla bianca e dopo prende un legnetto, io batto un legno su quello che ha in mano, la collana è nelle sua mani, da li mi sposto lentamente muovendomi intorno al tavolo.
Il bambino sembra attratto dai legni, non li suona, inizia una breve osservazione dello strumentario, in quel momento mi avvicino verso la chitarra, lui si avvicina, tocca le corde, ma la batte, toc toc …
Nella seconda parte dell’incontro si rilassa sul pavimento, io canto e suono, imito i suoi versi intonandoli, lui si ferma e mi guarda, alla fine del canto si siede su una sedia posta in un angolo, canto la canzone del saluto e inizia a ridere, la proseguo, ciao ciao ciao…volume basso, alto, senza voce, che diventa lalala…..con intensità diverse, sembra divertito.
Questo momento deve essere per G. un momento non didattico, deve percepire che l'incontro con me non è uno degli obblighi da eseguire a scuola.
Terzo incontro:
Oggi arrivo a scuola e trovo G. con l’insegnante di sostegno, nella sala mensa, sono soli, lei sta compilando dei fogli, G. gira per la stanza, andiamo nella sala di musica al piano inferiore.
Il lavoro della prima parte della seduta è svolto nella sala musica, un luogo non esplorato da G., e’ una sala grande, ben illuminata, con un tappeto al centro, lo stereo su uno scaffale alto, e molti strumenti (legni, tamburi, maracas, nacchere, grattugia) posti su una parete.
Iniziamo ad ascoltare un brano con suoni dolci, flauti, clarino, come sottofondo.
Il b. è in una fase esplorativa, si muove, gira continuamente, emette i soliti suoni gutturali a volume basso; dopo qualche minuto inizio a intonare il brano, utilizzando una semplice lallazione, stessa tonalità, G. va verso la parete e prende uno strumento di legno, una grattugia, da questo momento cambia il vocalizzo, il suono stridulo di prima diventa una cantilena ahhhhhhaaaaaaaaaa………….con volumi più alti, e sbalzi intensi, io a quel punto continuo a cantare , introduco legnetti dalla borsa, inizio a suonarli.
G. si avvicina e mi prende un legnetto, lo muove, non lo suona, ha sempre la grattugia in una mano, io di tanto mi avvicino e batto il tempo, a questo punto introduco la collana di perle, lui la prende e la lancia sul tappeto, è un oggetto che ormai conosce.
Utilizzando la grattugia introduco altri strumenti: i triangoli(Uno grande e uno piccolo), il telo,corde morbide, le nacchere, ponendoli al centro della stanza.
Cambio genere musicale dopo 10 minuti circa, passiamo a brani per bambini più dinamici, ma sempre melodici.
Intono la terza sopra su qualche brano più conosciuto, è recettivo al suono , ma non accetta il cambiamento vocale, si allontana e prende il triangolo, lo suona poco e lo ripone sul tappeto, torna alla grattugia, e si sdraia in terra. Da questo momento inizia un gioco: mi siedo sul pavimento, lancio la corda morbida con un campanellino, G. la prende e la tira a se, nel gesto si sente il campanello, dopo qualche minuto sembra irritato. Cerca di abbandonare la stanza.
Questo è il momento in cui cambiamo aula, torniamo al piano superiore, in cui si trova la sua aula, mi siedo di fronte a lui, canto lentamente con un volume basso, fino a terminare con la canzone del saluto.



Giuliana GalanteSpecializzanda in Musicoterapia Scuola di specializzazione triennale Istituto MEME ModenaProject Work c/o CEMU Centro Europeo di Musicoterapia Modena

La suggestione e l'ipnosi nella medicina
La suggestione e l'ipnosi ha la massima importanza e trova la più vasta applicazione nel campo della medicina. La suggestione costituisce la base di ogni attività terapeutica ed è stata impiegata con successo fin dai tempi più antichi. Se anche le forinole magiche e gli scongiuri dei tempi passali hanno ceduto il posto all'applicazione sistematica della suggestione e dell'ipnosi tuttavia si tratta sempre della stessa forza che agisce sull'organismo e gli effetti sono in gran parte analoghi. Ogni medico deve ammettere nella sua pratica professionale l'elemento suggestivo ha un'importanza di primissimo ordine ed è basato principalmente sulla sua autorità. Il medico interviene con la sua personalità presso al malato, e la sua influenza costituisce il più efficace fattore curativo. La comparsa del medico, il suo referto rassicurante esercita sul paziente, che ha in esso fiducia, un effetto benefico e ristabilisce di solito l'equilibrio nella psiche del paziente. Il suo umore si eleva e l'ansia scompare. Questo intervento morale ha l'effetto di far migliorare lo stato generale e di creare nell'organismo le condizioni necessarie per la resistenza fisica al male. L'effetto delle medicine viene in gran parte favorito dalla convinzione del paziente che gli porteranno giovamento.
Non sempre si dà da parte del medico la necessaria importanza al fattore psicologico nella terapia e forse è questa la causa per cui molti ricorrono all'aiuto degli empirici e dei ciarlatani, i quali sanno sfruttare molto bene il loro ascendente e raggiungono anche dei successi insperati che sono dovuti, almeno in gran parte, all'elemento gestivo.
Se parlate in presenza di una persona sensibile dei intomi di una malattia, questi ben presto crederà di ricontrare gli stessi sintomi nel suo organismo. Si sono dati dei casi in cui taluno si è ammalato realmente per effetto di tale autosuggestione e che soltanto l'intervento energico del medico ha potuto sradicare l'idea suggerita e creare così le condizioni necessarie per il risanamento.
La psiche e il corpo sono tutt'uno, e la prima domina completamente l'organismo. Sappiamo infatti che tutte le funzioni fisiologiche sono comandate dal nostro io subcosciente, il quale ha altresì il potere di far risanare il corpo come d'altro canto di produrre delle malattie. Come si possa intervenire presso questo io sub-cosciente avremo occasione di vedere in seguito.
Il medico deve perciò tener conto innanzi tutto della parte psichica e deve uniformare il parere espresso a tali esigenze. Talvolta anche una sola parola oppure un cenno possono produrre sul malato un danno incalcolabile. Succede molto spesso che un paziente chiede al medico di non nascondergli la verità. Anche in questi casi è necessaria la massima cautela. Se il medico esprime i suoi dubbi sull'esito delle malattie si priva di un mezzo di cura che potrebbe favorire in misura considerevole la sua opera. Egli deve vagliare la situazione di caso in caso e soltanto quando delle esigenze superiori lo' rendano necessario può dire al malato tutta la verità. Tutto ciò dipende dal suo tatto e dalla sua esperienza. Del resto ogni medico esperto è sempre molto cauto nel pronunciare la prognosi perché la sua esperienza gli ha insegnato che l'organismo umano può presentare molte volte delle sorprese, e che la vita si può conservare in qualche caso oltre ogni previsione ragionevole.
La stessa cosa vale anche per i consulti medici, in cui la parte suggestiva ha una funzione di primo ordine anche per l'autorità che rappresenta la personalità dello specialista chiamato a dare il suo parere.
La suggestione produce degli effetti maggiori quando è accompagnata da metodi di cura speciali. Così ad esempio le cure balneari, il trattamento con le correnti elettriche, hanno indubbiamente i loro vantaggi, e il loro valore terapeutico non va assolutamente disprezzato; ma anche in questi casi la suggestione ha una parte non indifferente. Gran parte delle cosidette cure naturali è basata sulla suggestione.
Dal punto di vista del malato è indifferente in quale modo egli abbia riacquistata la salute; in lui ha solo importanza il fatto di essere risanato.
Ma l'applicazione sistematica della suggestione e dell'ipnosi ha già raggiunto una grande diffusione. Abbiamo visto che il fattore decisivo per la guarigione è la suggestione. L'ipnosi non è altro che un mezzo per far entrare nella psiche l'elemento suggestivo; ma il sonno ipnotico in sé stesso non produce mai effetti di guarigione. È riconosciuto dai più autorevoli medici che l'applicazione dell'ipnosi è in moltissimi casi di grande utilità e non porta comunque mai un danno. È premessa, si intende, che l'ipnosi sia applicata dal medico e non da persone inesperte, le quali possono produrre dei danni.
Dice in proposito il noto medico psichiatra Krafft-Ebing: «È deplorevole che esistano ancor oggi dei medici che sia per ignoranza sia per pregiudizio non tengono nel debile conio le applicazioni della suggestione ipnotica, e rinunciano cosi ad un potere terapeutico di grande importanza, a loro danno ed a discapito di numerosi fra i loro clienti ».
Forse questo punto di vista ostile alla suggestione ipnotica è dovuto in parte al fatto che a questa parte non si dà alle Università il peso necessario che il medico non ha avuto in questo campo la dovuta preparazione. Certo e però che negli ultimi tempi si è fatto un passo innanzi che questi sistemi hanno acquistato una diffusione sempre maggiore, e che molti medici si sono addirittura specializzati in questo campo.
Si è opposto all' applicazione della suggestione per copi curativi, che la stessa elimini bensì i sintomi delle malattie ma non curare la loro origine. A ciò si può obiettare innanzitutto che anche i mezzi normali di cui dispone finora la scienza sono diretti in gran parte contro i sintomi e il loro effetto sulle cause del male è molto limitato. Quasi sempre il compito del medico consiste nell'a ssecondare la forza medicatrice della natura stessa. Ciò avviene appunto con la suggestione. In ogni modo è evidente che il malato risente già un enorme vantaggio se si fanno scomparire le manifestazioni più moleste del male, come il dolore, l'insonnia, l'inappetenza ecc. Con ciò tutto il tono dell'organismo subisce un'elevazione e viene messo in grado di combattere con maggiore efficacia il male. Qui va ancora menzionato il metodo di Freud della psicoanalisi, a mezzo del quale è possibile penetrare nella vita psichica del paziente e scoprirne eventuali difetti e inconvenienti che si possono poi eliminare a mezzo della suggestione.
Esistono poi numerosissimi casi in cui l'ipnosi ha dato dei risultati sorprendenti. Particolarmente Forel cita una serie di questi. Nel caso delle malattie nervose la suggestione costituisce forse il migliore rimedio. L'insonni;}, i dolori di ogni specie, le nevralgie, il dolore di denti, i disturbi della digestione sono in molti casi la conse-guenza o sono per lo meno favoriti da sofferenze di nervi. Nel caso della corea (ballo di San Vito), del mal di mare, del vomito delle puerpere, si hanno senz'altro dei risultati ottimi. Così pure nelle malattie e nelle aberrazioni sessualicome impotenza, omosessualità, si ottiene di solito la perfetta guarigione. Anche i disturbi di orìgine isterica sono facilmente guaribili colla sola suggestione, e si possono eliminare anche i disturbi più gravi. Perfino delle paralisi di origine isterica, e infine la balbuzie sipossono togliere con questo mezzo allo stato di veglia. Infine non vanno dimenticati l'alcoolismo e la morfinomania, l'ipocondria per i quali non esiste altro rimedio che la suggestione. !
In questo campo un medico francese, il Coue de Nancy, ha sviluppato un sistema curativo del tutto originale basato unicamente sulla suggestione ed in appoggio del suo metodo ha fatto una sua teoria che spiega il meccanismo della sua cura.
I successi ottenuti e il largo consenso fra i suoi colleghi hanno dimostrato l'efficacia del suo metodo, per cui crediamo utile occuparci dello stesso più diffusamente. Secondo il Coué il mezzo da impiegare è l'auto-suggestione, che costituisce una forza di potenza inaudita e che a seconda delle circostanze produce i migliori od i peggiori effetti. La conoscenza di questa forza sarebbe utile a tutti ma particolarmente indispensabile ai medici.
Egli spiega i fenomeni della suggestione o meglio dell'auto-suggestione nel modo seguente. In ognuno di noi esistono due individui distinti uno dall'altro. Entrambi sono intelligenti : ma mentre uno è cosciente l'altro è incosciente. Per questa ragione la sua esistenza passa generalmente inavvertita.
Tale esistenza si può facilmente constatare se si esaminano alcuni dei fenomeni e facendo qualche riflessione.
Tutti sanno ad esempio che un sonnambulo si alza di notte, senza svegliarsi esce dalla stanza, scende le scale, attraversa i corridoi e dopo ayer compiuto certi atti ritorna al suo letto, si corica, e l'indomani si mostra stupito quando trova terminato un lavoro che il giorno innanzi aveva lasciato incompleto.
È stato tuttavia lui a eseguirlo, pur non sapendo nulla. Egli ha obbedito evidentemente ad una forza incosciente.
Passando poi ad altri casi analoghi di azioni compiute incoscientemente, come quelle che abbiamo citato nei capitoli precedenti, il Coué fa rilevare che mentre l'essere cosciente è dotato di una memoria labile, l'incosciente al contrario ha una memoria meravigliosa che registra tutti gli avvenimenti a nostra insaputa. Esso è inoltre credulo e accetta tutto ciò che gli si dice. E poiché, come sappiamo, è lui che provvede al funzionamento dei molti organi per mezzo del cervello, avviene questo fatto, che se esso crede che questo o quell'organo funzioni bene o male, che noi risentiamo tale o tal'altra impressione, quell'organo in realtà funziona bene o male, oppure noi risentiamo quest'impressione.
Ma l'incosciente non solo presiede alle funzioni organiche, ma anche al compiersi di tutte le nostre azioni. E lui che chiamiamo immaginazione e che ci fa sempre agire, anche contro la nostra volontà e quando vi sia antagonismo fra queste due forze.
Si supponga ad esempio di porre sul suolo nn'asse lunga e larga venticinque centimetri. È evidente che ognuno sarà capace
Si supponga ad esempio di porre sul suolo un'asse lunga e larga venticinque centimetri. È evidente che ognuno sarà capace di percorrerla da un capo all'altro
senza mettere il piede fuori di essa. Ma se si cambiano le condizioni dell'esperimento e si suppone l'asse posta all'altezza delle torri di una cattedrale, nessuno sarà capace di avanzarsi anche di un solo metro per quel cammino. Uno che avesse fatto anche solo due passi si metterebbe a tremare, e malgrado tutti gli sforzi cadrebbe a terra. Cio perché nel primo caso ci si immagina che è facile percorrere l'asse, mentre nel secondo ci si immagina che ciò è impossibile. Va notato che tutti gli sforzi sarebbero vani perché quando si immagina di non poterlo fare, si e nell'assoluta impossibilità di farlo. Le persone del mestiere come ad esempio i muratori sono capaci di farlo perché si immaginano di poterlo fare.
Così una persona che soffre d'insonnia, se non si sforzerà a dormire rimarrà tranquilla nel letto, mentre al contrario se vuol dormire si ecciterà quanto più si forzerà a dormire.
Sulla base di una serie di esempi del genere che non ripeteremo il Coué dimostra che in tutti i conflitti è l'immaginazione che vince sulla volontà senza alcuna eccezione.
Egli definisce infine la suggestione, come l'azione di imporre un'idea al cervello di una persona. Una tale azione però non esisterebbe in realtà. Per poter esistere deve trasformarsi in auto-suggestione. Se l'incosciente non accetta la suggestione se non la digerisce per trasformarla in auto-suggestione, essa non produce alcun effetto.
Per giungere al subcosciente e per produrre l'autosuggestione ponderando bene l'oggetto e a seconda che la ragione risponde affermativamente o negativamente si deve ripetere parecchie volte, « questo sarà, oppure questo non sarà ». Se l'incosciente accetta questa suggestione, se si auto-suggestiona si vedrà la cosa realizzarsi completamente.
Così compresa l'auto-suggestione sarebbe l'ipnotismo come lo intende il Coué e che egli definisce con le parole : influenza dell'immaginazione sull'essere morale e sul fisico dell'uomo.
Si vede da questa breve esposizione della sua teoria che il Coué a differenza di quanto si fa solitamente, ricorre all'immaginazione anziché alla volontà per ottenere l'effetto voluto dell'auto-suggestione. Egli dimostra infatti che e l'immaginazione che influisce sul subcosciente. Così taluno predice in anticipo che avrà l'emicrania il tal giorno, e realmente nel tal giorno esso la risente. Egli stesso si è causato il male con l'auto-suggestione cosciente.
Molte persone sono ammalate sia moralmente sia fisicamente perché si immaginano di essere ammalate sia nel morale che nel fisico. Ed è appunto su queste persone che si producono le guarigioni più straordinarie.
Ma se l'incosciente è l'origine di molti dei nostri mali, può determinare anche la guarigione delle nostre infermità fisiche e morali. Può secondo il Coué non soltanto riparare il male da esso arrecato, ma di più guarire malattie reali, tal è il suo potere sul nostro organismo.
Dalle sue esperienze il Coué ha tratto le seguenti conclusioni:
1) Quando la volontà e l'immaginazione sono in conflitto, vince sempre l'immaginazione, senza alcuna eccezione.
2) Nel contrasto tra volontà e immaginazione la forza d'immaginazione è in ragione diretta del quadrato della volontà.
3) Quando la volontà e l'immaginazione sono d'accordo, l'una non si aggiunge all'altra ma si moltiplica con l'altra.
4) L'immaginazione può essere educata.
Il metodo usato dal Coué per praticare 1' auto-suggestione viene così riassunto:
Ogni pensiero che occupi esclusivamente la nostra mente, diviene vero per noi ed ha tendenza a trasformarsi in atto. Se si riesce a far pensare ad un ammalato che la sua sofferenza sparisce, essa sparirà.
Nella prima esperienza si richiede al soggetto di rimanere ritto, il corpo rigido, in piedi giunti, le caviglie ciotte; gli si dice di considerarsi come un'asse con i cardini alla base, e che se si spinge l'asse da una parte o dall'altra esso cade senza resistenza. Indi lo si tira all'indietro per le spalle e se l'esperienza non riesce, si ricomincia finché sia riuscita.
Nella seconda esperienza gli si spiega che per inoltrargli l'azione dell'immaginazione lo si pregherà di penche cade all'indietro. Chiedendogli poi di alzare in alto la testa e di chiudere gli occhi, gli si pone il pugno sulla nuca e la sinistra sulla fronte e gli si dice di pensare : « Ora cado indietro, e in realtà voi cadrete indietro ecc. ». Contemporaneamente si fa scivolare la mano sinistra all'indietro della tempia destra sopra l'orecchio e si ritira molto lentamente il pugno destro. Il soggetto quasi sempre cadrà all'indietro. L'esperienza va continuata finché il soggetto cade realmente. Nella terza esperienza si procede analogamente facendo cadere il soggetto in avanti. Nella quarta si prega il soggetto di stringere le dita al massimo e gli si ordina di pensare che non le può più staccare, che non può più aprire il pugno. Questa esperienza va fatta fissando in faccia il soggetto. Se può ancora separare le mani è segno che non ha pensato bene. Allora si ricomincia l'esperienza. Conviene in queste esperienze usare un tono imperativo che non tollera disubbidienza.
Come si vede il Coué non fa che ripetere presso a poco tutte le esperienze degli ipnotizzatori e con ciò prepara il soggetto alla suggestione o secondo la sua teoria all'auto-suggestione.
Egli tratta poi l'ammalato nel seguente modo : « Sedetevi e chiudete gli occhi. Non cercherò di addormentarvi, è inutile. Vi prego di chiudere gli occhi perché la vostra attenzione non sia distratta da ciò che vi circonda. Ditevi ora che tutte le parole che io pronuncerò dovranno fissarsi, incidersi, nel vostro cervello ed è necessario che vi rimangano sempre fissate senza che voi lo sappiate o lo vogliate in modo che il vostro organismo e voi stesso mi obbediate. Vi ordino innanzi tutto che tre volte al giorno, al mattino, a mezzogiorno e la sera, all'ora dei pasti, voi avrete fame e cioè voi proverete quella sensazione piacevole che vi farà dire: « Oh come mangerei volentieri ! ». E voi mangerete effettivamente volentieri, molto volentieri.... e così di seguito.
Poi : Tutte le notti, a partire dal momento in cui desiderateaddormentarvi fino al momento in cui desiderate sevegliarvi al mattino, dormirete un sonno calmo, tranquillo, e da esso uscirete riposato, lieto e ben disposto».
Il lettore intravede facilmente il procedimento di persuasione usato da quel medico, analogamente agli esempi che abbiamo riportato. Il tatto, il buon senso del medico, la conoscenza del carattere del paziente devono servire da guida per il modo e la forma in cui deve esprimersi per ottenere la massima efficacia. Tutte queste suggestioni ancorche sembrarvi lunghe e forse infantili sono invece necessarie in aggiunta a quelle particolari applicabili al soggetto.
Si sarebbe forse propensi a credere che questo genere di cura possa servire soltanto per certe malattie come l'isterismo, le malattie nervose e in genere tutte quelle in cui lo spirito ha una parte preponderante. Invece secondo quanto riferisce il Coué stesso e più ancora i suoi discepoli il sistema si presta per la cura di quasi tutti i mali organici. Sono state pubblicate relazioni su casi di emorragie cessate istantaneamente, di asma, paralisi, dolori nevralgici, dispepsia, enterite, eczema, congestioni polmonari. La cura non avrebbe, s'intende, efficacia nelle malattie infettive, ma può essere tuttavia di grande giovamento, se accompagna la cura principale, assecondandola e predisponendo l'organismo alla resistenza e alla guarigione.
Sarà forse discutibile la teoria un po' semplicista del Coué ma è fuori dubbio che il suo sistema di cura studiato bene e applicato con criteri sulla base di lunghe esperienze dà dei risultati veramente degni di ammirazione e dimostra di quale potenza disponga il nostro organismo. Se questa potenza è diretta bene in maniera cosciente e saggia essa dà la padronanza sul proprio corpo e anche sullo spirito, ci permette di sottrarci alle malattie fìsiche e morali, e di vivere relativamente tranquilli in qualsiasi contingenza della vita; d'altronde questa stessa forza puo essere di danno quando non è diretta bene e con sano criterio.
A questa stessa influenza dell'auto-suggestione sono dovute infine anche tutte le guarigioni miracolose che in antico tempo si ottenevano nei tempi di Esculapio e che oggi giorno si ottengono nei diversi santuari fra cui citeremo Lourdes che è il più noto. Molto spesso i giornali portano le notizie di guarigioni di ammalati cronici, che guariscono improvvisamente. Tali fatti non sono né inventati né esagerati ma sono reali e ora che abbiamo esaminato il meccanismo e che conosciamo il potere della suggestione ci appaiono tutt'altro che inverosimili.
Infine non dobbiamo dimenticare la possibilità che si presenta talvolta di curare un ammalato sulla base delle indicazioni da esso stesso fornite nello stato d'ipnosi. Di queste abbiamo citato qualche esempio per illustrare certe facoltà di chiaroveggenza degli ipnotizzati. Purtroppo tale sistema di cura non è oggi impiegato da quasi nessun medico per ragioni abbastanza evidenti. Ciò non toglie che la possibilità esiste e che moltissimi casi di malattia ribelli ad ogni trattamento e ad ogni cura si potrebbero guarire ricorrendo a questo mezzo. Esso richiede però molta pazienza e molto tempo ed è già questo un impedimento per un'applicazione su più vasta scala.
Il Puysegur cita tutta una serie di questi casi. A complemento di quelli già riportati ne riferiamo qui uno dei più caratteristici:
« Una donna di circa quarantacinque anni era tutta coperta di pustole e di piaghe che si chiudevano e si riaprivano continuamente. Quando si rivolse al medico si trovava già da circa sei mesi in quelle pietose condizioni. Pur non potendo né dormire né riposare, era senza febbre e non aveva mai perduto l'appetito. Sottoposta al sonno ipnotico, la donna disse che per curarla era necessario far bollire in una pentola di buon vino rosso da venticinque a trenta chicchi di solatro (erba mora), fino a tanto che il volume fosse ridotto al contenuto di un bicchiere, e farle bere quella pozione tutti i giorni per otto giorni di seguito. Quella pianta costituisce un purgante molto violento e potrebbe essere dannoso somministrato in dosi forti. Tutti gli abitanti del paese poi protestarono sapendo che quella pianta era velenosa.
Non volendo perciò eseguire gli ordini dell'ammalata, il medico le fece presente durante l'ipnosi gli effetti del solatro, che potevano anche essere funesti. Ella rispose: È necessario che non me ne parlate di ciò allo stato di veglia, perché anch'io ritengo che si tratti di un veleno, e non lo -vorrei prendere; ma in questo stato lo berrei lenza alcuna ripugnanza. Non temete; ciò potrà far male ad altri, ma a me non farà che bene; è il solo rimedio the mi conviene, e vedrete che di giorno in giorno le mie piaghe si chiuderanno e fra dieci giorni sarò guarita.
Non temete; ciò potrà far male ad altri, ma a me non farà che bene; è il solo rimedio the mi conviene, e vedrete che di giorno in giorno le mie piaghe si chiuderanno e fra dieci giorni sarò guarita. Dopo aver avuto delle altre rassicurazioni tranquillanti sulla medicina, il medico gliela propinò tutti i giorni, però sempre nello stato ipnotico. Tutto andò meravigliosamente bene e il decimo giorno la paziente era parità.
Per molto tempo egli non ebbe più notizie di quella donna quando un giorno fu avvicinato da un suo figlio dal quale seppe che il male non si era più riprodotto ».
Giuliana Galante

Ludwig Mirak, 𝑬' 𝑸𝑼𝑨𝑺𝑰 𝑳'𝑨𝑳𝑩𝑨

In arrivo: LUDWIK MIRAK, E' quasi l'alba Lui è un cantautore di cui sentiremo parlare molto! Si chiama Paolo Karim Gozzo (in arte...