lunedì 9 novembre 2009

Da:http://www.voce.it/edicola/index.html?section=articolo&id=237&artid=7488

VOCE del 10 gennaio 2008 » Lista articoli » Scheda articolo» Persone:

Ha insegnato a generazioni di allievi la lingua delle note - Maria Luisa Cavazzoli Lugli
Carpi - Ha lasciato nella storia dell'insegnamento della musica a Carpi un segno appena un po' più breve della sua intera esistenza. Se n'è andata nei giorni scorsi a 87 anni, Maria Luisa Cavazzoli Lugli, fondatrice della Corale "Giuseppe Savani" e, successivamente, della "Pierluigi Da Palestrina": due istituzioni che hanno inserito Carpi fra le città italiane più attive nel canto corale. Ma prima ancora di un'organizzatrice di iniziative nel campo della musica, Cavazzoli Lugli è stata una musicista, autentica e appassionata, diplomata al Conservatorio di Parma in compimento superiore di pianoforte e autrice anche di diverse composizioni. Il suo nome, tuttavia, resterà per sempre legato alla promozione didattica che mise in pratica la prima volta da ragazza, durante il periodo bellico, facendo conoscere la musica alle ospiti della Casa della Divina Provvidenza dove lei prestava attività di volontariato. Docente all'Istituto San Tomaso d'Aquino di Correggio e con supplenze a Modena in cui ebbe come allievo anche il cugino Francesco Guccini, approderà successivamente alla media "Guido Fassi" di Carpi. In quello che sarebbe divenuto il suo lavoro principale, lasciato a 62 anni, Maria Luisa Cavazzoli Lugli si rivelerà un'insegnante impegnata e innovativa, arrivando subito a introdurre il flauto dolce per la lettura della musica, a supporto di quella che si chiamava l'"alfabetizzzazione musicale" di allievi che non avevano la minima idea di che cosa significasse il linguaggio delle note. Proprio per questo, in quel decennio di intense sperimentazioni ed esplorazioni didattiche nel campo dell'espressività non verbale, diventò un fondamentale punto di riferimento della didattica musicale per allievi, docenti, genitori e istituzioni. In parallelo all'attività scolastica, sempre in quegli anni Settanta che l'hanno vista promotrice instancabile, sviluppò un corso musicale femminile, prima di dar vita, nel 1974, alla Corale "Savani" e, subito dopo, alla formazione del coro dei piccoli cantori carpigiani, al quale lavorerà per un decennio. E' del 1987, infine, la creazione della Corale "Da Palestrina" che lascerà poi alla direzione di Andrea Beltrami. La sua esperienza e professionalità nella direzione di coro le valsero inviti a convegni in diverse località della Penisola. Una delle sue ultime immagini ce la restituiscono, alla festa della casa di riposo Tenente Marchi del settembre scorso, mentre accompagna un improvvisato coro di anziane ospiti della struttura: china sulla tastiera e intenta al suo lavoro, con la dedizione e la passione di sempre e come fosse la prima volta.
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venerdì 6 novembre 2009







Projectwork

“Il tappeto dei sensi”

AMBITO DI INTERVENTO

Scuola dell’Infanzia …………., (MO)

Ambito riabilitativo - terapeutico di Gruppo( Piccoli gruppi)

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Utente:….L.

Anni: …

Diagnosi: Paralisi cerebrale infantile…

Neuropsichiatra: Dott.ssa….

Luogo: (MO)

L'intervento di Counseling Espressivo è stato richiesto dalla famiglia.

OBIETTIVI

Promuovere il riconoscimento di L. come componente della sezione
Favorire l’integrazione all’interno della sezione col gruppo classe
Tradurre costantemente i contenuti sensoriali in ambiti e codici espressivi diversi in modo graduato, a seconda della complessità dell’attività:CorpoVoce - stimoli VocaliAmpliare i canali di comunicazione/ socializzazione coi pari attraverso esperienze tattili
Associare l’oggetto visivo alla componente verbale – Abbinamento nome / materialeCreare un gruppo coi pari per brevi momenti di incontro (giochi visuo- tattili) fuori dalla sezione in momenti non didatticiMODELLI DI RIFERIMENTO
La metodologia utilizzata è “centrata” sul paziente, dall’ascolto passivo all’esplorazione dei materiali, fino ad arrivare gradualmente all’accompagnamento tattile- vocale, lavorando insieme al gruppo come facilitatore d’apprendimento .I momenti individuali sono stati importanti per stabilire un rapporto e la comunicazione con L. in modo significativo.

SETTING

Un’aula polivalente della scuola adibita al progetto, con uno spazio ampio centrale e

un tappeto morbido (quadrato) posizionato al centro della stanza.


TECNICHE E MATERIALI UTILIZZATI

· Ascolto Passivo- attivo

· Lavoro in piccoli gruppi con la classe in momenti non didattici

· Il dialogo tonico: alla base della relazione primaria madre-bambino e della

costruzione dell’alfabeto primario emotivo

· Prima della comparsa dello scambio verbale, il tono rappresenta il principio

informatore della relazione del soggetto con il mondo, ciò che trasforma una

posizione in postura, un suono in un vocalizzo, un lamento in una richiesta ad

un bisogno.

· Il tappeto è costruito dal gruppo dei pari durante l’attività didattica per donarlo

a L. una volta ultimato.



MATERIALI:

· Tappeto morbido
· Cuscino ad aria
· Plastica, stoffa, carta, etc…
· Teli morbidi
· Stereo: basi /CD



TEMPI:

gennaio ‘10/ Giugno 2010


VERIFICA:

Sono previsti 3 incontri di verifica in itinere con le insegnanti della sezione nel mese

di gennaio e marzo, infine un ultimo incontro all’inizio di giugno.

RIFLESSIONI E CONCLUSIONI:

Alla fine dell’anno scolastico il lavoro svolto sarà reso alla famiglia come

restituzione del percorso svolto durante l’anno


La Musicoterapeuta

Dott.ssa Giuliana Galante
Cell. 376655657
E. Mail: giulygala@tiscali.it

giovedì 5 novembre 2009

AMBITO DI INTERVENTO - Cantoterapia
……………………..

Ambito riabilitativo - Cantoterapia di Gruppo

………………………


DESCRIZIONE DEL PROGETTO

………………….

OBIETTIVI

………………………

SETTING

…………


TECNICHE E MATERIALI UTILIZZATI

………………….

TEMPI

…………………….
RIFLESSIONI E CONCLUSIONI


CATAMNESI


Tecniche riscaldamento vocale
Durata dell’incontro circa 45’

Proporre una base di ascolto (Es. musica classica) come sottofondo

Il paz. Chiude gli occhi, proporre di rilassare le parti del corpo singole:
piedi
gambe
pancia
dorso
braccia
collo
capo
proporre di continuare a respirare liberamente ( 3 min)
proporre di percepire il battito cardiaco
dopo:
5 respiri brevi
5 respiri lunghi (trattenere l’aria nello stomaco)
Disporre le breccia in avanti:
3 resp. Brevi
3 resp. Lunghi

Dopo si propone il brano
Si legge
Si commenta
Si canta senza musica (Per singola strofa)
Solo alla fine musica o base come sottofondo( Restituzione positiva e gratificazione)









Giuliana Galante- Musicoterapeuta
CELL. 3476655657
E- mail: giulygala@tiscali.it

Questo articolo nasce dall’ esigenza personale di ringraziare il coro “Alle porte del bel Canto”, composto da un gruppo di 15 anziani con una gran volontà di affrontare le difficoltà che comporta essere affetti da Morbo di Parkinson, far sentire la propria “VOCE” comunque e sempre; a proposito posso solo dire di aver imparato moltissimo da persone stupende. Sin dal primo incontro sono tutti molto motivati, alcuni di loro hanno seguito un percorso lo scorso anno, è presente anche una signora affetta da Distrofia Miotonica. Ognuno prende uno strumento a scelta, ci presentiamo anticipando il nome con un suono . L’assistente che li accompagna mi spiega cosa hanno fatto in precedenza, è anche un po’ invasiva, ma non interviene e partecipa all’incontro. Il sig. Carlo mi da un fascicolo con dei brani che hanno cantato l’anno scorso, mi fanno capire che oltre a suonare la loro esigenza è cantare , solo pezzi in italiano, cantiamo suoniamo sulla marcia turca di Mozart. Alla fine mi chiedono di cantare per loro, introduco una strofa di Summertime al piano. Mi salutano dicendo che ci vediamo la settimana prossima. Mi sono accorta che questo gruppo ha bisogno di essere guidato, se non si sentono accompagnati non vedo alcun input da parte loro. Probabilmente è una questione legatoa non tanto all’età quanto alla loro condizione di vita quotidiana, facendo Ginnastica, Logopedia, che sono attività strutturate, non sono abituati ad esprimersi liberamente. Quindi ogni momento sarà più strutturato e il ruolo della terapeuta direttivo, dunque anche la metodologia. Uno degli obiettivi è lasciare loro uno spazio in cui si sentano liberi, facciano proposte, si attivino, mi dicano cosa vogliono e come vogliono farlo. Ovvio che a questo ci arriveremo tra un bel po’ di tempo. Iniziamo con esercizi di respirazione, percepiamo il nostro respiro e l’aria che attraversa il nostro corpo, dalle cavità nasali allo stomaco. Io li aiuto, mi avvicino a ognuno di loro e li regolo, dando il via e mettendo la mano sulla pancia, spiego a cosa serve l’esercizio e spiego che quando cantiamo è importante respirare nei punti giusti, abbassando il più possibile il diaframma, e come dosare il respiro in uscita. Un pezzo che a loro piaceva molto è stato: l’ Inno d’Italia- Mameli- Mameli(1847). Ogni parte veniva letta letto, una frase a testa, poi lo si cantava senza musica, dopo si introduceva la tastiera. Si è Cantato insieme, con l’aggiunta di parti solo suonate, in cui si suonava, e si ripeteva il ritornello alla fine, ma l’inno è molto sentito da tutti( alcuni di loro hanno visto nascere la Prima repubblica) mi dicono che l’inno bisogna conoscerlo a fondo e studiarlo, quindi mi informerò al meglio, e sarà l’argomento che tratteremo. Mi sembrano contenti del discorso del canto, si impegnano molto e mi seguono, quindi il percorso di fondo sarà non solo Musicoterapeutico, ma anche basato sulla Cantoterapia, tecniche di canto, tecniche di mimica facciale e di respirazione. [...] Leggiamo l’inno a turno, fino alla fine, iniziamo a cantarlo. Sono poco attenti, lo eseguiamo tutto, devo condurli fino alla fine, altrimenti c’è un calo di tono. Nell’ultima parte mi chiedono di suonare Romagna mia, un pezzo che sentono molto, c’è il Sig. Giovanni che non parla più, ma canta con tutta la voce che può, e si emoziona diventando uno dei più partecipativi. Dalla prossima volta ci sarà un momento creativo, in cui ognuno leggerà una parola o un pensiero che ha pensato/ scritto durante la settimana, potranno anche cantarlo, inventare una melodia, l’idea è creare una raccolta di pensieri- brani che potrebbe anche diventare un libriccino da dare tutti alla fine degli incontri. [...] Durante gli incontri il lavoro è diventato più specifico e impegnativo.L’ultima volta avevo proposto di scrivere qualcosa a casa, anche una parola, una frase, se è possibile anche in rima. Lo hanno fatto solo 2 del gruppo. Ma se in uno la rima c’era l’altro era un bellissimo pensiero di ringraziamento. Iniziamo con la respirazione. Dopo leggiamo “Bella ciao” una frase per uno alla volta. La ripetiamo cadenzata, come se stessimo cantando senza modulare. Distribuisco gli strumenti, oggi decido io, in modo da far provare diversi strumenti a tutti.Proviamo la canzone, io vado alla tastiera, conoscono bene la canzone, dopo si continua con ” Io vagabondo”, accompagnando con gli strumenti, io do gli stacchi. La proviamo più volte, e migliora. Alla fine leggiamo le cose che hanno scritto, e sono molto belle e impegnate. [...]Oggi introduco alla respirazione l’ Esperienza tattile, si va a tempo dal collo alla spalla, ci soffermiamo sulla mano lentamente, ascoltando la musica e seguendo il ritmo. Ascoltiamo il Gloria di Bach e Haleluia di Hendel. Riprendiamo il Và Pensiero, una versione di Albano, ritmata. La sig.ra Francesca ha portato un cd col Nabucco, sentiamo la versione Classica. La tonalità non va bene, la eseguiamo in la M,con una base , io non canto, eseguo dei gesti che loro devono seguire, pugni chiusi non si canta, ondeggi medi intensità bassa, ondeggi alti canto trionfale. Iniziano a entrare , solo alcuni mi guardano, ma ognuno trova il suo spazio e sono perfetti, si ascoltano nel gruppo, regolano la respirazione e il volume, intensità, buona l’ intonazione. Il progetto si è concluso con un concerto in cui si sono esibiti “come un’occasione unica”, tutti i membri del gruppo, anche chi per motivi di salute si trovava in una condizione di difficoltà, i brani eseguiti sono stati: ” Aggiungi un posto a tavola”; “Va pensiero”; ” Romagna Mia”, la manifestazione si è tenuta il 23 Maggio presso la Polisportiva “G. Pini” , organizzata dall’Associazione Parkinson di Modena.Il Concerto:Non ci sono parole per descrivere questo momento, io ero emozionata ma loro sono stati bravissimi, massimo impegno da parte di tutti e grande risonanza, non credevano di farcela, ma il risultato è stato al di sopra delle aspettative, con progetti futuri che si spera di poter realizzare, infine posso descrivere questa esperienza ricca di sorprese, e indimenticabile!
Giuliana GalanteSpecializzanda in Musicoterapia Scuola di specializzazione triennale Istituto MEME ModenaProject Work c/o CEMU Centro Europeo di Musicoterapia Modena

martedì 6 ottobre 2009

Setting Operativo di sahara














La piccola Farfalla


Quest'anno il mio progetto di Counseling Espressivo sarà rivolto a S. che chiamerò Sahara.
Una bimba stupenda affetta da Paralisi cerebrale Infantile. La diagnosi è stata cosi decsritta
dall'incontro che ho avuto con la Fisioterapista la terza settimana scolastica: Sahara ha un
Tetraparesi ad antigravità orizzontale, è presente una Microcefalia, e unaLissencefalia con
conseguente riduzione della vista (parziale) e dell'udito.
Il progetto sarà strutturato in modalità multisensoriale, in questo tipo di setting, all'interno della
scuola d'Infanzia che frequenta la bimba.

Non è facile lavorare con una bambina cosi complessa, che non comunica in alcun modo che con lo
sguardo, senza avere delle routines quotidiane, e con un umore molto variabile al suo stato di
salute giornaliero. Di certo il progetto sarà coniviso con la classe, e in collaborazione con le
insegnanti di sezione.
In questo caso io sono anche l'Insegnante di sostegno della bimba e questo mi crea qualche
dubbio che voglio conividere con chi leggerà questo articolo...
Quindi scriverò passo passo le mie osservazoni, impressioni su questo caso!!!
Carpi, 06 Ottobre 2009 Dott.ssa Giuliana Galante





Ludwig Mirak, 𝑬' 𝑸𝑼𝑨𝑺𝑰 𝑳'𝑨𝑳𝑩𝑨

In arrivo: LUDWIK MIRAK, E' quasi l'alba Lui è un cantautore di cui sentiremo parlare molto! Si chiama Paolo Karim Gozzo (in arte...