mercoledì 24 giugno 2009


Dott.ssa Giuliana Galante- Musicoterapeuta
cell. 3476655657 E-mail: giulygala@tiscali.it-
BLOG: giulygala.blogspot.com


Riassunto Tesi:

“Le Forme del Pensiero Musicale”

III anno Scuola di Specializzazione di Musicoterapia presso
Istituto Meme s.r.l. - Modena


Dal punto di vista teorico le applicazioni della musicoterapia sono molteplici, hanno un campo d’azione interdisciplinare, dall’ambito preventivo/educativo a quello riabilitativo terapeutico.
Questi settori non sono separati, ma si integrano all’interno di una realtà complessa.
Dalla lettura della diagnosi, alla stesura del progetto, il paziente va accolto, nella sua totalità.
Dal primo incontro inizia una storia nuova, in cui il paziente occupa un ruolo centrale.
Come sostiene Edith Stein rapportarsi con una persona significa porre la propria corporeità con quella dell’altro, ciò permette di entrare in empatia.
Soggetto dell’empatia è in noi.
Anche Hursel fa riferimento al Korper dal punto di vista fisiologico in connessione al Leib, il corpo che si emoziona e vibra.
Il vibrare del corpo del paziente da vita al corpo vibrante, come il luogo che permette all’uomo di cogliere il mondo esterno e allo stesso tempo l’esempio utile all’uomo per prolungare se stesso attraverso gli strumenti musicali.
Il progetto ricollegandosi a questi principi è stato intitolato “…Le Forme del pensiero Musicale”, il titolo fa evincere come la musica possa permettere al paziente di esprimersi nelle forme più diverse, attraverso l’agire, il “fare Musica”.
Come un dialogo che ha inizio dal corpo, fatto di gesti, posture, sguardi, ordine ritmico.
Il suono e gli strumenti permettono all’uomo di percepire in mondo, aprirsi al mondo e agli altri, il percorso è strutturato in chiave bio-psico-sociale.
L’approccio al Progetto è stato umanistico- fenomenologico.
Il paziente accolto in seduta era libero di scegliere lo strumento che in quel momento sentiva.
La disposizione degli strumenti all’interno del setting era strutturata in base all’obiettivo dell’incontro.
Gli strumenti potevano essere riposti sul carrello, disposti sul pavimento in una posizione centrale, o sparsi per la stanza.
L’obiettivo era stimolare il paziente attivamente e comprenderne l’intenzionalità, ciò è risultato utile ai fini dell’osservazione anche con utenti che non disponevano del linguaggio verbale.
Il setting era organizzato in modo che il paziente potesse muoversi, per questo sono state proposte attività dinamiche, in chiave ludica.
La stanza era spaziosa, luminosa e all’occorrenza poteva essere oscurata per creare giochi di luce.
E’ stato possibile creare delle barriere con le sedie, per separare ambienti diversi, e quindi evitare la dispersione dell’attenzione nell’utenza.
Ogni paziente ha occupato lo spazio idoneo al proprio modo di essere.
L’esperienza svolta presso il CEMU è stata vissuta in un crescendo di emozioni, le attività proposte si sono arricchite in modo graduale, con nuovi strumenti, nuovi brani, nuove dinamiche, nuovi materiali.
Sono state utilizzate strategie d’ ingresso e in conclusione di seduta, in quanto, lavorando con bambini molto piccoli, è stato necessario regolare lo scorrere emotivo del tempo.
L’utenza era composta da 3 bambini, dai 2 anni e mezzo fino ai 6 anni.
Le patologie di cui sono affetti sono molto diverse, nel primo caso si trattava di un bambino nigeriano affetto da Tetraplegia Spastico- Distonica, il progetto prevedeva 10 incontri di gruppo volti nella scuola dell’infanzia che frequenta.
Il secondo caso tratta un bambino di 4 anni, nato con Sindrome di Down, non diagnosticata prima della nascita, il progetto si è svolto da ottobre 2008 al giugno 2009.
L’ultimo caso riguarda un bambino che oggi ha 7 anni, nato con un anomalia cromosomica del 7.
Gli incontri hanno avuto inizio nel settembre 2007 fino al giugno del 2008, sono ripresi nel settembre del 2008 e conclusi nel Febbraio del 2009.
Un aspetto teorico che ho voluto approfondire è quello del setting /contesto.
Oltre all’assetto normativo del setting, ho voluto evidenziare come la premessa del setting fisico sia essenziale per pensare al setting come spazio mentale.
La definizione specifica come ciò che avviene in seduta non si limiti all’interazione tra terapeuta e paziente, ma si connetta al contesto della persona, tutto ciò che avviene si collega alla rete del tessuto familiare, sociale e non si può non citare la patologia.
Il secondo punto teorico del setting è quello Esplorativo- relazionale, che chiama in causa il terapeuta.
Il terapeuta ha il ruolo di condurre, accompagnare il paziente verso un autentico processo di scoperta, favorendo la creazione di una relazione d’aiuto.
Ma ciò avviene attraverso l’osservazione partecipante, in questo caso è la relazione che determina il cambiamento, il terapeuta non può essere neutrale, in quanto non può annullare la sua presenza.
La scelta della metodologia, trattandosi di un contesto interpersonale, e lavorando con bambini molto piccoli, è stata influenzata dalla Music Learning Theory.
Il paziente è visto come un individuo attivo- recettivo, obiettivo principale quello di favorire lo sviluppo dell’attitudine musicale di ciascun bambino secondo le sue potenzialità, le sue modalità e soprattutto i suoi tempi.
Il terapeuta guida informalmente il bambino all’apprendimento musicale, attraverso l’esempio diretto, il gioco e il movimento, comunica con il bambino attraverso canti, melodie, ascoltando le risposte musicali spontanee del bambino, rispecchiandole e contestualizzandole nella sintassi musicale.
Durante l’iter del progetto è pervenuta la richiesta di incontri di P.T., da parte di una

famiglia in particolare.

In questo caso l’incontro prevedeva una seduta ogni 2 settimane con l’interazione tra:
Il genitore
Il bambino
Il terapeuta.

La richiesta si è rivelata un bisogno sentito dal genitore, in questo caso la madre.

Il coinvolgimento dei genitori è stato un aspetto aggiunto in itinere che non solo ha soddisfatto una richiesta degli stessi, in questo caso la madre, ma si è rivelato al contempo un’esigenza. La musica ha permesso di affrontare quelle difficoltà/inibizioni che influiscono nella relazione duale Madre-Figlio e facilitare la comunicazione non verbale.
La metodologia adottata è stata umanistico-sistemica.
Il percorso terapeutico, attraverso l’interagire col bambino, coinvolge un genitore, e ciò che accade in seduta modifica il modo di pensare del genitore. Non è necessario discutere sui pregiudizi, sui modi comuni di pensare, su previsioni più o meno infauste per il futuro; è importante affidarsi,. Quando un bambino sfoga le sue emozioni e trova accoglienza in momenti difficili, incomincia a riscoprire la sua corporeità attraverso il contatto diretto con il terapeuta e con la madre, che condividono con lui tale esperienza sonoro-affettiva, riprende fiducia in se stesso e si comporta in modo imprevedibile anche per i genitori. Ciò che accade è condiviso dalle persone presenti, è un camminare verso un traguardo che si definisce insieme.
Dott.ssa Giuliana Galante


giovedì 18 giugno 2009

"Le manestre"

Ecco l'utima chicca della poetessa Enza Mondi, si tratta di una filastrocca per bambini in rima baciata, piacevole da leggere e camticchiare, scritta per una classe della scuola dell'infanzia della provincia di Modena.
A voi!!!

Al mare o in montagna
in città o in campagna
con il sole e con la pioggia,
il caldo o il fresco,
il tempo uggioso...
con i vostri bambini sarà meraviglioso!
Giocate, cantate, correte,
nuotate, ascoltate, raccontate,
tutto sarà bello ed interessante,
perchè, per i vostri figli,
stare insieme a voi è la cosa più importante!
E' il tempo del riposo,
E' il tempo in cui bisogna avere tempo.

Blog: enzamondigiu.blogspot.com

La poetessa

Enza Mondi'

domenica 14 giugno 2009


Ecco un allegato da compilate e inviare al seguente indirizzo mail, per poter almeno essere registrati in un data- base, visto che in Italia non esiste alcun albo per i musicoterapeuti:

cnmanagrafe@gmail.com


REGISTRO PER MUSICOTERAPISTI ED OPERATORI DI MUSICOTERAPIA

DATI ANAGRAFICI

Nata/o

Residenza :
Domicilio:

TITOLI DI STUDIO

Titolo Laurea


Diploma di Musicoterapia

Supervisione dell’attività di musicoterapia effettuata (periodo e numero di ore)

Con supervisori musicoterapisti/peuti


Con supervisori psicologi

REGISTRO / ALBO / ASSOCIAZIONE


ATTIVITÀ PROFESSIONALE


Ente presso cui opera /ha operato come musicoterapista/peuta


Ruolo /Profilo:
Ente presso cui opera /ha operato come educatore, animatore musicale, terapista occupazionale specializzato in musicoterapia etc.
Ruolo /Profilo:

ATTIVITÀ DI FORMAZIONE

Corso / Seminario etc. di Musicoterapia presso cui ha esercitato attività di docenza: Incontro di formazione ai genitori
Sulla base di quanto sopra dichiarato, in funzione della definizione delle norme transitorie in vista del riconoscimento del profilo professionale del musicoterapista, quale dei seguenti requisiti ritiene di poter soddisfare ?


barrare la / le caselle


ð Avere compiuto un percorso di lavoro subordinato, parasubordinato, con contratto Co.Co.Co, con contratto Co.Co.Pro come "musicoterapista” o “musicoterapeuta " in strutture pubbliche e/o private, in coordinamento con l'equipe psico-medico-pedagogica, per un periodo minimo di anni 3 e per almeno 90 giorni per ogni anno curriculare.

CAvere conseguito un diploma al termine di corsi nazionali o esteri di musicoterapia comprensivi di un minimo di 300 ore, 7 esami curriculari, tesi di diploma discussa, tirocinio documentato unitamente a:
o avere svolto una attività applicativa di musicoterapia in strutture pubbliche o private, in coordinamento con l'equipe psico-medico-pedagogica, per un minimo di 50 ore.


ð Avere conseguito una laurea in medicina, psicologia, pedagogia, discipline della musica lettere, filosofia, professioni sanitarie e della riabilitazione (diploma abilitante) unitamente a:
o avere frequentato un minimo di 100 ore di seminari formativi di musicoterapia;
o avere svolto una attività applicativa di musicoterapia in strutture pubbliche o private, in coordinamento con l'equipe psico-medico-pedagogica, per un minimo di 50 ore.





ð Avere conseguito un diploma presso un conservatorio musicale statale unitamente a:
o avere effettuato almeno 200 ore di formazione in musicoterapia
o avere svolto una attività applicativa di musicoterapia in strutture pubbliche o private in coordinamento con l'equipe psico-medico-pedagogica per almeno 100 ore.

Avere effettuato attività scientifica esperienziale con un minimo di n. 3 pubblicazioni unitamente a:
o avere svolto attività applicativa di musicoterapia per almeno 100 ore in strutture pubbliche e private, in coordinamento con l'equipe psico-medico-pedagocica e
Avere effettuato un percorso formativo personale in musicoterapia di almeno 200 ore.


ð Aver accumulato negli anni attività di musicoterapia applicata in strutture pubbliche e private per un ammontare minimo di 500 ore in coordinamento con l'equipe psico-medico-pedagogica e avere accumulato un monte ore formativo in musicoterapia di almeno 200 ore.

ð Appartenere ad un registro di musicoterapisti con indicazione statutaria unica sulla musicoterapia da almeno due anni.

ð Altra posizione

Data
Firma

martedì 9 giugno 2009

http://enzamondigiu.blogspot.com/

Ecco l'ultima opera della poetessa Enza Mondi, stizzosa pungente per la destra "calante", ma carina e melodica.

Silvio l’istrione

E un giorno in questa fossa di leoni
nacque un bambino di nome Belrusconi,
che crescendo capi che aveva tanto da dare
e in effetti fu un grande imprenditore.
E qua mi inchino e te ne do vanto:
hai dimostrato di avere un gran talento,
dal nulla a un impero e dall’impero al governo,
e poi la voglia di diventare un “Padre Eterno”.
Il potere è una droga
e se logora chi non c’è l’ha
tu sei l’esempio che questa non è la verità,
poiché la politica ti ha trasformato
e non sei più il grande capo che eri diventato;
perche qua vedi avvolte si vince, a volte si perde,
e a volte rischi che qualcuno ti faccia diventare “verde”.
E quindi, se vuoi, accetta il mio consiglio,
tornare indietro non vuol dire sempre essere un coniglio
anzi per dimostrare di avere un gran coraggio,
torna ad essere l’imprenditore stimato e saggio
che da lavoro a milioni di famiglie,
che a fine mese ti amano mariti, mogli, figli e figlie.
Forse non sarai mai un “Napoleone”
ma sarai sempre ricordato come il grande Belrusconi.

La poetessa

Enza Mondi

Blog: enzamondigiu.blogspot.com

Il concetto di "Trasformazione Terapeutica"

"Trasfomazione Terapeutica"
Nella Musicoterapia Umanistica uno tra i concetti più discussi che descrivono il processo d'intervento complesso è quello di "Trasformazione Terapeutica".
Pensando al sinificato di questi termini non riesco a togliermi dalla mente l'immagine di un tunnel, con un passaggio interno- esterno.....in realtà un'altra immagine che si potrebbe collegare è quella del bambino , che dalla prospettiva di feto a quella di neonato attraversa una "selezione psichica", e cioè è in grado di produrre un cambiamento evolutivo solo se l'ambiente , inteso come coppia genitoriale, presenta in un rapporto costante e continuo i vantaggi delle forme che man mano si sviluppano nel bambino.
Prima di discutere sulla trasfomazione in sè, è importante osservare i punti del processo che determinano il raggiungmento di questo traguardo.
Il Ciclo di progettazione prevede degli step ben precisi, nella prima fase troviamo:
Step 1: Ricerca e nalisi
Step 2:Definizionedegli obiettivi
Step 3: Sviluppo del piano di lavoro
La seconda fase comprende la misurazione dei risultati:
Step 4: Definizione degli indicatori d performance
Ste 5: Verifica sul campo
La terza fase riguarda lo sviluppo dei sevizi/prodotti:
Step6: Realizzazione dl prodotto
Step 7: Miglioramento del prodotto
L'ultima fare si conclude con la restituzione e la conclusione del progetto:
Step 8: Diffusione e mainstreaming
Step 9:Valutazione e rapporto finale.
La Trasformazione non va letta alla luce dei risultati raggiunti al termine dell'intervento, è graduale e si riflette in ogni singola seduta, ogni icontro è una storia a sè, un nuovo capitolo che va letto nella relazione d'aiuto tra MT/PZ.
La trasformazione terapeutica ha un effetto sociale importante, che si estende oltre il setting, attiva nel paziente e nel contesto intorno il riconoscimeno del sè.
E' un iter dinamico di contenimento/apertura di emozioni, motivazione, regolazione siestesica.
Ciò si determina attraverso l'attivazione musicale, la relazione e l'osservazione partecipante condivisa.
Dott.ssa Giuliana Galante

lunedì 8 giugno 2009

Dalla Sicilia con Amore

Cultura zero, ma il cuore canta
esprime una passione mai spenta
non ci sono anni, non ci sono delusioni
quando si vogliono trasmettere grandi emozioni
non m'importa se non ho talento
voglio che si capisca quel che sento
e mi rivolgo a tutti gli italiani
guardate come amiamo noi siciliani

La Poetessa
Enza Mondi

Poesia Musicale

La poesia musicale

Poetessa Enza Mondi
Sito: www.scrivendo.it

Questa parte del blog è collegata a un sito di Poesia, credo che niente sia più musicale della poesia in rima baciata, un pò come la gran parte delle canzoni che ascoltiamo in generale.


A un Italia migliore

Mio caro stato, cosi proprio non và,
tu non puoi dare tutta questa libertà.
E chi ti parla è una mamma che adora sua figlia
che vede in lei tutta la luce della sua famiglia.
Eppure chi uccide va sempre punito.
Ancor di più se è un familiare avvicinato,
non può uno togliere la vita
a chi con gran travaglio te l’ha data.
E non c’è fobia, non c’è raptus che tenga
a chi sostituisce Dio e a costituirsi venga.
È facile dire poi: non è pericoloso
Ma che c’è di più atroce di un omicidio colposo?
Quando il sangue del tuo sangue va versato
e forse ancor peggio, era pure premeditato;
io, non ti parlo di lavori forzati,
non ti parlo di ergastoli a dieci vite
ma un paio di anni li devono fare
se non altro per fargli capire
che quel gesto non andava fatto,
che si devono pentire di quell’atto,
perchè nel mondo chiuso di una prigione
almeno pensano all’orrore di quell’azione.
Ma fuori saranno presi dagli impegni
e dimenticheranno che dovevano pagare quei pegni
perché il sapore dell’amata libertà
era ciò che volevano ed ora eccolo qua.
Si, tu mi dirai che quel marchio resta a vita
che non si dimentica una parentesi cosi efferata,
ma per un ora, magari facendo l’amore
cosa vuoi che ricordino di quanto dolore
hanno causato e quale pentimento
avranno di una cosa risolta in un momento…
E all’emulazione ci hai mai pensato?
Quanti ragazzi diranno: tanto non è poi cosi proibito
E noi genitori possiamo ancora dormire o sempre con gli occhi aperti dobbiamo stare?
Perché non c’è età che tenga con questo stato,
grande o piccolo va subito liberato;
quindi tu cosi fai apparire leggero
il gesto più orrido, l’atto più impuro,
non ti accorgi che non ci puoi tutelare
liberando subito chi ci vuole ammazzare.
Ti prego prendi una decisione, modifica questa legge che crea tensione,
lo so, nessun genitore vuole vedere un figlio in prigione
anche se ha ucciso senza una vera ragione;
ma un castigo glielo devi dare
se non altro per farli pensare e ripensare
che nella vita c’è anche il rispetto e il dovere
e che ti devo dire: per me il solo posto sono le patrie galere.

La Poetessa
Enza Mondi


Pubblicato sul blog di:Giuliana Galante

Ludwig Mirak, 𝑬' 𝑸𝑼𝑨𝑺𝑰 𝑳'𝑨𝑳𝑩𝑨

In arrivo: LUDWIK MIRAK, E' quasi l'alba Lui è un cantautore di cui sentiremo parlare molto! Si chiama Paolo Karim Gozzo (in arte...