domenica 3 maggio 2009

Brochure Informativa

Dott.ssa Giuliana Galante

Servizio privato
su appuntamento:

Sedute di Musicoterapia - Modena e provincia

Info: 3476655657

E- Mail: giulygala@tiscali.it

Blog: giulygala.blogspot.com




“La musicoterapia è una disciplina scientifica che ha come obiettivo quello di instaurare una relazione terapeutica stabile tra musicoterapista e paziente attraverso il canale non-verbale e l'uso del canale corporo-sonoro-musicale, con l'obiettivo di far acquisire al paziente nuove modalità di comunicazione con se stesso, il proprio nucleo famigliare, il mondo esterno, al fine di migliorare la qualità di vita del paziente."

Roland O. Benenzon

Il concetto sopra citato permette di cogliere analogie e differenze tra i vari modi di vivere e gestire l’esperienza in termini preventivo- abilitativo. L’esperto, infatti, nel suo lavoro cerca di far ri-suonare in un’area di ascolto, area paragonabile a uno spazio armonico interiore, qualcosa di non-dicibile e quindi di non-ascoltabile, come gli affetti, i sentimenti…le emozioni, e trasforma ciò in prodotto/materiale sonoro. Ciò, al fine di dar voce ad ogni lato della creatività interiore e ancora, di fortificarsi attraverso il contatto con le emozioni. Questa caratteristica interdisciplinare della Musicoterapia si connette alle nuove scoperte delle neuroscienze, alla teoria della mente, alla semiotica, alla musicologia e alla teoria della creatività, oltre che alle epistemologie dei processi di cura. Tutto ciò concorre a sviluppare le capacità musicali e di potenziare le competenze dell’individuo dal punto di vista cinestesico.





Dott.ssa Giuliana Galante
Info: 3476655657
E-mail: giulygala@tiscali.it



Laureata in Scienze dell'Educazione presso l'Università degli Studi di Messina, Insegnante di sostegno abilitata nella Scuola d 'Infanzia, Musicista con licenza in teoria e solfeggio diplomata al conservatorio di Reggio Calabria "Fratelli Cilea" in Canto, ha svolto una significativa attività come cantante jazz.
Ha conseguito la Specializzazione in Musicoterapia presso l’Istituto MEME s.r.l." a Modena, Scuola triennale di Musicoterapia, associata alla Universite Europeennee "Jean Monnet" di Bruxelles, ha partecipato al corso di “Diritto Penale Minorile” e “Diritto Civile Minorile”promosso dal Ministero di Grazie e Giustizia presso il tribunale di Messina, corso di “Psicologia scolastica”, presso Centro studi Logos a Messina.
E’ autrice di numerose pubblicazioni tecnico scientifiche.
VEDI: http://www.musicoterapia-anziani.eu/author/giuliana-galante

sabato 2 maggio 2009

L’ accoglienza, analisi richieste – bisogni, la presa in carico, l’ipotesi di lavoro, il percorso

L’accoglienza è l’elemento primario all’interno della definizione di un intervento di musicoterapia:è il primo momento del rapporto che si stabilisce tra paziente e musicoterapeuta, dove il linguaggio per comunicare è quello dei suoni.
La situazione terapeutica si avvale di una comunicazione agita prevalentemente verso il linguaggio non-verbale della musica, dove per “musica” s’intende l’intero mondo del suono e cioè: musica propriamente detta, suono/ritmo, suono/movimento, vocalità.
I principi base dell’accoglienza sono:
il lavoro centrato sulla persona e sulla valorizzazione di tutte le sue potenzialità residue (il paziente è parte attiva della terapia);
la centralità del rapporto di fiducia e l’accettazione incondizionata rispetto al paziente;
l’adattamento e la personalizzazione della seduta
l’accoglimento delle proposte della persona che vengono ampliate ed arricchite in uno scambio reciproco tra paziente e musicoterapeuta.

La radice greca della parola “therapeia”, significa “assistere”, “aiutare”, “prendersi cura” dell’altro, natura e di quanto possa essere ad una definizione molto allargata di “musica”: l’arte dell’organizzazione temporale dei suoni e delle sue varie componenti fisiche ed esperienziali, allo scopo di creare ed interpretare forme espressive che rinforzino, elaborino, diano significato all’esperienza della vita umana, ha nella musicoterapia il suo concetto più ampio.
Questa caratteristica della disciplina le viene anche dal fatto che come corpo di conoscenza essa è multidisciplinare. È ad un tempo arte, scienza e processo interpersonale, divisa in tre grandi aree di pratica: terapeuticaIl di laboratorio tende a stimolare le capacità di auto/attivazione dei partecipanti attraverso l’uso del linguaggio sonoro-musicale. Il lavoro, articolato in diverse fasi si muove nel macro ambito del “NON VERBALE” in cui la musica è il mezzo per raggiungere il corpo biologico e per toccare, attraverso quest’ultimo, il corpo nella sua dimensione emozionale. Si integrano e si superano i parametri spazio-temporali e si pensa alle motivazioni inconsce, ai desideri, ai significati del corpo, recuperando le sue potenzialità espressive in una globalità dei linguaggi: ….”il mio corpo è anche il mio simbolo (segno) e mi fa ri-conoscere tra altri corpi”. Quindi l’esperienza tende a recuperare la ricchezza di questa globalità che la musica, nell’auto-attivazione dei singoli, mette in moto, aprendoli all’inesauribile ricchezza del simbolico e iniziandoli ad un’avventura che rompe il confine del silenzio (e in alcuni casi dell’ isolamento), per avventurarsi nell’universo del segno e del suono.
Giuliana Galante

martedì 28 aprile 2009

Dott.ssa Galante Giuliana
Cell: 3476655657

Disturbi mentali

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Introduzione
Anteprima della sezione
Disturbi mentali Sindromi o condizioni psicologiche e comportamentali che deviano significativamente da quelle caratteristiche delle persone che godono di buona salute mentale.
In diversi periodi storici e in tutte le culture sono stati riscontrati problemi relativi al pensiero, ai sentimenti e al comportamento. Nei tempi passati, i disturbi mentali erano considerati perlopiù derivanti da cause soprannaturali o non naturali, opera di spiriti diabolici o della depravazione umana. Dopo timide apparizioni nel XVI e XVII secolo, tuttavia, lo studio della mente umana, poi chiamato psichiatria, acquistò pieno riconoscimento nel 1790. In questa data il medico parigino Philippe Pinel abolì il contenimento fisico per i malati mentali, istituì il trattamento morale (psicologico) e diede avvio agli studi clinici oggettivi. In seguito, attraverso il lavoro clinico con ampi campioni di pazienti, si definirono i principali tipi di disturbi mentali e si svilupparono tecniche di trattamento differenziate.
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Sistemi di classificazione
Anteprima della sezione
Dal momento che la suddivisione dei disturbi mentali in classi variava da paese a paese, si pose la necessità di adottare un sistema di riferimento comune. Due sono i modelli di classificazione internazionale, formulati su base statistica: quello dell’Organizzazione mondiale della sanità (l’International Classification of Diseases, oggi giunto alla decima revisione, e comunemente indicato con la sigla ICD-10) e quello dell’American Psychiatric Association (Diagnostic and Statistical Manual for Mental Disorders, oggi giunto alla quarta edizione, e comunemente indicato con la sigla DSM-IV).
I due modelli, pur differenti per certi aspetti, sono tra loro integrabili e confrontabili. Il primo è utilizzato soprattutto per motivi di ricerca, mentre il secondo è ampiamente adottato anche in ambito clinico.
La maggior parte dei sistemi di classificazione distingue i disturbi caratteristici dell’infanzia (incluso il ritardo mentale) da quelli dell’adulto, e i disturbi organici (riferibili ad alterazioni cerebrali o somatiche) da quelli non organici (riferibili a cause psicologiche).
Un’altra distinzione importante nell’ambito dei disturbi mentali è quella tra disturbi psicotici (in cui è alterato il rapporto del soggetto con la realtà circostante) e nevrotici (in cui il livello di menomazione del rapporto con la realtà è meno grave). In realtà, a causa dei problemi concettuali che permangono a proposito del termine nevrosi, solo l’ICD-10 ha conservato questa dizione, specificandone l’eterogeneità. La distinzione rimane, tuttavia, degna di nota, in quanto viene comunemente utilizzata da molti clinici. La descrizione dei disturbi qui presentata segue quella del DSM-IV.
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Disturbi dell’infanzia
Anteprima della sezione
Si tratta di disturbi che si presentano per la prima volta prevalentemente durante l’infanzia e l’adolescenza. Il ritardo mentale è caratterizzato dall’incapacità di apprendere e acquisire le abilità personali e sociali proprie di soggetti della stessa età, nell’ambito della stessa cultura. Convenzionalmente, si parla di ritardo mentale quando il quoziente d’intelligenza (QI) è pari o inferiore a 70.
L’“iperattività con deficit di attenzione” è una condizione di marcata incapacità di mantenere l’attenzione, di impulsività e di iperattività comportamentale. I bambini con questo disturbo appaiono molto irrequieti e non sono in grado di svolgere compiti, portare avanti attività ricreative e seguire delle istruzioni.
I disturbi d’ansia, durante l’infanzia, sono prevalentemente legati alla difficoltà di lasciare la propria casa e i genitori (angoscia di separazione) e alla paura nei confronti degli estranei.
Disturbi più gravi implicano l’alterazione di numerose funzioni essenziali per la crescita, come l’attenzione, la percezione, l’esame di realtà e il movimento. Un esempio di questo tipo di disturbi è l’autismo infantile, caratterizzato dall’impossibilità di stabilire dei rapporti con gli altri, da comportamenti bizzarri e da una grave incapacità di comunicare.
Altri tipi di disturbi infantili riguardano più strettamente il comportamento. Tra questi si ricordano: la bulimia (l’eccessiva assunzione di cibo), l’anoressia (il rifiuto di assumere cibo), i tic (movimenti involontari, ripetuti), la balbuzie (la difficoltà a iniziare a pronunciare le parole che porta a un caratteristico “inceppamento” nel parlare) e l’enuresi (l’impossibilità di controllare lo stimolo a urinare, soprattutto durante il sonno).
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Disturbi mentali organici
Anteprima della sezione
Si tratta di disturbi in cui si presentano anomalie psicologiche e comportamentali associate a danni cerebrali, transitori o permanenti. I sintomi possono variare a seconda dell’area cerebrale colpita, della causa della lesione, della sua gravità e della durata.
I danni cerebrali possono derivare da malattie o sostanze (droghe o altro) che distruggono direttamente le cellule cerebrali oppure da cause che danneggiano il cervello in modo indiretto (ad esempio, un restringimento delle arterie che interrompe l’afflusso di sangue).
I sintomi psichici caratteristici di questi disturbi possono derivare direttamente dalla lesione oppure dalla consapevolezza, da parte del paziente, di avere perduto delle funzioni. Uno dei sintomi principali è il “delirium”, uno stato di coscienza alterato che si manifesta con difficoltà a mantenere l’attenzione, disturbi sensoriali e disturbi di pensiero.
Un altro disturbo organico molto frequente è la demenza, che costituisce la sintomatologia tipica di molte malattie, come quella di Alzheimer. La demenza è costituita da una serie di disturbi di memoria, pensiero, percezione, giudizio e attenzione, che rendono progressivamente impossibile sostenere dei ruoli sociali e lavorativi. Quando si presenta nelle persone anziane, assume il nome di demenza senile. Ai sintomi sopra elencati si accompagnano sempre disturbi nell’espressione delle emozioni (instabilità, euforia, apatia, irritabilità).
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Schizofrenia
Anteprima della sezione
Sindrome che può presentarsi durante l’adolescenza o all’inizio dell’età adulta, la schizofrenia è caratterizzata da gravi disturbi nell’ambito del pensiero, della percezione, delle emozioni e delle relazioni interpersonali, da un disturbo nella capacità di percepire il sé, da una perdita del senso di realtà e dal deterioramento del funzionamento sociale. Il significato del termine, che richiama lo “sdoppiamento della mente”, si riferisce alla dissociazione tra emozioni e pensieri (da non confondere con lo “sdoppiamento di personalità”, che è invece caratteristico delle personalità multiple).
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Disturbi deliranti
Anteprima della sezione
Si tratta di disturbi la cui caratteristica centrale è la presenza di un delirio (una credenza falsa, ma di cui il soggetto è fermamente convinto) di vari contenuti (paranoide, di gelosia, erotico, di grandiosità, mistico). A differenza di quanto accade nella schizofrenia, spesso il delirio rimane confinato a un’area ristretta della vita del paziente, che può essere in grado di svolgere attività sociali e lavorative.
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Disturbi dell’umore
Anteprima della sezione
Sono costituiti da diverse sindromi, caratterizzate dall’alterazione del tono di umore. Nella depressione, il sintomo principale è l’abbassamento del tono di umore e un complessivo rallentamento del pensiero e delle attività. La mania è l’innalzamento del tono di umore, accompagnato da un’accelerazione del pensiero e delle attività. I disturbi unipolari sono caratterizzati da uno o più episodi di depressione, che possono avere o meno anche elementi psicotici (deliri e allucinazioni); i disturbi bipolari sono invece caratterizzati dall’alternanza di episodi depressivi e maniacali, che possono avere o meno anche elementi psicotici.
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Disturbi d’ansia
Anteprima della sezione
L’ansia costituisce il sintomo centrale in due disturbi: il disturbo da “attacchi di panico” (episodi in cui si presenta un attacco di ansia acuta, che porta il soggetto a provare dei disturbi fisici oltre che psicologici) e il disturbo da “ansia generalizzata” (il permanere di una condizione di ansia stabile, che può durare a lungo).
Altri disturbi d’ansia sono le fobie (paure irrazionali di specifici oggetti, attività o situazioni, che comportano una serie di comportamenti finalizzati a evitare lo stimolo temuto) e il disturbo “ossessivo-compulsivo” (presenza di pensieri e impulsi ripetitivi, che il soggetto avverte come estranei e cui deve sottostare al fine di placare l’ansia).
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Disturbi somatoformi, fittizi e dissociativi
Anteprima della sezione
Comprendono quei disturbi che, un tempo, facevano parte del concetto, oggi in disuso, di isteria: le reazioni di conversione, il dolore psicogeno, l’ipocondria e i disturbi dissociativi. Tra questi ultimi si ricordano in particolare le forme di amnesia e fuga psicogena e il disturbo da personalità multipla.
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Disturbi sessuali e d’identità di genere
Anteprima della sezione
Comprendono i disturbi sessuali su base organica (ad esempio, l’impotenza dovuta a malattie) e psicologica (sadismo, masochismo, feticismo) e i disturbi d’identità di genere come la transessualità.
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Disturbi alimentari
Anteprima della sezione
Sono i disturbi che riguardano, specificamente, il comportamento alimentare, sia nel senso del rifiuto di assumere cibo (anoressia nervosa), sia nel senso dell’assunzione smodata di cibo (bulimia). Le due forme sono frequentemente associate nello stesso soggetto.
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Disturbi del sonno
Anteprima della sezione
Comprendono sia le difficoltà nel mantenimento di un corretto ciclo sonno-veglia, come l’insonnia (fatica ad addormentarsi) e la narcolessia (accessi di sonno improvvisi), sia i disturbi che insorgono durante il sonno (incubi notturni, sonnambulismo).
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Disturbi di personalità
Anteprima della sezione
I disturbi di personalità sono condizioni stabili nella vita dell’individuo, caratterizzate dalla presenza di aspetti di personalità rigidi e disadattativi al punto da compromettere l’adattamento alla vita quotidiana e le relazioni interpersonali. I principali disturbi di personalità sono quello paranoide (caratterizzato da estrema sfiducia e sospettosità), schizoide (il cui tratto prevalente è la chiusura nei rapporti sociali), schizotipico (caratterizzato da chiusura relazionale e dalla presenza di pensieri bizzarri), antisociale (il cui tratto distintivo è la presenza di comportamenti devianti dalle norme e dalle leggi sociali), borderline (disturbo in cui sono presenti marcate oscillazioni comportamentali e difficoltà nel controllo degli impulsi), istrionico (in cui prevalgono condotte e atteggiamenti di tipo teatrale, con una caratteristica esagerazione delle emozioni), narcisistico (caratterizzato dal continuo bisogno di approvazione e ammirazione da parte degli altri), evitante (in cui è prevalente un atteggiamento teso a evitare il mondo esterno e la paura di assumersi responsabilità), dipendente (in cui vi è una marcata difficoltà ad autonomizzarsi), ossessivo-compulsivo (caratterizzato da perfezionismo e meticolosità).
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Diagnosi e trattamento
Anteprima della sezione
La multiformità dei disturbi mentali rende evidentemente necessario un accurato lavoro diagnostico per determinare all’interno di quale quadro psicopatologico possa essere collocata la sintomatologia presentata dal paziente. La diagnosi serve anche a stabilire l’indicazione per i trattamenti psicoterapeutici più opportuni: fra questi, la terapia psicofarmacologica e le diverse forme di psicoterapia. In anni più recenti è stata posta particolare attenzione anche al tema della riabilitazione, ossia alla possibilità di favorire il riadattamento e il reinserimento sociale di individui che hanno manifestato disturbi mentali anche assai gravi e per lunghi periodi della vita.





Anteprima della sezione
È molto difficile stabilire quante persone soffrano di disturbi mentali, in quanto solo in parte esse giungono, nella loro vita, a chiedere aiuto ai professionisti della salute mentale. Solo negli Stati Uniti, è stata stimata nel 15% circa la quantità di popolazione che, in un anno, ha sofferto per un disturbo mentale.
Il rischio di sviluppare una forma di schizofrenia nell’arco della vita è di 1 a 100 (cioè di una persona ogni cento) mentre quello di depressione è di 1 a 10. Con l’aumento dell’età media di sopravvivenza, negli ultimi decenni è cresciuta notevolmente l’incidenza dei disturbi mentali organici.




" I diapason Emozionali"

Diapason per la Suonoterapia (Cyberkinetics Healing Tuning Forks)


I Diapason sono sempre stati assunti per definizione nell'ambito musicale quali riferimenti di precisione e di purezza di intonazione. Ciò diventa particolarmente rilevante nell'ambito terapeutico, ove gli equilibri con cui si viene ad interagire risultano così delicati ed importanti.
I Diapason considerati per la Suonoterapia (Cyberkinetics Healing Tuning Forks) sono stati sviluppati in lunghi anni di ricerche dall'Institute of Cyberkinetics in Inghilterra, sotto la direzione del Dr. Alan Sales, il Fondatore della Kinesiologia Cyberkinetics. L'attività di ricerca del Dr. Sales ha permesso di sviluppare sino ad oggi ben venticinque differenti Set di Diapason, che consentono di operare con facilità e precisione su una vasta gamma di fattori individuali.
Per la produzione di strumenti terapeutici così esclusivi è stata selezionata una fabbrica inglese con oltre quattro secoli di esperienza nel settore. Il risultato finale è costituito da Diapason forgiati con la migliore lega armonica e che offrono un suono puro e cristallino di lunga durata, con uno spettro armonico ricco e perfettamente bilanciato nelle frequenze terapeutiche richieste, le quali si estendono anche al di là della soglia fisicamente udibile. I maggiori esperti del settore hanno subito riconosciuto il loro livello superiore da 'stato dell'arte', e terapeuti affermati in ambito internazionale li hanno immediatamente introdotti nella loro pratica, come ad esempio il Dr. Charles Krebs, Hugo Tobar, Alfred Schatz.
I singoli elementi di tutti i Set di Diapason Cyberkinetics Healing Tuning Forks sono chiaramente identificati tramite opportuni codici di colore, in modo da garantire una loro rapida e precisa individuazione. Inoltre la loro specifica impugnatura, sagomata in modo particolare, consente di utilizzarli facilmente in ognuna delle trentadue configurazioni terapeutiche sviluppate dall'Institute of Cyberkinetics in collaborazione con l'Accademia di Kinesiologia.
Tra i differenti Set di Diapason disponibili, due rivestono una particolare importanza per l'ampiezza e la portata del loro utilizzo generale. Si tratta dei Set di Diapason Acu-Sound e Chakra-Sound. Acu-Sound permette infatti di riequilibrare la persona coinvolgendo direttamente il Sistema dei Meridiani Energetici Principali, mentre Chakra-Sound svolge un lavoro analogo con il Sistema dei Chakra Principali. Entrambi tali due Sistemi Energetici ricoprono un'enorme importanza per il benessere individuale, ed estendono la loro influenza su tutti gli aspetti fisici, mentali, emozionali ed energetici della persona.
Il set di Diapason Acu-Sound
Il Set 'Acu-Sound' è costituito da quattordici Diapason che mantengono una affinità vibratoria con i quattordici Meridiani Principali studiati nella Medicina Tradizionale Cinese: Zu Yang Ming; Zu Tai Yin; Shou Shao Yin; Shou Tai Yang; Zu Tai Yang; Zu Shao Yin; Shou Jue Yin; Shou Shao Yang; Zu Shao Yang; Zu Jue Yin; Shou Tai Yin; Shou Yang Ming; Ren Mai; Du Mai. I primi dodici costituiscono il Sistema dei Jing Mai, mentre gli ultimi due rappresentano i Meridiani Centrali nel più articolato Sistema degli otto Ji Jing Ba Mai. Tale Set consente così di operare un profondo lavoro di riequilibrio a vari livelli, avvalendosi di questi fondamentali canali energetici presenti in ciascun individuo.
Il set di Diapason Chakra-Sound
I Diapason del Set 'Chakra-Sound' sono stati specificamente sviluppati per risuonare con i Chakra Principali, inducendo un processo di 'intonazione armonica' che riporta l'equilibrio nella persona a vantaggio delle sue caratteristiche energetiche, mentali, emozionali e fisiche. Esso è composto da otto Diapason. Sette di essi corrispondono ai Chakra Primari studiati nella tradizione culturale orientale: Muladhara, Swadhisthana, Manipura, Anahata, Vishuddhi, Ajna, Sahasrara. Un ottavo Diapason, associato alla Frequenza Cubitale, esalta l'effetto terapeutico ottenuto in corrispondenza a ciascun Chakra.
Sia il Set di Diapason Acu-Sound che il Set di Diapason Chakra-Sound vengono sempre forniti completi di custodie professionali appositamente studiate per proteggere, conservare e trasportare questi preziosi strumenti.
Tali custodie sono costruite con tripli rinforzi in un particolare tipo di tessuto ad elevata resistenza. La loro pratica chiusura, grazie a due ampie strisce di velcro, protegge i diapason durante il trasporto e con un semplice gesto permette di svolgere immediatamente il fodero, esponendo in tal modo i singoli Diapason ordinatamente disposti all'interno dei loro rispettivi scomparti, già pronti per l'uso. Viene inoltre così favorita la dispersione di eventuali energie residue presenti dopo il trattamento.
Una tasca trasparente posta sulla parte esterna del fodero consente infine di personalizzare la propria custodia, o di riporre comodamente biglietti da visita ed altro materiale di documentazione.
Ulteriori Set di Diapason sviluppati dall'Institute of Cyberkinetics
Come indicato in precedenza, le ricerche svolte dall'Institute of Cyberkinetics hanno portato attualmente allo sviluppo di ben venticinque distinti Set di Diapason per utilizzo terapeutico. Oltre agli Acu-Sound e ai Chakra-Sound già considerati, gli ulteriori Set di questi speciali Diapason, citati con la loro denominazione originale, sono i seguenti: Acu-Sound [Vessel Meridians]; Spinal Sound; Vital Sound; Cubit Sound [Om]; Cosmic Sound; Muscle Sound; Jaw Sound; Brain Sound; Genetic Sound; Amino Sound; Body Sound; Angelic Sound; Earth Sound; Nutri Sound [Vitamins and Minerals]; Crystal / Gem Sound; Sonic Sound; Healing Sound [Sacred Frequencies]; Universal Sound; Trinity Sound; Nucleic Sound; Hormone Sound; Divinity Sound [Mystical Numbers]; Sounds of God [Sacred Kabbalah – Bible Codes]. Al di là della loro individuale validità terapeutica, in sé specifica e mirata, essi costituiscono nel loro insieme la viva testimonianza di una ricerca attuata a livelli di assoluta eccellenza, unici al mondo.
Come apprendere l'utilizzo terapeutico dei Diapason per Suonoterapia - Cyberkinetics Healing Tuning Forks
Strumenti terapeutici così precisi e sofisticati meritano un uso altrettanto attento e professionale.
A questo scopo è stato sviluppato uno specifico Corso di Apprendimento per l'utilizzo in ambito terapeutico dei Diapason per Suonoterapia - Cyberkinetics Healing Tuning Forks. Tale Corso, della durata di un fine settimana, si sofferma particolarmente sull'impiego specifico dei due Set di uso più generale, e cioè Acu-Sound e Chakra-Sound, e guida all'utilizzazione delle tecniche più sofisticate sviluppate in anni di ricerca da parte dell'Institute of Cyberkinetics. Queste modalità avanzate possono essere direttamente impiegate anche con gli altri Set di Diapason.
Per consentire valutazioni rapide, precise e affidabili degli squilibri sui quali operare, vengono introdotte all'interno di questo Corso varie tecniche proprie della Kinesiologia. Per tale motivo ne viene raccomandata una sua precedente conoscenza, ottenibile frequentando il Corso consigliato.
Link ad articoli sulla Suonoterapia con i Diapason - Cyberkinetics Healing Tuning Forks
Vengono qui di seguito messi a disposizione dei link ad articoli italiani sulla Suonoterapia con i Diapason - Cyberkinetics Healing Tuning Forks, tratti dal sito della Accademia di Kinesiologia:


New Age, aprile 2004
Esthetitaly, gennaio 2004
Il Giornale della Natura, ottobre 2003
Centri Benessere - Magazine, giugno 2003

Dott.ssa Galante Giuliana

sabato 4 aprile 2009

Metodo Willems

In questo post voglio esplicare le caratteristiche del metodo d’Educazione Musicale secondo EDGAR WILLEMS.
Questo metodo che si dedica all’educazione musicale e alla formazione dell’essere umano scaturisce da motivazioni filosofiche e psicologiche e pronuncia questi concetti fondamentali:
La consapevolezza che tra musica, essere umano e cosmo esista una stretta correlazione.
Il rispetto profondo dell’ordine e delle leggi naturali e gerarchiche esistenti.
Un itinerario d’intervento didattico che si fonda sull’essenza costitutiva degli elementi musicali e non esclusivamente sulle apparenze esteriori e superficiali.
Un itinerario di sviluppo che ricalca da vicino il procedimento della lingua materna.
L’educazione musicale di base che prende spunto dai concetti sopra enunciati si rivolge indistintamente a tutti i bambini, dotati o non dotati dall’età di circa 3 anni. Grazie alla sistematica e vitale formulazione degli atteggiamenti didattici si assicura lo sviluppo dell’orecchio musicale e di un preciso senso ritmico, entrambi importantissimi per un futuro studio del solfeggio, dello strumento o di qualsivoglia ulteriore disciplina musicale.
Le basi psicologiche di una tale educazione non si esauriscono nei corsi di iniziazione musicale per bambini né nella successiva preparazione al solfeggio e allo strumento.
Mantengono intatto il proprio valore educativo anche nell’insegnamento scolastico ed oltre, che si tratti di attività vocale o strumentale, svolta professionalmente o amatorialmente ed esercitano un positivo influsso nell’educazione di bambini ritardati, portatori di handicap o invalidi.Le basi fondate sul ritmo “ vivo” e sul suono “ vivo” , con tutte le sue peculiarità, sono senza dubbio importanti anche per la professione futura. Essi sono alla base di un’esecuzionestrumentale “ viva” e musicale, sono essenziali nello studio del solfeggio e dell’armonia elementare, consolidando notevolmente le più diverse funzioni mnemoniche che si instaurano sin dall’inizio dello studio sia nella raggiunta maturità musicale e pedagogica fino al più spinto virtuosismo, e infine, grazie alla plasticità ed allo slancio ottenutifondendo ritmo, melodia ed armonia nell’improvvisazione, permettendo l’acquisizione di un minimo di autonomia creatrice.La partecipazione attiva degli allievi viene stimolata e presuppone un atteggiamento metodologico appropriato. Utilizza elementi tratti dalla natura e dall’esperienza vissuta, elementi che vanno dalla concretezza del suono alla sua stessa astrazione. Ciò favorisce il passaggio omogeneo dall’istintività alla consapevolezza per giungere, in seguito, agliautomatismi.Esclude qualsiasi procedimento extramusicale, sia che lo stesso rappresenti un atteggiamento di fondo o semplicemente un punto di riferimento superficiale (utilizzo di colori, disegni, rappresentazione di tonalità, storielle, giochi ecc.).
Al contrario utilizza per sperimentazione diretta elementi esclusivamente tratti dalla musica (suono, movimento sonoro, spazio infratonale, pancromatismo, ritmo, intervalli, accordi, melodia, scala, canzoni ecc.):
Ricco materiale uditivo che favorisce la conoscenza delle caratteristiche del suono per lo sviluppo dell’orecchio musicale
Battiti per lo sviluppo del movimento e dell’istinto ritmico, che costituisce il fondamento della motricità vitale e del calcolo metrico
Canzoni, scelte in modo tale da favorire sia la sensibilità musicale che il solfeggio così come la prassi strumentale
Un vocabolario musicale che sin dall’inizio, senza teorizzazioni, serve semplicemente ad indicare gli elementi musicali concreti e fondamentali: tono, intervallo, accordo, melodia, canzone, ritmo, tempo, nome delle note, ecc.
La scala diatonica, in primo luogo, cioè la nostra attuale successione sonore ed in seguito il cromatismo, come anche i modi antichi, la pentatonalità, l’esatonalità ed altro. La nostra scala maggiore viene considerata innanzitutto una successione di suoni e gradi e soprattutto un insieme di intervalli in rapporto con la tonica ( e non un concatenamento di tetracordi diatonici di toni e semitoni);
I movimenti naturali e caratteristici del corpo quali camminare regolare (marcia), la corsa, il saltello, il bilanciamento, il, ad esempio, il galoppo, il movimento rotatorio, ecc. Essi hanno come riferimento diretto la musica stessa con lo scopo di acquisire il senso del tempo ed un marcato senso ritmico, esprimendo in modo naturale il senso musicale del proprio corpo, e cioè: in ambito fisiologico e plastico e in ambito espressivo
Un solfeggio il cui sintetico programma d’insegnamento rispetta lo sviluppo dell’orecchio nel suo insieme fisiologico, affettivo e mentale della percezione sonora, parallelamente allo sviluppo di un senso ritmico che trae origine dalla vita stessa, sarà sempre musicale.Le canzoni, e soprattutto le canzoni d’intervallo, ricoprono un ruolo molto importante. Nella decodifica di un testo (dare nome ai suoni) si esercita inizialmente la lettura in relatività, in seguito la lettura assoluta e al più presto possibile le due insieme.La scala Maggiore, la scala minore e in seguito altri sistemi tonali diventano oggetto di un lavoro qualitativo e quantitativo.Il dettato si fonda sulla memoria musicale, sull’ascolto interiore, sull’automatismo dei nomi delle note e sulla conoscenza dei valori ritmici.Si esercitano regolarmente sia l’improvvisazione ritmica che quella melodica. La teoria musicale sarà avvicinata e presentata solo dopo che l’esperienza musicale sia stata effettivamente vissuta in modo istintivo, sensoriale ed affettivo. Questo itinerario di sviluppo può essere schematizzato come segue:
Vivere attivamente le esperienze musicali
“Sentire” le stesse con sensibilità (=affettività).
Conoscere, ciò che viene vissuto, e più tardi riviverlo con consapevolezza. Per un massimo di esperienza interiore ci serve, quindi, solo una quantità minima di teoria. L’insegnamento strumentale vive degli stessi principi fondamentali attribuendo un peso maggiore all’atto musicale piuttosto che prediligere un atteggiamento didattico prevalentemente strumentale e preferendo il “ vissuto” alla perfezione formale: suonare uno strumento richiede il contributo armonioso dell’intero essere umano e della sua vita interiore(dinamica, percezione sonora “ il sensoriale” , sensibilità e intelligenza).L’atteggiamento del corpo, della mano e delle dita si identifica con le leggi vitali che sono condizioni prioritarie nella prassi strumentale. Non si suona con le dita – cioè esteriormente, così come spesso si sente affermare – ma si trasmette “attraverso” le dita, che grazie alle terminazioni nervose ed al sistema muscolare, sono collegate all’udito, al senso ritmico e ai diversi centri cerebrali, sia per ciò che riguarda i suoni così come per il ritmo, gli accordi, i nomi delle note, ecc.
La prassi strumentale compendia in sé 4 settori diversi, ma tra loro complementari:
Suonare “ad orecchio” , nella ricerca e nella riproduzione di canzoni o musica ascoltata.
Suonare leggendo da spartito, che può anche sfociare nella lettura a prima vista, ciò che implica capacità e conoscenza del solfeggio così come destrezza strumentale.
L’esecuzione strumentale intesa nel senso di interpretazione della letteratura musicale classica in cui il suonare a memoria, successivo all’esecuzione con spartito, assumeun posto elettivo. La scelta dei brani, o degli stessi studi atti al raggiungimento di particolare destrezza strumentale, fondamentale per la conquista di un virtuosismo musicale ed artistico, avviene a misura di allievo e proporzionalmente agli obiettivi proposti, ponendo particolare attenzione a che per ogni disciplina, non si dimentichino i valori intrinseci.
L’improvvisazione, che rappresenta l’esternarsi di una situazione spirituale o di un suonare musicale poiché dà spazio alle possibilità strumentali (compresa la voce).L’improvvisazione deve essere esercitata fin dall’inizio e può cominciare bel bambino anche fin dal primo approccio strumentale attraverso piccole esperienze liberamente inventate.Al posto della tecnica spesso superficiale ed esteriore, con il tempo, si concretizza un atteggiamento musicale che è necessario per attivare le fondi ritmiche vitali, rendendo palpabili le relazioni tra suono, melodia ed armonia.Questo atteggiamento sviluppa la musicalità, conserva lo slancio interiore; ed è soltanto la musica vissuta e sentita interiormente a permettere i progressi strumentali.Viene attribuita grande importanza all’ordine dei suoni, del nome delle note, delle dita, della diteggiatura e della tastiera.Allo stesso modo ci si deve preoccupare di coordinare tra loro le diverse memorie musicali e strumentali.
Fonte: Il materiale del presente articolo è tratto da una sintesi metodologica di Jacques Chapuis, pianista e professore emerito, attuale presidente dell’Association Internationale d’Education musicale Willems, con sede a Lione.
Questo sito è dedicato alla propedeutica musicale per bambini sin dai primi mesi di vita.Tutta la magia della musica con esperienze, laboratori, materiali didattici, eventi musicali dedicati ai più piccoli.Attraverso l'esposizione di metodologie didattiche, MagicaMusica vuole essere una guida per i genitori e insegnanti che vogliono scoprire e coltivare la musicalità insita in ogni bambino.
La musica coinvolge, trascina ed è per questo che va vissuta sia fisicamente che emotivamente così da contribuire alla crescita individuale.Musica è arricchirsi l'un l'altro e scambiarsi stati d'animo ed esperienze, crescere e stare bene con gli altri, ma nello stesso tempo stimolare e conservare la propria esperienza individuale.
Dott.ssa Galante Giuliana

martedì 10 febbraio 2009


Alla scoperta di nuove sonorità
G. ha 8 anni, è un bambino affetto da Disturbo pervasivo dello Sviluppo, nella sua forma più grave, ovvero l'Autismo.
Frequenta la classe seconda elementare, ha il sostegno scolastico coperto per tutte le ore.
E' stato seguito dalla famiglia sin da piccolo, appena è stata realizzata la diagnosi.
Dal mese di dicembre 2008 ha intrapreso con frequenza settimanale l' attività abilitative di Musicoterapia il martedi mattina a scuola dalle ore 9:00 alle 10:00.
E' un bambino affettuoso, abituato a stare assieme ad altre persone, talvolta, soprattutto nei contesti che sono per lui nuovi si mostra agitato e iperattivo .
Una caratteristica di G. è il comportamento 'insistentemente ripetitivo' o 'insistentemente perseverante. Diventa estremamente insistente sulle routine; all’inizio del percorso (per i primi 2 incontri) portava con se una bottiglia di plastica vuota, abitudine modificata negli incontri successivi.
Se una routine viene cambiata velocemente , anche di poco, il bambino puo' essere sconvolto e collerico, fino a mordersi, sbattere la testa contro al muro o darsi degli schiaffi sulle orecchie, per questo sono previsti cambiamenti lenti e graduali.
G. trascorre molto tempo fuori dalla sezione con l’insegnante di sostegno, in una sala mensa, posizionandosi alla finestra nell’angolo della stanza, non guarda fuori, tiene gli occhi chiusi ed emette dei vocalizzi lunghi, simili ad un lamento continuo, che inizia con un verso stridulo fino a diventare cupo e grave.
E' importante per lui svolgere l'attività musicale come un momento di accoglienza e di libera espressione del suo mondo, in modo che si senta accettato durante gli incontri di Musicoterapia in maniera globale, con l'aggiunta graduale del movimento, la pratica strumentale centrata sull'ascolto.
Secondo incontro:
Oggi G. sembra propositivo, arrivo a scuola e lo trovo da solo nell’aula vuota, è seduto nel solito angolo, emette versi ripetitivi, ma non urla con me, né sbatte la testa , mi avvicino a lui, proponendo brani lenti in strofe con fiati, e strumenti a corda.
Durante la prima parte dell’incontro appoggio sul tavolo al centro della stanza le maracas, il triangolo, una collana bianca di perle, dei legnetti , l’insegnante di sostegno e seduta in disparte e non interviene.
Suono accompagnando il brano, G. si avvicina e inizia a toccare gli strumenti, porta alla bocca la colla bianca e dopo prende un legnetto, io batto un legno su quello che ha in mano, la collana è nelle sua mani, da li mi sposto lentamente muovendomi intorno al tavolo.
Il bambino sembra attratto dai legni, non li suona, inizia una breve osservazione dello strumentario, in quel momento mi avvicino verso la chitarra, lui si avvicina, tocca le corde, ma la batte, toc toc …
Nella seconda parte dell’incontro si rilassa sul pavimento, io canto e suono, imito i suoi versi intonandoli, lui si ferma e mi guarda, alla fine del canto si siede su una sedia posta in un angolo, canto la canzone del saluto e inizia a ridere, la proseguo, ciao ciao ciao…volume basso, alto, senza voce, che diventa lalala…..con intensità diverse, sembra divertito.
Questo momento deve essere per G. un momento non didattico, deve percepire che l'incontro con me non è uno degli obblighi da eseguire a scuola.
Terzo incontro:
Oggi arrivo a scuola e trovo G. con l’insegnante di sostegno, nella sala mensa, sono soli, lei sta compilando dei fogli, G. gira per la stanza, andiamo nella sala di musica al piano inferiore.
Il lavoro della prima parte della seduta è svolto nella sala musica, un luogo non esplorato da G., e’ una sala grande, ben illuminata, con un tappeto al centro, lo stereo su uno scaffale alto, e molti strumenti (legni, tamburi, maracas, nacchere, grattugia) posti su una parete.
Iniziamo ad ascoltare un brano con suoni dolci, flauti, clarino, come sottofondo.
Il b. è in una fase esplorativa, si muove, gira continuamente, emette i soliti suoni gutturali a volume basso; dopo qualche minuto inizio a intonare il brano, utilizzando una semplice lallazione, stessa tonalità, G. va verso la parete e prende uno strumento di legno, una grattugia, da questo momento cambia il vocalizzo, il suono stridulo di prima diventa una cantilena ahhhhhhaaaaaaaaaa………….con volumi più alti, e sbalzi intensi, io a quel punto continuo a cantare , introduco legnetti dalla borsa, inizio a suonarli.
G. si avvicina e mi prende un legnetto, lo muove, non lo suona, ha sempre la grattugia in una mano, io di tanto mi avvicino e batto il tempo, a questo punto introduco la collana di perle, lui la prende e la lancia sul tappeto, è un oggetto che ormai conosce.
Utilizzando la grattugia introduco altri strumenti: i triangoli(Uno grande e uno piccolo), il telo,corde morbide, le nacchere, ponendoli al centro della stanza.
Cambio genere musicale dopo 10 minuti circa, passiamo a brani per bambini più dinamici, ma sempre melodici.
Intono la terza sopra su qualche brano più conosciuto, è recettivo al suono , ma non accetta il cambiamento vocale, si allontana e prende il triangolo, lo suona poco e lo ripone sul tappeto, torna alla grattugia, e si sdraia in terra. Da questo momento inizia un gioco: mi siedo sul pavimento, lancio la corda morbida con un campanellino, G. la prende e la tira a se, nel gesto si sente il campanello, dopo qualche minuto sembra irritato. Cerca di abbandonare la stanza.
Questo è il momento in cui cambiamo aula, torniamo al piano superiore, in cui si trova la sua aula, mi siedo di fronte a lui, canto lentamente con un volume basso, fino a terminare con la canzone del saluto.



Giuliana GalanteSpecializzanda in Musicoterapia Scuola di specializzazione triennale Istituto MEME ModenaProject Work c/o CEMU Centro Europeo di Musicoterapia Modena

La suggestione e l'ipnosi nella medicina
La suggestione e l'ipnosi ha la massima importanza e trova la più vasta applicazione nel campo della medicina. La suggestione costituisce la base di ogni attività terapeutica ed è stata impiegata con successo fin dai tempi più antichi. Se anche le forinole magiche e gli scongiuri dei tempi passali hanno ceduto il posto all'applicazione sistematica della suggestione e dell'ipnosi tuttavia si tratta sempre della stessa forza che agisce sull'organismo e gli effetti sono in gran parte analoghi. Ogni medico deve ammettere nella sua pratica professionale l'elemento suggestivo ha un'importanza di primissimo ordine ed è basato principalmente sulla sua autorità. Il medico interviene con la sua personalità presso al malato, e la sua influenza costituisce il più efficace fattore curativo. La comparsa del medico, il suo referto rassicurante esercita sul paziente, che ha in esso fiducia, un effetto benefico e ristabilisce di solito l'equilibrio nella psiche del paziente. Il suo umore si eleva e l'ansia scompare. Questo intervento morale ha l'effetto di far migliorare lo stato generale e di creare nell'organismo le condizioni necessarie per la resistenza fisica al male. L'effetto delle medicine viene in gran parte favorito dalla convinzione del paziente che gli porteranno giovamento.
Non sempre si dà da parte del medico la necessaria importanza al fattore psicologico nella terapia e forse è questa la causa per cui molti ricorrono all'aiuto degli empirici e dei ciarlatani, i quali sanno sfruttare molto bene il loro ascendente e raggiungono anche dei successi insperati che sono dovuti, almeno in gran parte, all'elemento gestivo.
Se parlate in presenza di una persona sensibile dei intomi di una malattia, questi ben presto crederà di ricontrare gli stessi sintomi nel suo organismo. Si sono dati dei casi in cui taluno si è ammalato realmente per effetto di tale autosuggestione e che soltanto l'intervento energico del medico ha potuto sradicare l'idea suggerita e creare così le condizioni necessarie per il risanamento.
La psiche e il corpo sono tutt'uno, e la prima domina completamente l'organismo. Sappiamo infatti che tutte le funzioni fisiologiche sono comandate dal nostro io subcosciente, il quale ha altresì il potere di far risanare il corpo come d'altro canto di produrre delle malattie. Come si possa intervenire presso questo io sub-cosciente avremo occasione di vedere in seguito.
Il medico deve perciò tener conto innanzi tutto della parte psichica e deve uniformare il parere espresso a tali esigenze. Talvolta anche una sola parola oppure un cenno possono produrre sul malato un danno incalcolabile. Succede molto spesso che un paziente chiede al medico di non nascondergli la verità. Anche in questi casi è necessaria la massima cautela. Se il medico esprime i suoi dubbi sull'esito delle malattie si priva di un mezzo di cura che potrebbe favorire in misura considerevole la sua opera. Egli deve vagliare la situazione di caso in caso e soltanto quando delle esigenze superiori lo' rendano necessario può dire al malato tutta la verità. Tutto ciò dipende dal suo tatto e dalla sua esperienza. Del resto ogni medico esperto è sempre molto cauto nel pronunciare la prognosi perché la sua esperienza gli ha insegnato che l'organismo umano può presentare molte volte delle sorprese, e che la vita si può conservare in qualche caso oltre ogni previsione ragionevole.
La stessa cosa vale anche per i consulti medici, in cui la parte suggestiva ha una funzione di primo ordine anche per l'autorità che rappresenta la personalità dello specialista chiamato a dare il suo parere.
La suggestione produce degli effetti maggiori quando è accompagnata da metodi di cura speciali. Così ad esempio le cure balneari, il trattamento con le correnti elettriche, hanno indubbiamente i loro vantaggi, e il loro valore terapeutico non va assolutamente disprezzato; ma anche in questi casi la suggestione ha una parte non indifferente. Gran parte delle cosidette cure naturali è basata sulla suggestione.
Dal punto di vista del malato è indifferente in quale modo egli abbia riacquistata la salute; in lui ha solo importanza il fatto di essere risanato.
Ma l'applicazione sistematica della suggestione e dell'ipnosi ha già raggiunto una grande diffusione. Abbiamo visto che il fattore decisivo per la guarigione è la suggestione. L'ipnosi non è altro che un mezzo per far entrare nella psiche l'elemento suggestivo; ma il sonno ipnotico in sé stesso non produce mai effetti di guarigione. È riconosciuto dai più autorevoli medici che l'applicazione dell'ipnosi è in moltissimi casi di grande utilità e non porta comunque mai un danno. È premessa, si intende, che l'ipnosi sia applicata dal medico e non da persone inesperte, le quali possono produrre dei danni.
Dice in proposito il noto medico psichiatra Krafft-Ebing: «È deplorevole che esistano ancor oggi dei medici che sia per ignoranza sia per pregiudizio non tengono nel debile conio le applicazioni della suggestione ipnotica, e rinunciano cosi ad un potere terapeutico di grande importanza, a loro danno ed a discapito di numerosi fra i loro clienti ».
Forse questo punto di vista ostile alla suggestione ipnotica è dovuto in parte al fatto che a questa parte non si dà alle Università il peso necessario che il medico non ha avuto in questo campo la dovuta preparazione. Certo e però che negli ultimi tempi si è fatto un passo innanzi che questi sistemi hanno acquistato una diffusione sempre maggiore, e che molti medici si sono addirittura specializzati in questo campo.
Si è opposto all' applicazione della suggestione per copi curativi, che la stessa elimini bensì i sintomi delle malattie ma non curare la loro origine. A ciò si può obiettare innanzitutto che anche i mezzi normali di cui dispone finora la scienza sono diretti in gran parte contro i sintomi e il loro effetto sulle cause del male è molto limitato. Quasi sempre il compito del medico consiste nell'a ssecondare la forza medicatrice della natura stessa. Ciò avviene appunto con la suggestione. In ogni modo è evidente che il malato risente già un enorme vantaggio se si fanno scomparire le manifestazioni più moleste del male, come il dolore, l'insonnia, l'inappetenza ecc. Con ciò tutto il tono dell'organismo subisce un'elevazione e viene messo in grado di combattere con maggiore efficacia il male. Qui va ancora menzionato il metodo di Freud della psicoanalisi, a mezzo del quale è possibile penetrare nella vita psichica del paziente e scoprirne eventuali difetti e inconvenienti che si possono poi eliminare a mezzo della suggestione.
Esistono poi numerosissimi casi in cui l'ipnosi ha dato dei risultati sorprendenti. Particolarmente Forel cita una serie di questi. Nel caso delle malattie nervose la suggestione costituisce forse il migliore rimedio. L'insonni;}, i dolori di ogni specie, le nevralgie, il dolore di denti, i disturbi della digestione sono in molti casi la conse-guenza o sono per lo meno favoriti da sofferenze di nervi. Nel caso della corea (ballo di San Vito), del mal di mare, del vomito delle puerpere, si hanno senz'altro dei risultati ottimi. Così pure nelle malattie e nelle aberrazioni sessualicome impotenza, omosessualità, si ottiene di solito la perfetta guarigione. Anche i disturbi di orìgine isterica sono facilmente guaribili colla sola suggestione, e si possono eliminare anche i disturbi più gravi. Perfino delle paralisi di origine isterica, e infine la balbuzie sipossono togliere con questo mezzo allo stato di veglia. Infine non vanno dimenticati l'alcoolismo e la morfinomania, l'ipocondria per i quali non esiste altro rimedio che la suggestione. !
In questo campo un medico francese, il Coue de Nancy, ha sviluppato un sistema curativo del tutto originale basato unicamente sulla suggestione ed in appoggio del suo metodo ha fatto una sua teoria che spiega il meccanismo della sua cura.
I successi ottenuti e il largo consenso fra i suoi colleghi hanno dimostrato l'efficacia del suo metodo, per cui crediamo utile occuparci dello stesso più diffusamente. Secondo il Coué il mezzo da impiegare è l'auto-suggestione, che costituisce una forza di potenza inaudita e che a seconda delle circostanze produce i migliori od i peggiori effetti. La conoscenza di questa forza sarebbe utile a tutti ma particolarmente indispensabile ai medici.
Egli spiega i fenomeni della suggestione o meglio dell'auto-suggestione nel modo seguente. In ognuno di noi esistono due individui distinti uno dall'altro. Entrambi sono intelligenti : ma mentre uno è cosciente l'altro è incosciente. Per questa ragione la sua esistenza passa generalmente inavvertita.
Tale esistenza si può facilmente constatare se si esaminano alcuni dei fenomeni e facendo qualche riflessione.
Tutti sanno ad esempio che un sonnambulo si alza di notte, senza svegliarsi esce dalla stanza, scende le scale, attraversa i corridoi e dopo ayer compiuto certi atti ritorna al suo letto, si corica, e l'indomani si mostra stupito quando trova terminato un lavoro che il giorno innanzi aveva lasciato incompleto.
È stato tuttavia lui a eseguirlo, pur non sapendo nulla. Egli ha obbedito evidentemente ad una forza incosciente.
Passando poi ad altri casi analoghi di azioni compiute incoscientemente, come quelle che abbiamo citato nei capitoli precedenti, il Coué fa rilevare che mentre l'essere cosciente è dotato di una memoria labile, l'incosciente al contrario ha una memoria meravigliosa che registra tutti gli avvenimenti a nostra insaputa. Esso è inoltre credulo e accetta tutto ciò che gli si dice. E poiché, come sappiamo, è lui che provvede al funzionamento dei molti organi per mezzo del cervello, avviene questo fatto, che se esso crede che questo o quell'organo funzioni bene o male, che noi risentiamo tale o tal'altra impressione, quell'organo in realtà funziona bene o male, oppure noi risentiamo quest'impressione.
Ma l'incosciente non solo presiede alle funzioni organiche, ma anche al compiersi di tutte le nostre azioni. E lui che chiamiamo immaginazione e che ci fa sempre agire, anche contro la nostra volontà e quando vi sia antagonismo fra queste due forze.
Si supponga ad esempio di porre sul suolo nn'asse lunga e larga venticinque centimetri. È evidente che ognuno sarà capace
Si supponga ad esempio di porre sul suolo un'asse lunga e larga venticinque centimetri. È evidente che ognuno sarà capace di percorrerla da un capo all'altro
senza mettere il piede fuori di essa. Ma se si cambiano le condizioni dell'esperimento e si suppone l'asse posta all'altezza delle torri di una cattedrale, nessuno sarà capace di avanzarsi anche di un solo metro per quel cammino. Uno che avesse fatto anche solo due passi si metterebbe a tremare, e malgrado tutti gli sforzi cadrebbe a terra. Cio perché nel primo caso ci si immagina che è facile percorrere l'asse, mentre nel secondo ci si immagina che ciò è impossibile. Va notato che tutti gli sforzi sarebbero vani perché quando si immagina di non poterlo fare, si e nell'assoluta impossibilità di farlo. Le persone del mestiere come ad esempio i muratori sono capaci di farlo perché si immaginano di poterlo fare.
Così una persona che soffre d'insonnia, se non si sforzerà a dormire rimarrà tranquilla nel letto, mentre al contrario se vuol dormire si ecciterà quanto più si forzerà a dormire.
Sulla base di una serie di esempi del genere che non ripeteremo il Coué dimostra che in tutti i conflitti è l'immaginazione che vince sulla volontà senza alcuna eccezione.
Egli definisce infine la suggestione, come l'azione di imporre un'idea al cervello di una persona. Una tale azione però non esisterebbe in realtà. Per poter esistere deve trasformarsi in auto-suggestione. Se l'incosciente non accetta la suggestione se non la digerisce per trasformarla in auto-suggestione, essa non produce alcun effetto.
Per giungere al subcosciente e per produrre l'autosuggestione ponderando bene l'oggetto e a seconda che la ragione risponde affermativamente o negativamente si deve ripetere parecchie volte, « questo sarà, oppure questo non sarà ». Se l'incosciente accetta questa suggestione, se si auto-suggestiona si vedrà la cosa realizzarsi completamente.
Così compresa l'auto-suggestione sarebbe l'ipnotismo come lo intende il Coué e che egli definisce con le parole : influenza dell'immaginazione sull'essere morale e sul fisico dell'uomo.
Si vede da questa breve esposizione della sua teoria che il Coué a differenza di quanto si fa solitamente, ricorre all'immaginazione anziché alla volontà per ottenere l'effetto voluto dell'auto-suggestione. Egli dimostra infatti che e l'immaginazione che influisce sul subcosciente. Così taluno predice in anticipo che avrà l'emicrania il tal giorno, e realmente nel tal giorno esso la risente. Egli stesso si è causato il male con l'auto-suggestione cosciente.
Molte persone sono ammalate sia moralmente sia fisicamente perché si immaginano di essere ammalate sia nel morale che nel fisico. Ed è appunto su queste persone che si producono le guarigioni più straordinarie.
Ma se l'incosciente è l'origine di molti dei nostri mali, può determinare anche la guarigione delle nostre infermità fisiche e morali. Può secondo il Coué non soltanto riparare il male da esso arrecato, ma di più guarire malattie reali, tal è il suo potere sul nostro organismo.
Dalle sue esperienze il Coué ha tratto le seguenti conclusioni:
1) Quando la volontà e l'immaginazione sono in conflitto, vince sempre l'immaginazione, senza alcuna eccezione.
2) Nel contrasto tra volontà e immaginazione la forza d'immaginazione è in ragione diretta del quadrato della volontà.
3) Quando la volontà e l'immaginazione sono d'accordo, l'una non si aggiunge all'altra ma si moltiplica con l'altra.
4) L'immaginazione può essere educata.
Il metodo usato dal Coué per praticare 1' auto-suggestione viene così riassunto:
Ogni pensiero che occupi esclusivamente la nostra mente, diviene vero per noi ed ha tendenza a trasformarsi in atto. Se si riesce a far pensare ad un ammalato che la sua sofferenza sparisce, essa sparirà.
Nella prima esperienza si richiede al soggetto di rimanere ritto, il corpo rigido, in piedi giunti, le caviglie ciotte; gli si dice di considerarsi come un'asse con i cardini alla base, e che se si spinge l'asse da una parte o dall'altra esso cade senza resistenza. Indi lo si tira all'indietro per le spalle e se l'esperienza non riesce, si ricomincia finché sia riuscita.
Nella seconda esperienza gli si spiega che per inoltrargli l'azione dell'immaginazione lo si pregherà di penche cade all'indietro. Chiedendogli poi di alzare in alto la testa e di chiudere gli occhi, gli si pone il pugno sulla nuca e la sinistra sulla fronte e gli si dice di pensare : « Ora cado indietro, e in realtà voi cadrete indietro ecc. ». Contemporaneamente si fa scivolare la mano sinistra all'indietro della tempia destra sopra l'orecchio e si ritira molto lentamente il pugno destro. Il soggetto quasi sempre cadrà all'indietro. L'esperienza va continuata finché il soggetto cade realmente. Nella terza esperienza si procede analogamente facendo cadere il soggetto in avanti. Nella quarta si prega il soggetto di stringere le dita al massimo e gli si ordina di pensare che non le può più staccare, che non può più aprire il pugno. Questa esperienza va fatta fissando in faccia il soggetto. Se può ancora separare le mani è segno che non ha pensato bene. Allora si ricomincia l'esperienza. Conviene in queste esperienze usare un tono imperativo che non tollera disubbidienza.
Come si vede il Coué non fa che ripetere presso a poco tutte le esperienze degli ipnotizzatori e con ciò prepara il soggetto alla suggestione o secondo la sua teoria all'auto-suggestione.
Egli tratta poi l'ammalato nel seguente modo : « Sedetevi e chiudete gli occhi. Non cercherò di addormentarvi, è inutile. Vi prego di chiudere gli occhi perché la vostra attenzione non sia distratta da ciò che vi circonda. Ditevi ora che tutte le parole che io pronuncerò dovranno fissarsi, incidersi, nel vostro cervello ed è necessario che vi rimangano sempre fissate senza che voi lo sappiate o lo vogliate in modo che il vostro organismo e voi stesso mi obbediate. Vi ordino innanzi tutto che tre volte al giorno, al mattino, a mezzogiorno e la sera, all'ora dei pasti, voi avrete fame e cioè voi proverete quella sensazione piacevole che vi farà dire: « Oh come mangerei volentieri ! ». E voi mangerete effettivamente volentieri, molto volentieri.... e così di seguito.
Poi : Tutte le notti, a partire dal momento in cui desiderateaddormentarvi fino al momento in cui desiderate sevegliarvi al mattino, dormirete un sonno calmo, tranquillo, e da esso uscirete riposato, lieto e ben disposto».
Il lettore intravede facilmente il procedimento di persuasione usato da quel medico, analogamente agli esempi che abbiamo riportato. Il tatto, il buon senso del medico, la conoscenza del carattere del paziente devono servire da guida per il modo e la forma in cui deve esprimersi per ottenere la massima efficacia. Tutte queste suggestioni ancorche sembrarvi lunghe e forse infantili sono invece necessarie in aggiunta a quelle particolari applicabili al soggetto.
Si sarebbe forse propensi a credere che questo genere di cura possa servire soltanto per certe malattie come l'isterismo, le malattie nervose e in genere tutte quelle in cui lo spirito ha una parte preponderante. Invece secondo quanto riferisce il Coué stesso e più ancora i suoi discepoli il sistema si presta per la cura di quasi tutti i mali organici. Sono state pubblicate relazioni su casi di emorragie cessate istantaneamente, di asma, paralisi, dolori nevralgici, dispepsia, enterite, eczema, congestioni polmonari. La cura non avrebbe, s'intende, efficacia nelle malattie infettive, ma può essere tuttavia di grande giovamento, se accompagna la cura principale, assecondandola e predisponendo l'organismo alla resistenza e alla guarigione.
Sarà forse discutibile la teoria un po' semplicista del Coué ma è fuori dubbio che il suo sistema di cura studiato bene e applicato con criteri sulla base di lunghe esperienze dà dei risultati veramente degni di ammirazione e dimostra di quale potenza disponga il nostro organismo. Se questa potenza è diretta bene in maniera cosciente e saggia essa dà la padronanza sul proprio corpo e anche sullo spirito, ci permette di sottrarci alle malattie fìsiche e morali, e di vivere relativamente tranquilli in qualsiasi contingenza della vita; d'altronde questa stessa forza puo essere di danno quando non è diretta bene e con sano criterio.
A questa stessa influenza dell'auto-suggestione sono dovute infine anche tutte le guarigioni miracolose che in antico tempo si ottenevano nei tempi di Esculapio e che oggi giorno si ottengono nei diversi santuari fra cui citeremo Lourdes che è il più noto. Molto spesso i giornali portano le notizie di guarigioni di ammalati cronici, che guariscono improvvisamente. Tali fatti non sono né inventati né esagerati ma sono reali e ora che abbiamo esaminato il meccanismo e che conosciamo il potere della suggestione ci appaiono tutt'altro che inverosimili.
Infine non dobbiamo dimenticare la possibilità che si presenta talvolta di curare un ammalato sulla base delle indicazioni da esso stesso fornite nello stato d'ipnosi. Di queste abbiamo citato qualche esempio per illustrare certe facoltà di chiaroveggenza degli ipnotizzati. Purtroppo tale sistema di cura non è oggi impiegato da quasi nessun medico per ragioni abbastanza evidenti. Ciò non toglie che la possibilità esiste e che moltissimi casi di malattia ribelli ad ogni trattamento e ad ogni cura si potrebbero guarire ricorrendo a questo mezzo. Esso richiede però molta pazienza e molto tempo ed è già questo un impedimento per un'applicazione su più vasta scala.
Il Puysegur cita tutta una serie di questi casi. A complemento di quelli già riportati ne riferiamo qui uno dei più caratteristici:
« Una donna di circa quarantacinque anni era tutta coperta di pustole e di piaghe che si chiudevano e si riaprivano continuamente. Quando si rivolse al medico si trovava già da circa sei mesi in quelle pietose condizioni. Pur non potendo né dormire né riposare, era senza febbre e non aveva mai perduto l'appetito. Sottoposta al sonno ipnotico, la donna disse che per curarla era necessario far bollire in una pentola di buon vino rosso da venticinque a trenta chicchi di solatro (erba mora), fino a tanto che il volume fosse ridotto al contenuto di un bicchiere, e farle bere quella pozione tutti i giorni per otto giorni di seguito. Quella pianta costituisce un purgante molto violento e potrebbe essere dannoso somministrato in dosi forti. Tutti gli abitanti del paese poi protestarono sapendo che quella pianta era velenosa.
Non volendo perciò eseguire gli ordini dell'ammalata, il medico le fece presente durante l'ipnosi gli effetti del solatro, che potevano anche essere funesti. Ella rispose: È necessario che non me ne parlate di ciò allo stato di veglia, perché anch'io ritengo che si tratti di un veleno, e non lo -vorrei prendere; ma in questo stato lo berrei lenza alcuna ripugnanza. Non temete; ciò potrà far male ad altri, ma a me non farà che bene; è il solo rimedio the mi conviene, e vedrete che di giorno in giorno le mie piaghe si chiuderanno e fra dieci giorni sarò guarita.
Non temete; ciò potrà far male ad altri, ma a me non farà che bene; è il solo rimedio the mi conviene, e vedrete che di giorno in giorno le mie piaghe si chiuderanno e fra dieci giorni sarò guarita. Dopo aver avuto delle altre rassicurazioni tranquillanti sulla medicina, il medico gliela propinò tutti i giorni, però sempre nello stato ipnotico. Tutto andò meravigliosamente bene e il decimo giorno la paziente era parità.
Per molto tempo egli non ebbe più notizie di quella donna quando un giorno fu avvicinato da un suo figlio dal quale seppe che il male non si era più riprodotto ».
Giuliana Galante

Ludwig Mirak, 𝑬' 𝑸𝑼𝑨𝑺𝑰 𝑳'𝑨𝑳𝑩𝑨

In arrivo: LUDWIK MIRAK, E' quasi l'alba Lui è un cantautore di cui sentiremo parlare molto! Si chiama Paolo Karim Gozzo (in arte...