mercoledì 27 maggio 2009

Limiti e pregiudizi del setting

Quando si parla di setting in termini teorici non sempre si ha un riscontro diretto con la realtà in cui il professionista si troverà nel contesto lavorativo.Ho scelto di proposito le foto in questione , perche si collegano ad un articolo pubblicato il lunedì 12 gennaio 2009, dal titolo:

Il Setting: Matrice di Significati
Il setting nel contesto e nella matrice delle relazioni.

Le immagini mostrano una realtà scolastica in cui bisogna analizzare e osservare l'ambiente per trarne tutte le risorse positive e valorizzarle.
Siamo ben lontani nelle scuole italiane delle sale attrezzate e gli spazi terapeutici descritti nei manuali, o quelli descritti dai grandi professionisti.
Per quanto ciò possa sembrare un paradosso in realtà non è un limite.
La consapevolezza del setting deve diventare un pregiudizio per potergli dare una connotazione positiva e tenere alto il livello dell'intervento.
Un approccio e un iter terapeutico deve andare oltre le mura e le cianfrusaglie di un aula. E' possibile agire in terapia andando oltre tutte le barriere architettoniche, verso una dimensione mentale , un fare musica che tende alla relazione d 'aiuto attraverso lo "strumento" della centralità del paziente. Come direbbe Bateson bisogna tenere sempre "alto"il contesto.
Giuliana Galante

Ludwig Mirak, 𝑬' 𝑸𝑼𝑨𝑺𝑰 𝑳'𝑨𝑳𝑩𝑨

In arrivo: LUDWIK MIRAK, E' quasi l'alba Lui è un cantautore di cui sentiremo parlare molto! Si chiama Paolo Karim Gozzo (in arte...