lunedì 12 gennaio 2009



Diario di bordo”

Projectwork

“Le forme del pensiero Musicale”




Questo è un progetto a cui ho lavorato nel 2008, ma ci tengo a pubblicarlo perche questa persona mi ha dato moltissimo e voglio ricordarla, chiunque leggerà questo articolo non può pensare nulla di diverso.


Utente: L., 23 anni

Diagnosi: Encefalopatia Post- Anossica

Luogo: Istituto M.

Organizzazione degli incontri: Martedi 18:00- 18:45

Durata del trattamento: 8 incontri

Gli incontri:
Martedi 10/03/08 Prima seduta
L. è una bella ragazza, bionda, fisico slanciato, una laurea in Ingegneria, che ha avuto un Encefalopatia post- Anossica, in seguito ad una Fibrillazione ventricolare nel giugno del 2007.
E’ accompagnata dalla madre, ha una postura molto rigida, sembra spaventata, cammina senza piegare le ginocchia, e ha lo sguardo fisso, non lascia la madre e quindi lei parteciperà al primo incontro quasi per tutta la durata.
Mi avvicino a lei, ma non troppo, per non invadere il suo spazio intimo,sorrido, la accolgo alzando leggermente le braccia e le chiedo se conosce gli strumenti che abbiamo sul carrello.
Le propongo di ascoltare della musica insieme, so che ha perso la memoria a breve termine, compreso la capacità di svolgere le più semplici mansioni da sola, ma ricorda perfettamente tutti i testi delle canzoni che ascoltava, e continua a cantarle, partiamo da alcune canzoni di Elisa, e le conosce tutte, non canta molto, ma continua qualche frase che inizio, le do un imput, lei mi guarda, ha i tatti del viso molto rigidi, lo sguardo è di diffidenza, non riesce a stare seduta, si siede senza piegare le ginocchia, la madre cerca di imporle di stare seduta, ma le propongo di lasciarla libera di scegliere.
L. sta per tutta la prima parte dell’incontro vicino la porta, dice che deve andare, ma dopo il terzo brano inizia a cantare, e ogni tanto mi viene vicino, mi fissa, poi torna dietro. La madre è seduta vicino la scrivania, e si scambiamo degli sguardi, ma non interviene più di tanto, le dice di fare ciò che propongo.
Lo sguardo è sempre teso, apatico, la mimica facciale è ridotta al minimo, e l’intonazione nel verbale e nel canto è monofonica, ma intonata, in ogni caso accetta qualche mia intrusione, mantenendo le sue caratteristiche vocali.
Dal secondo incontro cercherò di non far intervenire la madre, il più possibile, e cercare di avvicinarmi a lei e al suo mondo.
Concludiamo con una rappresentazione grafica su un cartellone che darò come restituzione alla fine del trattamento, ci sono 8 quadrati, lei scegliendo i colori che preferisce, deve disegnare a partire dal primo in alto a sinistra, ciò che sente in quel momento, un immagine, una parola e scrivere che giorno siamo e la data , e l’orario.
Nel primo ha disegnato un albero, in aria, sulla sinistra, e solo un lato del tronco, con un pennarello nero, il lato destro, io ho aggiunto il sinistro, e ho prolungato la base, dopo questo lei ha rimarcato il lato sinistro. L’albero è destrutturato e al centro c’è un'unica foglia. Ecco come si sente.
26/03/08 Seconda seduta
Oggi incontro L. per la seconda volta. Il primo obiettivo della giornata è restare da sole il più possibile.
Ha i capelli sciolti, e sembra più solare in viso, ha un espressione più morbida, mi guarda e ogni tanto sorride. Facciamo un lavoro di respirazione e mi segue, iniziamo a cantare, muovendoci per la stanza, e prendiamo qualche strumento, lei prende la chitarra piccola, la tiene in mano e di tanto suona qualche corda.
Mi segue per circa 20 minuti, canta con una buona intonazione, ma la voce è monofonica, tranne in qualche punto, è poco sciolta, cantiamo insieme, la lascio da sola in alcune frasi e l’accompagno quando l’intensità è quasi nulla.
Sorride molto, dopo un po’ inizia a cercare la madre, la faccio entrare.
La madre per lei è invasiva, si irrigidisce la voce e la postura, la guarda chiedendo un appoggio, non dice niente, la madre sorride e sta zitta.
Cantiamo Elisa, Tiziano Ferro, Battisti, Eros Ramazzotti.
Quasi alla fine dell’incontro mi dice ch deve andare in aula, che il professore l’aspetta, e rispondo che tra 10 minuti la lascio andare, facciamo un ultimo brano, su una base cantiamo “Pensieri e parole”, io l’aiuto nei controcanti, qui si impegna di più, la mimica facciale è espressiva, soprattutto nella seconda parte del ritornello, durante i controcanti, esprime un intensità vocale, e le suscita delle emozioni.
In generale, è più rilassata a livello corporeo e vocale, non è attratta dagli strumenti
ma cercheremo di lavorare anche su quello, e non mi scruta più con diffidenza, non mi sembra cosi apatica come era descritto nella diagnosi.
Nel cartellone finale disegna dei cuori rossi, e un albero blu, sempre in aria sulla sinistra, ma definito ai lati e armonico nella chioma.
Martedi 01/04/08 Terza seduta
Oggi iniziamo con un brano di musica classica, l’adagio della Marcia alla Turca, Mozart. L. è’ serena, le propongo di togliere la maglia, in studio non ce n’è di bisogno.
La toglie subito, la appoggia sullo stereo.
Iniziamo con gli esercizi di respirazione, e ci muoviamo per la stanza, muove le braccia in su, ma sono rigide, c’è poca apertura.
Ascoltiamo del brani tratti da colonne sonore di alcuni film famosi, lei ne riconosce subito alcuni, conosce i titoli del Film, qualcuno non lo ricorda, ma ricorda chi è l’attore. Dopo cantiamo su alcuni brani, Vasco e Battisti, e mi segue, dopo circa 25 minuti faccio entrare la madre, che si siede e non si inserisce in alcun modo.
Mentre ascoltiamo le colonne sonore a volte sorride, sembra le suscitino dei ricordi, o delle emozioni, anche la mimica facciale è presente in quasi tutti i brani.
Canta con volumi diversi, aumenta se la sostengo, provo ad alzare l’intensità , la sua è mono - tonale, ma non sempre, le faccio sentire una canzone nuova di Francesco Renga, mi dice che la conosce, ha il cd.
Lo ha imparato tutto a memoria, e conosce tutti i testi, in una settimana. Ciò vuol dire che si sta attivando la memoria a breve termine e la sfera cognitiva rispetto all’apprendimento.
Dopo la madre la porta in bagno e mi dice che anche li continua a cantare.
E’ ogni volta più espressiva, anche nel canto, credo bisogni lavorare sull’intensità, perché ciò che canta le suscita delle cose, ricordi, o emozioni, e voglio che lei percepisca questa intensità, che venga fuori nel canto.
Alla fine nel cartellone disegna un pesce d’Aprile, mi dice che oggi è Lunedi, in quanto la prima volta è venuta di Lunedi, io le dico che dalla prossima volta ci vedremo sempre di Martedi, alle 18:00. Il pesce è in arancio, è completo con la coda e l’occhio, nuota verso il basso a sinistra, ma la coda va verso alto a destra, accanto a destra un cuore piccolo, abbastanza definito.
In generale è più aperta, si avvicina poco agli strumenti, di tanto prende la chitarra, ma dopo qualche minuto la ripone in terra ma va benissimo cosi, ci sono ancora 5 incontri.

Giuliana Galante










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