lunedì 3 febbraio 2014

Quadro Sporco

Tratto da: http://pintapiuma.it/ Claudio Ruggieri nasce a Genova nel 1961 e nel 1980 si trasferisce a Torino. Oltre alla trentennale attività internazionale come pittore (Studio Lucio Pozzi, New York, U.S.A.; Bacca 1010, San Francisco, U.S.A.), ha un considerevole trascorso come gallerista e talent scout (storiche le gallerie “Pinta” in Genova, ”Piuma” e “Pintapiuma” in Milano). Ruggieri espone a New York e San Francisco nel 2001 alla Bacca 1010 Gallery insieme all’artista Lucio Spinozzi e nello stesso anno a Genova con Giovanni Rizzoli nella mostra “Fotografia Trovata”; ha esposto – tra le sue innumerevoli mostre – al Padiglione delle Marginalità alla 52esima Biennale di Venezia nel 2007 curata dal noto africanista Giuliano Arnaldi. L’iter creativo di Claudio Ruggieri, che lo ha visto, di volta in volta, nelle vesti di artista e gallerista, può indubbiamente definirsi come un percorso ciclico e aperto al tempo stesso, punteggiato di corsi e ricorsi sempre simili e mai uguali, di momenti e di ritorni che sono, contemporaneamente tasselli di una profonda evoluzione interiore. Al culmine di una ricerca iniziata anni prima, produce il primo famoso “quadro sporco”. Il viaggio che ha condotto Claudio Ruggieri al "quadro sporco" è stato una ricerca metafisica svoltasi nell’arco di oltre trent’anni di meditazione sull’arte dei nostri giorni e di interazione con essa. La ricerca del colore assoluto di Ruggieri è una via decisamente “umida”: l’autore mischia, scava nella terra (e nel cielo e nel mare …) e fonde il tutto, non ha paura di sporcarsi, di manipolare la materia per raggiungere un risultato, sempre vicino, sempre lontanissimo e sempre stimolante per la creazione. Un colore puro e contaminato al tempo stesso, innocente e complesso come quello dei bambini che mischiano le tempere per ricreare tutti i colori del mondo, sporco e cristallino come le profondità dell’anima …. Il quadro sporco di Claudio Ruggieri, sospeso in una mancanza di memoria narrativa, raggiunge un equilibrio fuori dal tempo. IL “QUADRO SPORCO” di CLAUDIO RUGGIERI detto PINTAPIUMA Alan Jones Perdre, mais perdre vraiment, pour laisser place à la trouvaille. Guillaume Apollinaire “Il mondo porta l’impronta dell’amore” scrisse William Carlos Williams, poeta ma ancor prima pittore, e questa rimane la cifra immutevole del pittore e il punto di partenza dell’opera di Claudio Ruggieri. Fu Blaise Cendrars ad affermare che la misura del successo della vita di un uomo sta nell’aver vissuto appassionatamente e compiutamente, restande innamorato del mondo malgrado le disillusioni. La forza di volontà messa in campo da Claudio Ruggieri per conquistare il segno trascendente del Quadro Sporco ha fatto appello a questa forma di supremo ottimismo e di visione trasformatrice, ovvero ad uno stato d’animo che va ben oltre il ricorso ormai abituale alla facile ironia e alla banalità. “Non è facile fare un buon quadro” disse un giorno Frank Stella alla radio. Solo un maestro è in grado di esprimere una verità talmente semplice. Il pittore Claudio Ruggieri ha scelto di definire il culmine della sua profonda ricerca pittorica con un termine particolarmente enigmatico: Quadro Sporco (in inglese si direbbe “defiled painting”). Sporcare, tradire, chiazzare, insudiciare, insozzare, imbrattare, inzaccherare, macchiare, sgorbiare. Elegie all’inevitabile perdita dell’innocenza o riti di passaggio, sporcare ció che è immacolato per acquisire una visione sciamanica, purezza riconquistata attraverso un procedimento impuro? La mendacità esige parole vere per proferire le proprie menzogne, lasciando la perduta immagine bucolica di felicità sanguinare così come le reliquie dei santi sanguinano nei giorni prestabiliti, come gli occhi feriti spargono lacrime, come l’immagine diletta svanisce dallo specchio appannato della memoria. Ma i pittori lavorano senza parole, combattono l’oblio in altri termini, annaspano al disopra di quelle visioni esattamente definite che compongono la sfera della nostra consapevolezza, rari istanti carpiti dallo sguardo prima che il magnifico spettacolo del mondo si perda nell’incuranza, amnesia imposta, assenza forzata, contaminazione dei sentimenti, cacciata. Così l’artista si sforza di lottare contro l’indifferenza del tempo disvelando la perduta leggiadria. Il vero artista disvela verità recondite (Bruce Nauman)

Ludwig Mirak, 𝑬' 𝑸𝑼𝑨𝑺𝑰 𝑳'𝑨𝑳𝑩𝑨

In arrivo: LUDWIK MIRAK, E' quasi l'alba Lui è un cantautore di cui sentiremo parlare molto! Si chiama Paolo Karim Gozzo (in arte...