domenica 7 marzo 2010

Diario di bordo

Cantoterapia al

“.......................”
02/09- 2010

13 febbraio 2010
Arrivo al ".................”, entro nella stanza in cui svolgeremo gli incontri, qui si trova un carrello al centro con tutto lo strumentario Orff, un pianoforte, e gli ospiti della struttura sono già li, disposti in cerchio, l’incontro inizierà tra circa 15’,
Hanno appena finito di far colazione, io entrando li saluto, mi avvicino a loro individualmente sorridendo, mi guardano incuriositi, finchè alcune signore che mi avevano già vista alla fine di una riunione con la direttrici e le 2 responsabili mi riconoscono e mi salutano.
Sembrano pronti a iniziare questa nuova esperienza, ma non sanno bene cosa aspettarsi…
Mi chiedono cosa faremo, e io rispondo che suoneremo un po’, ascolteremo musica e alla fine canteremo.
Mi presento a loro, avvicinandomi fisicamente, e chiedo i loro nomi, che di solito ricordo quasi da subito, in questo caso alcuni hanno nomi particolari, storici,…La maggior parte di loro è affetta da demenza senile, ma ricordano i brani legati all’infanzia, alla gioventù, i primi amori, purtroppo alcuni non ricordano nemmeno i nomi dei loro figli…
Durante l’accoglienza si sente un brano in sottofondo…Sonata n. 3 in fa minore, Op. 5, di J. Brahms.
Ci prepariamo alla scelta degli strumenti, molti mi dicono che non sanno suonare, non conoscono nemmeno i nomi di alcuni strumenti, e vogliono saperlo, iniziamo un dialogo sonoro, uno alla volta, in coppia con il mio aiuto.
Ognuno di loro ha messo tutto l’impegno possibile, ho notato che mi guardano fisso negli occhi, per pudore o paura di essere in qualche modo giudicati, la consegna è di scegliere un ritmo che piaccia a loro e suonarlo come riescono; anche i pazienti particolarmente gravi tentano, alcuni sono sedati e non hanno la forza di tenere in mano una maracas piccola, o un sonaglio da bimbo, ho chiesto alla responsabile se si può far qualcosa per modificare la terapia al mattino, in settimana ne parlerà con la Dott.ssa del centro.
Alla fine cantiamo Nel blù dipinto di blù, in questo momento vedo la partecipazione di tutti, alcuni accompagnano soprattutto nel ritornello, quando cantiamo non hanno alcuno strumento. Abbiamo letto il testo e ne abbiamo discusso, alla Sig.ra Albertina non piace, le chiedo di pensare a un brano per la prossima volta e di proporlo nel gruppo.
In questo gruppo bisogna cogliere i momenti più intensi e valorizzarli nel qui ed ora.
Abbiamo cantato il brano senza musica e solo dopo con l’accompagnamento al pianoforte.
Abbiamo deciso insieme il brano per la prossima volta: sarà “Firenze Sogna”.
Ci salutiamo suonando tutti insieme, come se fossimo un orchestra, il risultato è una improvvisazione piacevole, a un volume medio, sembra una marcia, mi sembrano soddisfatti di ciò che hanno realizzato.
Chiedo alla fine di pensare a questo momento e se hanno dei pensieri, idee, ricordi a proposito di esprimerli nel gruppo la prossima, senza dirlo a nessuno, questa attività di brainstorming sarà supportata dagli operatori del centro.
Dott.ssa Giuliana Galante

Ludwig Mirak, 𝑬' 𝑸𝑼𝑨𝑺𝑰 𝑳'𝑨𝑳𝑩𝑨

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