martedì 28 aprile 2009

Dott.ssa Galante Giuliana
Cell: 3476655657

Disturbi mentali

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Introduzione
Anteprima della sezione
Disturbi mentali Sindromi o condizioni psicologiche e comportamentali che deviano significativamente da quelle caratteristiche delle persone che godono di buona salute mentale.
In diversi periodi storici e in tutte le culture sono stati riscontrati problemi relativi al pensiero, ai sentimenti e al comportamento. Nei tempi passati, i disturbi mentali erano considerati perlopiù derivanti da cause soprannaturali o non naturali, opera di spiriti diabolici o della depravazione umana. Dopo timide apparizioni nel XVI e XVII secolo, tuttavia, lo studio della mente umana, poi chiamato psichiatria, acquistò pieno riconoscimento nel 1790. In questa data il medico parigino Philippe Pinel abolì il contenimento fisico per i malati mentali, istituì il trattamento morale (psicologico) e diede avvio agli studi clinici oggettivi. In seguito, attraverso il lavoro clinico con ampi campioni di pazienti, si definirono i principali tipi di disturbi mentali e si svilupparono tecniche di trattamento differenziate.
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Sistemi di classificazione
Anteprima della sezione
Dal momento che la suddivisione dei disturbi mentali in classi variava da paese a paese, si pose la necessità di adottare un sistema di riferimento comune. Due sono i modelli di classificazione internazionale, formulati su base statistica: quello dell’Organizzazione mondiale della sanità (l’International Classification of Diseases, oggi giunto alla decima revisione, e comunemente indicato con la sigla ICD-10) e quello dell’American Psychiatric Association (Diagnostic and Statistical Manual for Mental Disorders, oggi giunto alla quarta edizione, e comunemente indicato con la sigla DSM-IV).
I due modelli, pur differenti per certi aspetti, sono tra loro integrabili e confrontabili. Il primo è utilizzato soprattutto per motivi di ricerca, mentre il secondo è ampiamente adottato anche in ambito clinico.
La maggior parte dei sistemi di classificazione distingue i disturbi caratteristici dell’infanzia (incluso il ritardo mentale) da quelli dell’adulto, e i disturbi organici (riferibili ad alterazioni cerebrali o somatiche) da quelli non organici (riferibili a cause psicologiche).
Un’altra distinzione importante nell’ambito dei disturbi mentali è quella tra disturbi psicotici (in cui è alterato il rapporto del soggetto con la realtà circostante) e nevrotici (in cui il livello di menomazione del rapporto con la realtà è meno grave). In realtà, a causa dei problemi concettuali che permangono a proposito del termine nevrosi, solo l’ICD-10 ha conservato questa dizione, specificandone l’eterogeneità. La distinzione rimane, tuttavia, degna di nota, in quanto viene comunemente utilizzata da molti clinici. La descrizione dei disturbi qui presentata segue quella del DSM-IV.
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Disturbi dell’infanzia
Anteprima della sezione
Si tratta di disturbi che si presentano per la prima volta prevalentemente durante l’infanzia e l’adolescenza. Il ritardo mentale è caratterizzato dall’incapacità di apprendere e acquisire le abilità personali e sociali proprie di soggetti della stessa età, nell’ambito della stessa cultura. Convenzionalmente, si parla di ritardo mentale quando il quoziente d’intelligenza (QI) è pari o inferiore a 70.
L’“iperattività con deficit di attenzione” è una condizione di marcata incapacità di mantenere l’attenzione, di impulsività e di iperattività comportamentale. I bambini con questo disturbo appaiono molto irrequieti e non sono in grado di svolgere compiti, portare avanti attività ricreative e seguire delle istruzioni.
I disturbi d’ansia, durante l’infanzia, sono prevalentemente legati alla difficoltà di lasciare la propria casa e i genitori (angoscia di separazione) e alla paura nei confronti degli estranei.
Disturbi più gravi implicano l’alterazione di numerose funzioni essenziali per la crescita, come l’attenzione, la percezione, l’esame di realtà e il movimento. Un esempio di questo tipo di disturbi è l’autismo infantile, caratterizzato dall’impossibilità di stabilire dei rapporti con gli altri, da comportamenti bizzarri e da una grave incapacità di comunicare.
Altri tipi di disturbi infantili riguardano più strettamente il comportamento. Tra questi si ricordano: la bulimia (l’eccessiva assunzione di cibo), l’anoressia (il rifiuto di assumere cibo), i tic (movimenti involontari, ripetuti), la balbuzie (la difficoltà a iniziare a pronunciare le parole che porta a un caratteristico “inceppamento” nel parlare) e l’enuresi (l’impossibilità di controllare lo stimolo a urinare, soprattutto durante il sonno).
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Disturbi mentali organici
Anteprima della sezione
Si tratta di disturbi in cui si presentano anomalie psicologiche e comportamentali associate a danni cerebrali, transitori o permanenti. I sintomi possono variare a seconda dell’area cerebrale colpita, della causa della lesione, della sua gravità e della durata.
I danni cerebrali possono derivare da malattie o sostanze (droghe o altro) che distruggono direttamente le cellule cerebrali oppure da cause che danneggiano il cervello in modo indiretto (ad esempio, un restringimento delle arterie che interrompe l’afflusso di sangue).
I sintomi psichici caratteristici di questi disturbi possono derivare direttamente dalla lesione oppure dalla consapevolezza, da parte del paziente, di avere perduto delle funzioni. Uno dei sintomi principali è il “delirium”, uno stato di coscienza alterato che si manifesta con difficoltà a mantenere l’attenzione, disturbi sensoriali e disturbi di pensiero.
Un altro disturbo organico molto frequente è la demenza, che costituisce la sintomatologia tipica di molte malattie, come quella di Alzheimer. La demenza è costituita da una serie di disturbi di memoria, pensiero, percezione, giudizio e attenzione, che rendono progressivamente impossibile sostenere dei ruoli sociali e lavorativi. Quando si presenta nelle persone anziane, assume il nome di demenza senile. Ai sintomi sopra elencati si accompagnano sempre disturbi nell’espressione delle emozioni (instabilità, euforia, apatia, irritabilità).
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Schizofrenia
Anteprima della sezione
Sindrome che può presentarsi durante l’adolescenza o all’inizio dell’età adulta, la schizofrenia è caratterizzata da gravi disturbi nell’ambito del pensiero, della percezione, delle emozioni e delle relazioni interpersonali, da un disturbo nella capacità di percepire il sé, da una perdita del senso di realtà e dal deterioramento del funzionamento sociale. Il significato del termine, che richiama lo “sdoppiamento della mente”, si riferisce alla dissociazione tra emozioni e pensieri (da non confondere con lo “sdoppiamento di personalità”, che è invece caratteristico delle personalità multiple).
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Disturbi deliranti
Anteprima della sezione
Si tratta di disturbi la cui caratteristica centrale è la presenza di un delirio (una credenza falsa, ma di cui il soggetto è fermamente convinto) di vari contenuti (paranoide, di gelosia, erotico, di grandiosità, mistico). A differenza di quanto accade nella schizofrenia, spesso il delirio rimane confinato a un’area ristretta della vita del paziente, che può essere in grado di svolgere attività sociali e lavorative.
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Disturbi dell’umore
Anteprima della sezione
Sono costituiti da diverse sindromi, caratterizzate dall’alterazione del tono di umore. Nella depressione, il sintomo principale è l’abbassamento del tono di umore e un complessivo rallentamento del pensiero e delle attività. La mania è l’innalzamento del tono di umore, accompagnato da un’accelerazione del pensiero e delle attività. I disturbi unipolari sono caratterizzati da uno o più episodi di depressione, che possono avere o meno anche elementi psicotici (deliri e allucinazioni); i disturbi bipolari sono invece caratterizzati dall’alternanza di episodi depressivi e maniacali, che possono avere o meno anche elementi psicotici.
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Disturbi d’ansia
Anteprima della sezione
L’ansia costituisce il sintomo centrale in due disturbi: il disturbo da “attacchi di panico” (episodi in cui si presenta un attacco di ansia acuta, che porta il soggetto a provare dei disturbi fisici oltre che psicologici) e il disturbo da “ansia generalizzata” (il permanere di una condizione di ansia stabile, che può durare a lungo).
Altri disturbi d’ansia sono le fobie (paure irrazionali di specifici oggetti, attività o situazioni, che comportano una serie di comportamenti finalizzati a evitare lo stimolo temuto) e il disturbo “ossessivo-compulsivo” (presenza di pensieri e impulsi ripetitivi, che il soggetto avverte come estranei e cui deve sottostare al fine di placare l’ansia).
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Disturbi somatoformi, fittizi e dissociativi
Anteprima della sezione
Comprendono quei disturbi che, un tempo, facevano parte del concetto, oggi in disuso, di isteria: le reazioni di conversione, il dolore psicogeno, l’ipocondria e i disturbi dissociativi. Tra questi ultimi si ricordano in particolare le forme di amnesia e fuga psicogena e il disturbo da personalità multipla.
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Disturbi sessuali e d’identità di genere
Anteprima della sezione
Comprendono i disturbi sessuali su base organica (ad esempio, l’impotenza dovuta a malattie) e psicologica (sadismo, masochismo, feticismo) e i disturbi d’identità di genere come la transessualità.
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Disturbi alimentari
Anteprima della sezione
Sono i disturbi che riguardano, specificamente, il comportamento alimentare, sia nel senso del rifiuto di assumere cibo (anoressia nervosa), sia nel senso dell’assunzione smodata di cibo (bulimia). Le due forme sono frequentemente associate nello stesso soggetto.
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Disturbi del sonno
Anteprima della sezione
Comprendono sia le difficoltà nel mantenimento di un corretto ciclo sonno-veglia, come l’insonnia (fatica ad addormentarsi) e la narcolessia (accessi di sonno improvvisi), sia i disturbi che insorgono durante il sonno (incubi notturni, sonnambulismo).
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Disturbi di personalità
Anteprima della sezione
I disturbi di personalità sono condizioni stabili nella vita dell’individuo, caratterizzate dalla presenza di aspetti di personalità rigidi e disadattativi al punto da compromettere l’adattamento alla vita quotidiana e le relazioni interpersonali. I principali disturbi di personalità sono quello paranoide (caratterizzato da estrema sfiducia e sospettosità), schizoide (il cui tratto prevalente è la chiusura nei rapporti sociali), schizotipico (caratterizzato da chiusura relazionale e dalla presenza di pensieri bizzarri), antisociale (il cui tratto distintivo è la presenza di comportamenti devianti dalle norme e dalle leggi sociali), borderline (disturbo in cui sono presenti marcate oscillazioni comportamentali e difficoltà nel controllo degli impulsi), istrionico (in cui prevalgono condotte e atteggiamenti di tipo teatrale, con una caratteristica esagerazione delle emozioni), narcisistico (caratterizzato dal continuo bisogno di approvazione e ammirazione da parte degli altri), evitante (in cui è prevalente un atteggiamento teso a evitare il mondo esterno e la paura di assumersi responsabilità), dipendente (in cui vi è una marcata difficoltà ad autonomizzarsi), ossessivo-compulsivo (caratterizzato da perfezionismo e meticolosità).
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Diagnosi e trattamento
Anteprima della sezione
La multiformità dei disturbi mentali rende evidentemente necessario un accurato lavoro diagnostico per determinare all’interno di quale quadro psicopatologico possa essere collocata la sintomatologia presentata dal paziente. La diagnosi serve anche a stabilire l’indicazione per i trattamenti psicoterapeutici più opportuni: fra questi, la terapia psicofarmacologica e le diverse forme di psicoterapia. In anni più recenti è stata posta particolare attenzione anche al tema della riabilitazione, ossia alla possibilità di favorire il riadattamento e il reinserimento sociale di individui che hanno manifestato disturbi mentali anche assai gravi e per lunghi periodi della vita.





Anteprima della sezione
È molto difficile stabilire quante persone soffrano di disturbi mentali, in quanto solo in parte esse giungono, nella loro vita, a chiedere aiuto ai professionisti della salute mentale. Solo negli Stati Uniti, è stata stimata nel 15% circa la quantità di popolazione che, in un anno, ha sofferto per un disturbo mentale.
Il rischio di sviluppare una forma di schizofrenia nell’arco della vita è di 1 a 100 (cioè di una persona ogni cento) mentre quello di depressione è di 1 a 10. Con l’aumento dell’età media di sopravvivenza, negli ultimi decenni è cresciuta notevolmente l’incidenza dei disturbi mentali organici.




" I diapason Emozionali"

Diapason per la Suonoterapia (Cyberkinetics Healing Tuning Forks)


I Diapason sono sempre stati assunti per definizione nell'ambito musicale quali riferimenti di precisione e di purezza di intonazione. Ciò diventa particolarmente rilevante nell'ambito terapeutico, ove gli equilibri con cui si viene ad interagire risultano così delicati ed importanti.
I Diapason considerati per la Suonoterapia (Cyberkinetics Healing Tuning Forks) sono stati sviluppati in lunghi anni di ricerche dall'Institute of Cyberkinetics in Inghilterra, sotto la direzione del Dr. Alan Sales, il Fondatore della Kinesiologia Cyberkinetics. L'attività di ricerca del Dr. Sales ha permesso di sviluppare sino ad oggi ben venticinque differenti Set di Diapason, che consentono di operare con facilità e precisione su una vasta gamma di fattori individuali.
Per la produzione di strumenti terapeutici così esclusivi è stata selezionata una fabbrica inglese con oltre quattro secoli di esperienza nel settore. Il risultato finale è costituito da Diapason forgiati con la migliore lega armonica e che offrono un suono puro e cristallino di lunga durata, con uno spettro armonico ricco e perfettamente bilanciato nelle frequenze terapeutiche richieste, le quali si estendono anche al di là della soglia fisicamente udibile. I maggiori esperti del settore hanno subito riconosciuto il loro livello superiore da 'stato dell'arte', e terapeuti affermati in ambito internazionale li hanno immediatamente introdotti nella loro pratica, come ad esempio il Dr. Charles Krebs, Hugo Tobar, Alfred Schatz.
I singoli elementi di tutti i Set di Diapason Cyberkinetics Healing Tuning Forks sono chiaramente identificati tramite opportuni codici di colore, in modo da garantire una loro rapida e precisa individuazione. Inoltre la loro specifica impugnatura, sagomata in modo particolare, consente di utilizzarli facilmente in ognuna delle trentadue configurazioni terapeutiche sviluppate dall'Institute of Cyberkinetics in collaborazione con l'Accademia di Kinesiologia.
Tra i differenti Set di Diapason disponibili, due rivestono una particolare importanza per l'ampiezza e la portata del loro utilizzo generale. Si tratta dei Set di Diapason Acu-Sound e Chakra-Sound. Acu-Sound permette infatti di riequilibrare la persona coinvolgendo direttamente il Sistema dei Meridiani Energetici Principali, mentre Chakra-Sound svolge un lavoro analogo con il Sistema dei Chakra Principali. Entrambi tali due Sistemi Energetici ricoprono un'enorme importanza per il benessere individuale, ed estendono la loro influenza su tutti gli aspetti fisici, mentali, emozionali ed energetici della persona.
Il set di Diapason Acu-Sound
Il Set 'Acu-Sound' è costituito da quattordici Diapason che mantengono una affinità vibratoria con i quattordici Meridiani Principali studiati nella Medicina Tradizionale Cinese: Zu Yang Ming; Zu Tai Yin; Shou Shao Yin; Shou Tai Yang; Zu Tai Yang; Zu Shao Yin; Shou Jue Yin; Shou Shao Yang; Zu Shao Yang; Zu Jue Yin; Shou Tai Yin; Shou Yang Ming; Ren Mai; Du Mai. I primi dodici costituiscono il Sistema dei Jing Mai, mentre gli ultimi due rappresentano i Meridiani Centrali nel più articolato Sistema degli otto Ji Jing Ba Mai. Tale Set consente così di operare un profondo lavoro di riequilibrio a vari livelli, avvalendosi di questi fondamentali canali energetici presenti in ciascun individuo.
Il set di Diapason Chakra-Sound
I Diapason del Set 'Chakra-Sound' sono stati specificamente sviluppati per risuonare con i Chakra Principali, inducendo un processo di 'intonazione armonica' che riporta l'equilibrio nella persona a vantaggio delle sue caratteristiche energetiche, mentali, emozionali e fisiche. Esso è composto da otto Diapason. Sette di essi corrispondono ai Chakra Primari studiati nella tradizione culturale orientale: Muladhara, Swadhisthana, Manipura, Anahata, Vishuddhi, Ajna, Sahasrara. Un ottavo Diapason, associato alla Frequenza Cubitale, esalta l'effetto terapeutico ottenuto in corrispondenza a ciascun Chakra.
Sia il Set di Diapason Acu-Sound che il Set di Diapason Chakra-Sound vengono sempre forniti completi di custodie professionali appositamente studiate per proteggere, conservare e trasportare questi preziosi strumenti.
Tali custodie sono costruite con tripli rinforzi in un particolare tipo di tessuto ad elevata resistenza. La loro pratica chiusura, grazie a due ampie strisce di velcro, protegge i diapason durante il trasporto e con un semplice gesto permette di svolgere immediatamente il fodero, esponendo in tal modo i singoli Diapason ordinatamente disposti all'interno dei loro rispettivi scomparti, già pronti per l'uso. Viene inoltre così favorita la dispersione di eventuali energie residue presenti dopo il trattamento.
Una tasca trasparente posta sulla parte esterna del fodero consente infine di personalizzare la propria custodia, o di riporre comodamente biglietti da visita ed altro materiale di documentazione.
Ulteriori Set di Diapason sviluppati dall'Institute of Cyberkinetics
Come indicato in precedenza, le ricerche svolte dall'Institute of Cyberkinetics hanno portato attualmente allo sviluppo di ben venticinque distinti Set di Diapason per utilizzo terapeutico. Oltre agli Acu-Sound e ai Chakra-Sound già considerati, gli ulteriori Set di questi speciali Diapason, citati con la loro denominazione originale, sono i seguenti: Acu-Sound [Vessel Meridians]; Spinal Sound; Vital Sound; Cubit Sound [Om]; Cosmic Sound; Muscle Sound; Jaw Sound; Brain Sound; Genetic Sound; Amino Sound; Body Sound; Angelic Sound; Earth Sound; Nutri Sound [Vitamins and Minerals]; Crystal / Gem Sound; Sonic Sound; Healing Sound [Sacred Frequencies]; Universal Sound; Trinity Sound; Nucleic Sound; Hormone Sound; Divinity Sound [Mystical Numbers]; Sounds of God [Sacred Kabbalah – Bible Codes]. Al di là della loro individuale validità terapeutica, in sé specifica e mirata, essi costituiscono nel loro insieme la viva testimonianza di una ricerca attuata a livelli di assoluta eccellenza, unici al mondo.
Come apprendere l'utilizzo terapeutico dei Diapason per Suonoterapia - Cyberkinetics Healing Tuning Forks
Strumenti terapeutici così precisi e sofisticati meritano un uso altrettanto attento e professionale.
A questo scopo è stato sviluppato uno specifico Corso di Apprendimento per l'utilizzo in ambito terapeutico dei Diapason per Suonoterapia - Cyberkinetics Healing Tuning Forks. Tale Corso, della durata di un fine settimana, si sofferma particolarmente sull'impiego specifico dei due Set di uso più generale, e cioè Acu-Sound e Chakra-Sound, e guida all'utilizzazione delle tecniche più sofisticate sviluppate in anni di ricerca da parte dell'Institute of Cyberkinetics. Queste modalità avanzate possono essere direttamente impiegate anche con gli altri Set di Diapason.
Per consentire valutazioni rapide, precise e affidabili degli squilibri sui quali operare, vengono introdotte all'interno di questo Corso varie tecniche proprie della Kinesiologia. Per tale motivo ne viene raccomandata una sua precedente conoscenza, ottenibile frequentando il Corso consigliato.
Link ad articoli sulla Suonoterapia con i Diapason - Cyberkinetics Healing Tuning Forks
Vengono qui di seguito messi a disposizione dei link ad articoli italiani sulla Suonoterapia con i Diapason - Cyberkinetics Healing Tuning Forks, tratti dal sito della Accademia di Kinesiologia:


New Age, aprile 2004
Esthetitaly, gennaio 2004
Il Giornale della Natura, ottobre 2003
Centri Benessere - Magazine, giugno 2003

Dott.ssa Galante Giuliana

sabato 4 aprile 2009

Metodo Willems

In questo post voglio esplicare le caratteristiche del metodo d’Educazione Musicale secondo EDGAR WILLEMS.
Questo metodo che si dedica all’educazione musicale e alla formazione dell’essere umano scaturisce da motivazioni filosofiche e psicologiche e pronuncia questi concetti fondamentali:
La consapevolezza che tra musica, essere umano e cosmo esista una stretta correlazione.
Il rispetto profondo dell’ordine e delle leggi naturali e gerarchiche esistenti.
Un itinerario d’intervento didattico che si fonda sull’essenza costitutiva degli elementi musicali e non esclusivamente sulle apparenze esteriori e superficiali.
Un itinerario di sviluppo che ricalca da vicino il procedimento della lingua materna.
L’educazione musicale di base che prende spunto dai concetti sopra enunciati si rivolge indistintamente a tutti i bambini, dotati o non dotati dall’età di circa 3 anni. Grazie alla sistematica e vitale formulazione degli atteggiamenti didattici si assicura lo sviluppo dell’orecchio musicale e di un preciso senso ritmico, entrambi importantissimi per un futuro studio del solfeggio, dello strumento o di qualsivoglia ulteriore disciplina musicale.
Le basi psicologiche di una tale educazione non si esauriscono nei corsi di iniziazione musicale per bambini né nella successiva preparazione al solfeggio e allo strumento.
Mantengono intatto il proprio valore educativo anche nell’insegnamento scolastico ed oltre, che si tratti di attività vocale o strumentale, svolta professionalmente o amatorialmente ed esercitano un positivo influsso nell’educazione di bambini ritardati, portatori di handicap o invalidi.Le basi fondate sul ritmo “ vivo” e sul suono “ vivo” , con tutte le sue peculiarità, sono senza dubbio importanti anche per la professione futura. Essi sono alla base di un’esecuzionestrumentale “ viva” e musicale, sono essenziali nello studio del solfeggio e dell’armonia elementare, consolidando notevolmente le più diverse funzioni mnemoniche che si instaurano sin dall’inizio dello studio sia nella raggiunta maturità musicale e pedagogica fino al più spinto virtuosismo, e infine, grazie alla plasticità ed allo slancio ottenutifondendo ritmo, melodia ed armonia nell’improvvisazione, permettendo l’acquisizione di un minimo di autonomia creatrice.La partecipazione attiva degli allievi viene stimolata e presuppone un atteggiamento metodologico appropriato. Utilizza elementi tratti dalla natura e dall’esperienza vissuta, elementi che vanno dalla concretezza del suono alla sua stessa astrazione. Ciò favorisce il passaggio omogeneo dall’istintività alla consapevolezza per giungere, in seguito, agliautomatismi.Esclude qualsiasi procedimento extramusicale, sia che lo stesso rappresenti un atteggiamento di fondo o semplicemente un punto di riferimento superficiale (utilizzo di colori, disegni, rappresentazione di tonalità, storielle, giochi ecc.).
Al contrario utilizza per sperimentazione diretta elementi esclusivamente tratti dalla musica (suono, movimento sonoro, spazio infratonale, pancromatismo, ritmo, intervalli, accordi, melodia, scala, canzoni ecc.):
Ricco materiale uditivo che favorisce la conoscenza delle caratteristiche del suono per lo sviluppo dell’orecchio musicale
Battiti per lo sviluppo del movimento e dell’istinto ritmico, che costituisce il fondamento della motricità vitale e del calcolo metrico
Canzoni, scelte in modo tale da favorire sia la sensibilità musicale che il solfeggio così come la prassi strumentale
Un vocabolario musicale che sin dall’inizio, senza teorizzazioni, serve semplicemente ad indicare gli elementi musicali concreti e fondamentali: tono, intervallo, accordo, melodia, canzone, ritmo, tempo, nome delle note, ecc.
La scala diatonica, in primo luogo, cioè la nostra attuale successione sonore ed in seguito il cromatismo, come anche i modi antichi, la pentatonalità, l’esatonalità ed altro. La nostra scala maggiore viene considerata innanzitutto una successione di suoni e gradi e soprattutto un insieme di intervalli in rapporto con la tonica ( e non un concatenamento di tetracordi diatonici di toni e semitoni);
I movimenti naturali e caratteristici del corpo quali camminare regolare (marcia), la corsa, il saltello, il bilanciamento, il, ad esempio, il galoppo, il movimento rotatorio, ecc. Essi hanno come riferimento diretto la musica stessa con lo scopo di acquisire il senso del tempo ed un marcato senso ritmico, esprimendo in modo naturale il senso musicale del proprio corpo, e cioè: in ambito fisiologico e plastico e in ambito espressivo
Un solfeggio il cui sintetico programma d’insegnamento rispetta lo sviluppo dell’orecchio nel suo insieme fisiologico, affettivo e mentale della percezione sonora, parallelamente allo sviluppo di un senso ritmico che trae origine dalla vita stessa, sarà sempre musicale.Le canzoni, e soprattutto le canzoni d’intervallo, ricoprono un ruolo molto importante. Nella decodifica di un testo (dare nome ai suoni) si esercita inizialmente la lettura in relatività, in seguito la lettura assoluta e al più presto possibile le due insieme.La scala Maggiore, la scala minore e in seguito altri sistemi tonali diventano oggetto di un lavoro qualitativo e quantitativo.Il dettato si fonda sulla memoria musicale, sull’ascolto interiore, sull’automatismo dei nomi delle note e sulla conoscenza dei valori ritmici.Si esercitano regolarmente sia l’improvvisazione ritmica che quella melodica. La teoria musicale sarà avvicinata e presentata solo dopo che l’esperienza musicale sia stata effettivamente vissuta in modo istintivo, sensoriale ed affettivo. Questo itinerario di sviluppo può essere schematizzato come segue:
Vivere attivamente le esperienze musicali
“Sentire” le stesse con sensibilità (=affettività).
Conoscere, ciò che viene vissuto, e più tardi riviverlo con consapevolezza. Per un massimo di esperienza interiore ci serve, quindi, solo una quantità minima di teoria. L’insegnamento strumentale vive degli stessi principi fondamentali attribuendo un peso maggiore all’atto musicale piuttosto che prediligere un atteggiamento didattico prevalentemente strumentale e preferendo il “ vissuto” alla perfezione formale: suonare uno strumento richiede il contributo armonioso dell’intero essere umano e della sua vita interiore(dinamica, percezione sonora “ il sensoriale” , sensibilità e intelligenza).L’atteggiamento del corpo, della mano e delle dita si identifica con le leggi vitali che sono condizioni prioritarie nella prassi strumentale. Non si suona con le dita – cioè esteriormente, così come spesso si sente affermare – ma si trasmette “attraverso” le dita, che grazie alle terminazioni nervose ed al sistema muscolare, sono collegate all’udito, al senso ritmico e ai diversi centri cerebrali, sia per ciò che riguarda i suoni così come per il ritmo, gli accordi, i nomi delle note, ecc.
La prassi strumentale compendia in sé 4 settori diversi, ma tra loro complementari:
Suonare “ad orecchio” , nella ricerca e nella riproduzione di canzoni o musica ascoltata.
Suonare leggendo da spartito, che può anche sfociare nella lettura a prima vista, ciò che implica capacità e conoscenza del solfeggio così come destrezza strumentale.
L’esecuzione strumentale intesa nel senso di interpretazione della letteratura musicale classica in cui il suonare a memoria, successivo all’esecuzione con spartito, assumeun posto elettivo. La scelta dei brani, o degli stessi studi atti al raggiungimento di particolare destrezza strumentale, fondamentale per la conquista di un virtuosismo musicale ed artistico, avviene a misura di allievo e proporzionalmente agli obiettivi proposti, ponendo particolare attenzione a che per ogni disciplina, non si dimentichino i valori intrinseci.
L’improvvisazione, che rappresenta l’esternarsi di una situazione spirituale o di un suonare musicale poiché dà spazio alle possibilità strumentali (compresa la voce).L’improvvisazione deve essere esercitata fin dall’inizio e può cominciare bel bambino anche fin dal primo approccio strumentale attraverso piccole esperienze liberamente inventate.Al posto della tecnica spesso superficiale ed esteriore, con il tempo, si concretizza un atteggiamento musicale che è necessario per attivare le fondi ritmiche vitali, rendendo palpabili le relazioni tra suono, melodia ed armonia.Questo atteggiamento sviluppa la musicalità, conserva lo slancio interiore; ed è soltanto la musica vissuta e sentita interiormente a permettere i progressi strumentali.Viene attribuita grande importanza all’ordine dei suoni, del nome delle note, delle dita, della diteggiatura e della tastiera.Allo stesso modo ci si deve preoccupare di coordinare tra loro le diverse memorie musicali e strumentali.
Fonte: Il materiale del presente articolo è tratto da una sintesi metodologica di Jacques Chapuis, pianista e professore emerito, attuale presidente dell’Association Internationale d’Education musicale Willems, con sede a Lione.
Questo sito è dedicato alla propedeutica musicale per bambini sin dai primi mesi di vita.Tutta la magia della musica con esperienze, laboratori, materiali didattici, eventi musicali dedicati ai più piccoli.Attraverso l'esposizione di metodologie didattiche, MagicaMusica vuole essere una guida per i genitori e insegnanti che vogliono scoprire e coltivare la musicalità insita in ogni bambino.
La musica coinvolge, trascina ed è per questo che va vissuta sia fisicamente che emotivamente così da contribuire alla crescita individuale.Musica è arricchirsi l'un l'altro e scambiarsi stati d'animo ed esperienze, crescere e stare bene con gli altri, ma nello stesso tempo stimolare e conservare la propria esperienza individuale.
Dott.ssa Galante Giuliana

Ludwig Mirak, 𝑬' 𝑸𝑼𝑨𝑺𝑰 𝑳'𝑨𝑳𝑩𝑨

In arrivo: LUDWIK MIRAK, E' quasi l'alba Lui è un cantautore di cui sentiremo parlare molto! Si chiama Paolo Karim Gozzo (in arte...