L' Elaborazione del lutto inteso come "Perdita"
. Nella nostra società parlare di certe argomentazioni non è molto diverso da quello che accadeva in "Totem e Tabù"
scritto da S. freud nel 1913, personalmente mi fa venire in mente ciò che non si dice, ciò che non si può fare, ma si dice e si fà magari di nascosto...il sistema totemico impediva l'incesto anche tra membri dello stesso clan non legati dal sangue, e considerava incestuose le relazioni tra i membri dello stesso clan che non generavano figli.
Conclude il saggio con una discussione del tabù della suocera, e conclude che i desideri incestuosi inconsciamente repressi presso i popoli civilizzati sono ancora un pericolo cosciente per il popolo non civilizzato oggetto degli studi di Frazer; senza nulla togliere al pensiero di Frazer penso che noi civilizzati abbiamo ancora molto da imparare.
Ritornando al lutto inteso come abbandono e distacco non voglio solo fare riferimento alla morte ma alla perdita di qualcuno o qualcosa che non fa più parte della nostra esistenza. Non si parla di "perdita" a scuola, non se ne parla in famiglia, nè da parte media, sembra che tutti si debba sempre vincere qualcosa o arrivare a chissa quale obbiettivo.
L'esperienza della perdita porta con sè emozioni, sofferenza, frustrazioni che sono assolutamente personali, legate al vissuto umano, e il processo che porta ad alleviare questa condizione è lungo ed articolato, diverso da persona a persona.
Nel contesto attuale di autoreferenzialità i processi legati al dolore possono essere aggravati dal momento in cui non avviene una condivisione. Colpa dei ritmi frenetici del mondo contemporaneo, ma non solo;le persone non si fidano più delle persone. Questo è un aspetto umano socialmente deleterio, dal momento che anche molti animali vivono in gruppo per garantire la sopravvivenza del branco.
Il gruppo di persè è un contenitore che contiene risorse, direzioni diverse e modulate in modo tridimensionale, è un luogo di feedback, un luògo che rassicura.
Se intendiamo col chiedere aiuto a qualcuno un comportamento che ci possa danneggiare è solo perchè siamo in balia di modi di pensare globali distorti. Si può chiedere all'altro un momento di ascolto, di condivisione emotiva e affettiva, si può mostrare la fragilità senza commettere reato alcuno.
Si può "ESSERE" senza la paura di non essere abastanza, non bisogna vergognarsi di essere umani.
Dott.ssa Giuliana Galante
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https://www.facebook.com/#!/notes/giuliana-galante/l-elaborazione-del-lutto-inteso-come-perdita/10151991805455522
"Le forme del Pensiero Musicale" Questo blog si occupa di Musicoterapia,di musica, dell'importanza del canto nella vita dell'uomo, e di tutte le forme di Arte ad essa correlate. In alto: "Picassiana" 2008
domenica 20 ottobre 2013
domenica 11 novembre 2012
Sabato sono stata a un seminario di MT a Torino, dove ho avuto modo di ascoltare delle cose che apparentemente sembrano molto scontate, ma repetita iuvant...
Non bisogna mai date per scontate alcune cose che accadono nei gruppi di cui ho parlato durante un convegno a cui ho partecipato lo scorso maggio, cose semplici di cui i gruppi risentono, le "Contingenze "....
Tutti i partecipanti di un gruppo dovrebbero essere consapevoli di questi punti:
- Il setting come luogo fisico-relazionale
- L'integrazione di tutti i partecipanti
- Le emozioni in gioco
- L'apprendimento
- Aspetti educativi, cognitivi e affettivi
Prima
di entrare all'interno del setting bisogna ricordare.....
Ogni
incontro è un nuovo incontro.
Ad
ogni incontro bisogna ripensare il proprio intervento in modo
professionale.
Porre
attenzione alle dinamiche globali del gruppo nel qui ed ora.
Mettersi
in discussione. Evitare le polemiche.
Ascoltare,
accogliere i bisogni espressivi dell'altro.
Contenere
e contenersi.
Essere
consapevoli delle finalità senza far prevalere le proprie
aspettative artistiche col rischio di perdere di vista le persone.
Si
è gruppo quando ci si concentra tutti sull'intervento, si accoglie
il disagio dell'altro portandolo su un piano più alto ponendosi
delle domande: “Cosa posso fare per sostenerlo? Per condividere
questo momento di difficoltà?
Dott.ssa Galante Giuliana
lunedì 5 novembre 2012
Giuliana Galante: Insegnante
“La vera creatività è nella relazione, nella comunicazione di emozioni, nel rapporto creativo della persona con gli altri o con la natura.
Borges in “Alle pagine di un libro”
I bambini, con cui lavoro mi stupiscono sempre, le loro riflessioni e i loro pareri per me sono importanti e spesso chi fa il mio lavoro dovrebbe prendere spunto da loro... sia rispetto alle attività e chiedere loro cosa gli piace o cosa vorrebbero approfondire, sia perchè ogni cosa detta è vera, è reale e onesta.
Gli adulti onesti di solito non sono cosi, ce ne sono, ma non sempre dicono ciò che pensano, per convenzione o solo perchè sono adulti.
Il bello del mio lavoro è che posso meravigliarmi, arrabbiarmi e sgridare qualcuno, giocare con loro ma nessun giorno è uguale a un altro.
Si cresce insieme , ci si contamina con le più varie forme di lingua, non linguaggio, dove il non detto è ricco di intensità, spinte emoozionali e condivisione.
Giuliana Galante
venerdì 2 novembre 2012
Gioco simbolico e paure
Giocare in modo creativo comporta l'uso dei simboli, e tutto cio' alla fine porta alla crescita individuale.
Si comprende quanto il gioco sia connesso all'attivita' educativa insieme alla scoperta dell'altro.
Trasformarsi per un giorno (Halloween) ha un'importanza enorme: far paura, essere mostruosi per un giorno per sconfiggere le paure. Travestirsi è un gioco.
Significa avere l'aria di possedere quel che non si può dire, essere forti e coraggiosi.... aprirsi al mondo del simbolico.
Bisogna liberare le loro paure esorcizzandole col gioco sempre.
Giuliana Galante
Si comprende quanto il gioco sia connesso all'attivita' educativa insieme alla scoperta dell'altro.
Trasformarsi per un giorno (Halloween) ha un'importanza enorme: far paura, essere mostruosi per un giorno per sconfiggere le paure. Travestirsi è un gioco.
Significa avere l'aria di possedere quel che non si può dire, essere forti e coraggiosi.... aprirsi al mondo del simbolico.
Bisogna liberare le loro paure esorcizzandole col gioco sempre.
Giuliana Galante
sabato 27 ottobre 2012
L'ascolto interfasico... Diario di una blogger...
L'ascolto interfasico
Dal "LUPO LAB" un mio Pw di Narrazioni Creative
L'interfase è il periodo di tempo del ciclo di divisione cellulare delle cellule eucariotiche che intercorre tra una mitosi e la successiva. In tale periodo avviene il processo di duplicazione del materiale genetico (DNA), e di alcuni organelli cellulari, quali i centrioli ed i mitocondri ed in generale l'aumento di massa e di dimensioni della cellula, in modo tale da permettere la formazione di due cellule figlie a partire dalla cellula madre...
(Tratto da un qualsiasi libro di biologia....)
Nel gruppo di ... , che frequento dallo scorso anno, non ho potuto fare a meno di osservare come alcune persone siano molto cambiate in positivo, quindi si siano aperte, confidate, siano nate amicizie che vanno oltre gli incontri settimanali.
Sull' ascolto si è scritto e detto di
tutto, quindi non farò riferimento a nessun testo teorico, vorrei
solo descrivere ciò che è visibile e ciò che accade in seduta
senza fare alcun riferimento a luoghi, persone e fatti.
Intanto comincio con questo parallellismo, che a me è parso indicato e preciso, nel gruppo ci si contamina, si prende qualcosa dall'altro, si cresce, si matura e si diventa parte dell'altro.
27 ottobre 2012
Dott.ssa Galante Giuliana
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Ludwig Mirak, 𝑬' 𝑸𝑼𝑨𝑺𝑰 𝑳'𝑨𝑳𝑩𝑨
In arrivo: LUDWIK MIRAK, E' quasi l'alba Lui è un cantautore di cui sentiremo parlare molto! Si chiama Paolo Karim Gozzo (in arte...

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