sabato 13 ottobre 2012

I Luoghi mentali


I “luoghi mentali”

Una componente importante del centro è la presenza dell'associazione Angolo, (Associazione Guariti o Lungoviventi Oncologici), nata ufficialmente il 16 aprile 1994, dopo 4 mesi dall'idea formulata da alcuni ex pazienti nell'incontro per il decennale dell'apertura del C.R.O. - Centro di Riferimento Oncologico di Aviano.

Il gruppo, che si ritrova il martedi sera, è composto da circa 20 persone, molte delle quali si conoscono da oltre 15 anni. Queste routines, di trovarsi sempre allo stesso posto, nella stessa stanza alla stessa ora, assumono anche il significato di “luoghi mentali”, ovvero come quelli vissuti nei sogni o messi in scena come ricordi, ponendosi in una situazione intermedia tra i sistemi naturali e quelli culturali e attivando un processo di sedimentazione individuale e collettiva. I luoghi citati sono simili allo spazio in cui si vive e si abita, ciò rappresenta uno dei fondamenti dell’identità personale, così come il Centro di Psiconcologia, è il contenitore privilegiato del nostro quotidiano. Si potrebbe definire un luogo organizzato sull’asse del tempo, il luogo dell’ordine, delle certezze, della stabilità e della continuità, insomma l’ambulatorio/casa in cui depositare ricordi ed esperienze.

Il servizio si è organizzato nel tempo sia come di territorio che di comunità. E' un servizio di territorio che tende a contribuire molta importanza alla salute delle persone dal punto di vista preventivo- ribilitativo, e anche di comunità in quanto si caratterizza per alcune strategie organizzative e metodologiche: una rete di servizi e presidi che non solo si coordinano, ma tendono ad una vera e propria integrazione, un’integrazione di tecniche in programmi sempre più complessi, la valorizzazione della relazione personale con attenzione ai temi sottesi ai sintomi, un ampliamento delle possibilità psicoterapeutiche, l’uso delle strutture intermedie a fini di cura, l’uso delle normali risorse del territorio a fini terapeutici.
Dott.ssa Galante Giuliana

venerdì 12 ottobre 2012

Il gruppo Terapeutico


Il gruppo Terapeutico

Prima di approfondire questo punto vorrei soffermarmi sul concetto di ciò che in questo contesto per me si definisce: terapeutico.

Nel contesto di Psiconcologia, per me, ciò che è terapeutico è quello che accade nel gruppo: la gruppalità in sé.

Termine ambiguo e volutamente generico che può significare sia la tendenza a riportare al gruppo ciò che vive e sente il singolo, sia una modalità di funzionamento dell’Istituzione di cura,dove la dimensione della malattia riconosce e costruisce uno spazio. La gruppalità nella mia esperienza è la risorsa primaria attraverso il quale il servizio opera, offrendo al paziente la possibilità di sperimentare le diversità, costruendo spazi psichici gruppali, ambito delle possibili rielaborazioni simboliche delle esperienze condivise. La gruppalità può essere così pensata come la funzione trasformativa del proprio vissuto.Continua...
Dott.ssa Giuliana Galante

mercoledì 10 ottobre 2012

La routines...in rottura


La Routines  

In rottura




...soffermati ad ammirare un tramonto, stupisciti davanti al volo di un colibrì

Posso confidarti un segreto? Non importa quanti anni vivrai, ma come li vivrai.
Dai valore al tuo tempo
.

Sergio Barbarèn- tratto da da Lettera a mio figlio sulla felicità




La parola Routines è un termine che può assumere cosi tanti significati che non voglio attribuirne nemmeno uno. Mi piace pensare come le quotidianità a volte ci sembrino cosi... banali, ma a volte salvano la vita. Per i pazienti oncologici subito dopo la scoperta della malattia, e la necessità di sottoporsi ai trattamenti farmacologici, la routines è una parola che rappresenta la “rottura” con tutto quello che non sia la sola malattia. Implica l'impossibilità di seguire con continuità tutto ciò che il paziente svolgeva prima, ad esempio il lavoro, lo sport, etc.. Mi ha colpito una frase di un ex paziente che continua a frequentare il gruppo del martedi sera: “ Noi non saremo più come prima ma siamo vivi”. Interrompere questa routine è uno tsunami che ci investe quando meno ce lo aspettiamo.

Non pensiamo mai a quanto possa far male non poter prendere parte quotidianamente alle attività più ovvie, ed anche il fatto di percepirsi malati e di dover essere ricoverati per alcuni periodi possono essere motivo di grande turbamento per le persone.

Poiché ogni situazione clinica è diversa dall'altra, ci saranno persone che potranno continuare a svolgere persino la loro attività lavorativa nel periodo della chemioterapia, mentre altri potranno usufruire delle attività ricreative o di animazione organizzate all'interno degli ospedali. È importante, in ogni caso, che ciascun possa sentire accogliere le proprie preoccupazioni ed esprimere lo sconforto, assicurandogli il proprio sostegno e la possibilità, una volta terminato il ciclo di cura, di poter tornare alla vita, anche se non più come prima.
Dott.ssa Giuliana Galante



domenica 6 maggio 2012

http://www.schiaccianoci.org/musicoterapia/PIEG%20MUSICOTERAPIA.5%20pdf.pdf

Vergogna alle istituzioni

Dopo 6 anni di attività nell ambito della Musicoterapia vorrei denunciare la situazione vergognosa che si sta  creando causa crisi e causa governo monti,  che scrivo volontariamente in minuscolo.
Negli ultimi anni il lavoro dei musicoterapeuti non è calato, è morto, in quanto le strutture pubbliche non hanno più i pochi soldi di cui disponevano per offrire agli utenti un livello di qualità della vita meritevole.
Le strutture  di Carpi,  e mi riferisco a Case di cura ma anche a Coop.  che seguono utenti con problemi mentali,  non si possono più permettere nulla, nè di chiamare qualcuno che faccia animazione, nè di far partire progetti di Mt, nè Arteterapia, assolutamente nulla, premesso che noi professionisti abbiamo sempre organizzato corsi / incontri a prezzi che comunque non ci avrebbero mai permesso di vivere, e vi assicuro che 3 anni di MT costano circa 8.000 euro che non si recupereranno mai.
Noi che lavoriamo in questi ambiti di solito facciamo questo lavoro perchè ci gratifica al di là del soldo, pur cercando di vivere dignitosamente, perchè un professionista  ha il diritto di lavorare e di sentirsi gratificato in quello che fà.
I comuni dovrebbero garantire anche questi senvizi a chi ne ha bisogno, e credetemi non si tratta di investire cifre assurde, basterebbe una qualche macchina blù in meno e non spendere soldi inutili per consiglieri comunali che hanno bisogno dell'Ipad.....per fare cosa non si sà.
Sappiamo tutti che il volontariato non basta, non funziona perchè non si tratta di persone preparate e gestire dinamiche con persone problematiche o che si trovano in condizione di malattia non è facile, il volontariato può fare altre cose interessanti e  sicuramente in certi contesti è una grande risorsa, ma NON BASTA!!
Vergogna a tutte le istituzioni!
Dott.ssa Giuliana Galante
Dalle Forme del Pensiero Musicale

sabato 15 ottobre 2011


AIKIDO CARPI

Incontri di gruppo di CANTOTERAPIA

da sabato 15 ottobre 2011   dalle ore 15:30
 con
 La Dott.ssa  Giuliana Galante

giovedì 13 ottobre 2011

venerdì 7 ottobre 2011

RIPENSARE LE ARTITERAPIE

Mercoledì 12 ottobre 2011 Seminario "Ripensare le Arti Terapie" a 40 anni dal primo congresso mondiale di Musicoterapia - Modena


DALLE ORE  14:30
 
http://www.istituto-meme.it/pdf/convegno40def_vett.pdf

Ludwig Mirak, 𝑬' 𝑸𝑼𝑨𝑺𝑰 𝑳'𝑨𝑳𝑩𝑨

In arrivo: LUDWIK MIRAK, E' quasi l'alba Lui è un cantautore di cui sentiremo parlare molto! Si chiama Paolo Karim Gozzo (in arte...