Projectwork
La Culla Sonora
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
AMBITO DI INTERVENTO
Scuola dell’Infanzia “A.”,(MO)
Ambito di Gruppo: Il lavoro è svolto con i bambini della sezione ( Piccoli gruppi)
Luogo: aula polivalente della scuola
Utente: S.D
Anni: 4
Obiettivi
Favorire lo sviluppo di relazioni significative nel contesto scolastico
Utilizzare il canale musicale come un mezzo di espressione completo:
suono- corpo- voce
Favorire l’ascolto in chiave attiva con rispettivi feedback
Attivare i canali sinestesici come "contaminazione" dei sensi nella percezione.
Tecniche e materiali utilizzati
• Ascolto Passivo- attivo
• Lavoro in piccoli gruppi in momenti non didattici
Materiali:
• Culla sonora
• Cuscini
• Strumenti musicali( Orff)
• Carillon
• Teli morbidi
Modelli di riferimento
Il modello di riferimento è di tipo umanistico, dall’ascolto passivo all’esplorazione dei materiali, fino ad arrivare gradualmente all’accompagnamento, lavorando insieme al piccolo gruppo come facilitatore d’apprendimento. I momenti individuali sono stati importanti per stabilire un rapporto e la comunicazione con Sara in modo significativo.
Metodologia
La metodologia è centrata sul coinvolgimento attivo e diretto della persona, che attraverso il dialogo tonico ha la possibilità di sperimentare con l’esperienza del corpo, di cogliere i significati aperti alla pluralità dei linguaggi comunicativi ed espressivi: quelli della parola con quelli del movimento, del gesto, dello sguardo, dei sensi tutti. Il dialogo tonico è alla base della relazione primaria madre-bambino e della costruzione dell’alfabeto primario emotivo. Prima della comparsa dello scambio verbale, il tono rappresenta il principio informatore della relazione del soggetto con il mondo, ciò che trasforma una posizione in postura, un suono in un vocalizzo, un lamento in una richiesta.
Tempi
Novembre ‘09/ Giugno 2010
Verifica
Sono previsti momenti di confronto tra le insegnanti della sezione e un incontro finale per verificare il raggiungimento degli obiettivi.
Riflessioni e conclusioni
Alla fine dell’anno scolastico sarà compilata una documentazione foto/ video come restituzione
alla famiglia del percorso svolto durante l’anno.
Relazione finale
Il lavoro svolto con S. all’interno della culla è stato inserito all’interno della programmazione di classe, e ha avuto un importanza rilevante in connessione con le altre attività proposte dalle insegnanti. Le osservazioni sono il risultato di un lavoro in itinere e hanno visto la partecipazione delle insegnanti di sezione e l’insegnante di sostegno.
Gli incontri hanno avuto inizio nel mese di novembre, S. era accompagnata da 2/3 bambini, due si posizionavano all’esterno e uno si sedeva dentro la culla con lei. All’inizio degli incontri le reazioni di S. erano controverse, si mostrava incuriosita ma di tanto si lamentava, ha avuto bisogno di tempo per abituarsi al nuovo contesto pur conoscendo l’ambiente all’interno della culla.
Si è osservato già dopo i primi 3 incontri che le reazioni al suono erano più coerenti nella seconda parte dell’attività, dopo circa 20 minuti.
Se i primi 20 minuti servivano per favorire l’orientamento sonoro, si è cercato di stimolare l’attenzione della bambina dal particolare al generale, introducendo uno strumento singolo come imput, ad esempio un carillon o un campanellino, e di seguito aggiungere strumenti più acuti con un volume e un intensità maggiore, come cembali, campanelle e metallofoni, questo serviva per attivare gli arti superiori, favorire il rilassamento corporeo e verificare i feedback visuo- spaziali, la direzione del viso e degli occhi verso il suono.
Per quanto riguarda la parte inferiore del corpo si è cercato di proporre suoni gravi, con strumenti di legno, come tamburi di diversi tipi (plastica, pelle), il bongo e le maracas, con lo scopo di verificare l’intenzionalità e la corrispondenza degli arti inferiori.
Durante il progetto si è rilevato che S. risponde bene ai suoni acuti, sia da destra che da sinistra, il movimento dei suoi occhi nel momento di ascolto e attenzione si può osservare da destra verso sinistra, ma la direzione del viso rimane verso lo strumento per qualche secondo.
Per quanto riguarda il movimento le braccia tendono a muoversi poco, con lievi movimenti dal basso verso l’alto, di certo sono molto morbide durante il dialogo sonoro e per qualche ora dopo l’incontro.
Le gambe si muovono dall’alto verso il basso con una flessione in su della gamba destra, meno la sinistra.
Durante gli esercizi in cui i bambini suonavano sul tamburo con le gambe di S. si osservava una reazione del viso con spostamenti laterali, soprattutto a destra, e la richiesta del suono viene espressa con vocalizzi. Alla domanda “ Vuoi ancora la musica?” risponde con sonorità vocali squillanti di richiesta al gioco in atto.
In base ai risultati ottenuti durante questi mesi si propone di continuare il percorso di Musicoterapia con modalità integrative per rispondere a bisogni di S. più specifici durante i successivi 2 anni della scuola dell’infanzia.
La Musicoterapeuta
Giuliana Galante
giulygala@tiscali.it
cell. 3476655657
giulygala.blogspot.com